Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

Sito: http://www.nuovopci.it

e.mail: nuovopci@riseup.net


Delegazione:

BP3 4, rue Lénine 93451 L'Île St Denis (Francia)

e.mail: delegazione.npci@riseup.net

scarica il testo in formato Open Office o Word


30 giugno-1 luglio 2023

Saluto di Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI, alla FRP promossa dalla Federazione Campana del P.CARC


Cari compagni,

non potevamo non intervenire a questa iniziativa della Federazione Campana del Partito dei CARC, stante la situazione rivoluzionaria del nostro paese e il ruolo che la Federazione Campana è in grado di svolgere nell’opera a cui si dedica il Partito dei CARC, nostro partito fratello forte dei risultati del suo VI Congresso nazionale: creare le condizioni per costituire il Governo di Blocco Popolare, tappa della rivoluzione con cui instaureremo il socialismo nel nostro paese.

La comunità dei gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e assimilati (giapponesi, sudcoreani, australiani e simili) è passata dalla guerra fredda alla terza guerra mondiale che per sua natura si combatte “a frammenti”: è l’analisi che di essa hanno pubblicamente espresso perfino il papa Francesco e i Gesuiti. In questa guerra, la linea particolare che i comunisti italiani devono seguire in questo momento è indicata nel Comunicato CC 4/2023 (10 febbraio) e nel Comunicato CC 9/2023 (25 aprile) ai quali rimando.

Il limite della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976), il motivo principale per cui i comunisti non hanno instaurato il socialismo in nessun paese imperialista, fu l’incapacità dei comunisti dei paesi imperialisti di raggiungere e mettere in pratica una comprensione avanzata quanto necessario delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta del proletariato contro la borghesia imperialista (la borghesia finanziaria, speculativa e, ma oramai solo in misura limitata, anche commerciale). Solo Gramsci fece sostanziali passi in avanti su questa strada, ma solo dopo che i fascisti di Mussolini (dei quali i seguaci di Giorgia Meloni sono astuti scimmiottatori) lo avevano già messo nella condizione di non poterla mettere in pratica né alcuno dei suoi seguaci e ammiratori si cimentò a farlo.

Giustamente Lenin, riferendosi ai comunisti tedeschi, (in A proposito dell’opuscolo di Junius, 1916 su cui a ragione abbiamo richiamato l’attenzione dei dirigenti del Partito Marxista Leninista Tedesco (MLPD) - vedasi la lettera in La Voce 73, marzo 2023), indicò che “il difetto principale del marxismo tedesco consisteva nella mancanza di un’organizzazione clandestina, abituata a elaborare fino in fondo le parole d’ordine rivoluzionarie e a educare sistematicamente le masse secondo lo spirito di esse". Stalin da fedele discepolo di Lenin diresse i comunisti sovietici a fare quello che potevano fare i comunisti di un partito che aveva preso il potere nell’anello debole della catena imperialista e la loro opera ha fatto e fa la storia, anche se i primi pesi socialisti da più di 50 anni sono distribuiti nelle tre fasi indicate nel capitolo 1.7.3 del Manifesto Programma del (nuovo) Partito comunista italiano.

Come in tutti i paesi imperialisti, anche in Italia crescono la mobilitazione, l’agitazione e il malcontento tra le masse popolari. L’astensione crescente dal voto nelle elezioni indette e manovrate dalla borghesia è una manifestazione di questo. I partiti che guadagnano voti rispetto agli altri, è stato il caso del partito della Meloni nel settembre scorso, li guadagnano solo perché hanno fatto credere di essere oppositori dei partiti delle Larghe Intese e li perderanno man mano che nella pratica mostrano di essere i continuatori della politica di quei governi, servi della NATO e dell’Unione Europea.

La causa principale della lentezza con cui avanza il movimento comunista sta nel fatto che molti di quelli che pur sono convinti che è necessario instaurare il socialismo, non attuano quella riforma intellettuale e morale che farebbe di ognuno di essi un efficace promotore dell’avanzata della rivoluzione socialista. Sono convinti che il socialismo è necessario, ma a causa della sconfitta che abbiamo subito nella seconda parte del secolo scorso sono demoralizzati e non hanno fiducia né in se stessi né nelle masse popolari.

Nella guerra che il proletariato conduce contro di essa, la borghesia è in grado di vincere alcune battaglie approfittando degli errori dei comunisti che guidano il proletariato, ma non è in grado di vincere la guerra: non può fare a meno del proletariato e di sfruttarlo. Il ricorso crescente della borghesia all’arma che combina abbrutimento e repressione è la dimostrazione del pericolo che incombe su di essa, è la conferma che far avanzare la rivoluzione socialista è possibile.

Livello e numero dei membri del Partito fanno la forza con cui facciamo avanzare la rivoluzione socialista. In sintesi il discorso che ognuno di noi applica a se stesso, quello che deve dire a ogni compagno che gli chiede o che si chiede perché la rivoluzione socialista avanza lentamente, è: “La rivoluzione socialista non avanza più rapidamente perché gli individui come te che vogliono farla non si comportano intellettualmente e nella pratica (nella riforma intellettuale e morale che attuano e nell’attività che svolgono verso l’esterno) come l’esperienza della prima ondata ha mostrato che i promotori della rivoluzione socialista devono comportarsi: sono più simili a Zinoviev e a Bukharin che a Lenin e a Stalin, più simili al Gramsci del 1917-1921 che a quello del 1923-1926 o del periodo in cui (ma oramai prigioniero dei fascisti) scrisse i Quaderni. Il fattore che decide della velocità con cui la rivoluzione socialista avanza è il livello e il numero dei membri del Partito comunista. Oggi ogni membro in più è prezioso.”

Per questo il (nuovo)Partito comunista italiano si appella a ognuno dei comunisti perché faccia quel discorso a se stesso e a ognuno dei suoi contatti che è in una posizione analoga alla sua e ne tragga le conseguenze!

Questo è il messaggio che lancio in questa Festa della Riscossa Popolare!

Il compagno Ulisse, segretario generale del CC del (n)PCI.