Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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19 dicembre 2021

Saluto del (n)PCI alla sezione “Elio Chianesi” di Firenze-Rifredi del P.CARC



Cari compagni,

ringrazio anzitutto il compagno Fabio Gambone che ha invitato il (nuovo) Partito comunista italiano a prendere la parola in questa pubblica assemblea contro la repressione che a Firenze-Rifredi conclude il congresso straordinario della sezione Elio Chianesi del Partito dei CARC.

A nome del (n)PCI tutto auguro ai membri della sezione che il congresso sia fruttuoso: rafforzi la loro unità nella lotta, l’efficienza della loro organizzazione, il livello della loro assimilazione della concezione comunista del mondo. Cresce in Italia la mobilitazione delle masse popolari contro il catastrofico corso delle cose che i vertici della Repubblica Pontificia impongono nel nostro paese, come in tutto il mondo cresce la mobilitazione contro la putrefazione del sistema sociale che la borghesia imperialista impone, putrefazione fatta di epidemie, guerre, miseria, fame ed emarginazione per un numero crescente di persone, elemosine e ammortizzatori sociali, emigrazione, disastri causati dalla devastazione del territorio e dall’incuria nella manutenzione degli impianti pubblici e domestici (Ravanusa-Agrigento è un esempio), riscaldamento climatico, produzione di virus e di sostanza nocive (le sostanze perfluoroalchiliche di Padova, Vicenza e Verona non sono un’eccezione: quante più cose nuove siamo capaci di produrre, tanto più bisogna considerare gli effetti di quello che produciamo), grandi opere dannose, disoccupazione e lavoro precario, criminalità, abbrutimento intellettuale e morale. Con il capitalismo il dominio dell’uomo sulla natura diventa sempre più distruzione dell’umanità e della natura.

Solo la mobilitazione delle masse popolari porrà fine a quest’epoca di nera reazione che ha seguito l’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria. È quindi sempre più preziosa l’opera svolta dal P.CARC. Oltre a promuovere e organizzare la mobilitazione delle masse popolari, infatti il P.CARC si distingue tra gli organismi e gruppi del movimento comunista cosciente e organizzato per la determinazione con cui cerca di fare di ogni lotta una scuola di comunismo e di indirizzare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari verso la costituzione di un governo popolare di emergenza, di creare le condizioni per costituirlo.

Per soffocare la mobilitazione delle masse popolari la borghesia imperialista allarga sempre più la repressione. La lotta di classe si acuisce e in questo contesto è importante avere una linea giusta contro la repressione e applicarla con determinazione. Il governo Draghi ha esteso le operazioni di repressione e sempre più le dovrà estendere. Quello che vedete nel vostro territorio, un numero crescente di lavoratori colpiti dalla repressione, avviene anche nel resto del paese. La repressione si allarga e colpisce un numero crescente di membri delle masse popolari. Il governo cerca addirittura di soffocare il diritto di manifestare e il diritto di sciopero. Approfitta della pandemia per imporre restrizioni di ogni genere, infliggere multe, fare fermi e arresti e aprire procedimenti giudiziari. Combina l’impunità per i ricchi (la legge Cartabia l’ha legalizzata: basta avere soldi per pagare avvocati e magistrati) e la gestione criminale della pandemia a tutto vantaggio delle società proprietarie dei brevetti dei vaccini, con la repressione. È quindi importante avere una linea di condotta giusta di fronte alla repressione. Il governo della borghesia imperialista non farà che estenderla. Perché?

Perché non può che peggiorare le condizioni delle masse popolari e quindi suscitare maggiore mobilitazione, proteste, insofferenza, disobbedienza e ribellione. La repressione è un indice della debolezza della borghesia, del diminuire del consenso e della rassegnazione da parte delle masse popolari verso la sua gestione della società. Il condizionamento ideologico non basta: abbiamo visto come è finito quello che facevano i preti.

Le regole di noi comunisti e di ogni lavoratore avanzato sono e devono essere:

1. non cedere all’intimidazione e alla repressione: dobbiamo educarci ed educare alla dignità. Non vogliamo vivere di elemosine e ammortizzatori sociali, ma imparare a combattere e costruire una società dove mangiare e fare la propria parte del lavoro e di ogni attività sociale è un diritto universale;

2. denunciare su larga scala ogni operazione di repressione e di intimidazione, mostrare che non è il frutto della cattiveria di singoli, ma espressione di un sistema sociale sbagliato, che distrugge la convivenza sociale, l’umanità e la natura;

3. chiamare con forza le masse popolari a ogni forma di solidarietà con organismi e persone colpiti dalla repressione. La solidarietà è un’arma: dobbiamo usarla su larga scala.

La solidarietà è un deterrente contro la rassegnazione e la disperazione e confluisce nel movimento per cambiare il sistema sociale, per porre fine al capitalismo, alla ricerca del profitto come regola dell’attività economica. La borghesia cerca di far credere che il mondo non può che andare come va, che prima o poi migliorerà. Il Papa predica la buona volontà. Ma il mondo va come va perché sono i capitalisti che dettano legge, perché la ricerca del profitto è la legge che essi fanno valere in tutti i campi. Lusso, case vuote e gente che dorme per strada vanno insieme. Non è questione di buona volontà: è una questione di interessi. La solidarietà deve confluire e confluisce nella lotta per cambiare il sistema. Dobbiamo promuoverla come primo passo verso l’unità nella lotta, fare di ogni operazione di resistenza una scuola di comunismo.

È questa l’opera alla quale chiediamo a ogni elemento avanzato delle masse popolari di partecipare. Agli elementi più avanzati e generosi chiediamo di arruolarsi nelle nostre file.

La nostra opera è grande, ma possibile. Le masse popolari ne hanno bisogno e si mobiliteranno con noi man mano che constateranno che la via indicata dal Partito è giusta. Il terreno è fertile e la stagione propizia per avanzare nella rivoluzione socialista.

È in questa prospettiva che a nome di tutti i membri del (nuovo) Partito comunista italiano auguro successo a questa iniziativa.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato Centrale del (n)PCI.