Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

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Venerdì 6 agosto 2021

Contributo del CC del (nuovo)PCI al dibattito “Un fronte comune contro il governo Draghi”


Cari compagni,

ringraziamo il compagno Andrea De Marchis e gli altri promotori del dibattito che ci hanno dato la possibilità di portare il nostro contributo.

Il nuovo Partito comunista italiano appoggia senza riserve e anzi promuove la formazione di un fronte comune delle masse popolari contro il governo Draghi. Il governo Draghi è per la Repubblica Pontificia una nuova edizione dei governi delle Larghe Intese, ma una versione peggiorata: la reazione allo scampato pericolo che i vertici della Repubblica Pontificia, l’UE e la NATO hanno visto nella breccia che i risultati delle elezioni del 4 marzo 2018 avevano aperto nel loro sistema politico.

È il governo dello smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese in conformità agli interessi dei grandi gruppi industriali, finanziari e speculativi imperialisti. L’operazione Stellantis se va in porto è la distruzione del settore che produce autoveicoli che con la componentistica e l’indotto coinvolge alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro. È il destino che nell’interesse dei gruppi imperialisti attende altri settori produttivi del nostro paese: la siderurgia e l’intero settore metallurgico, la produzione di elettrodomestici, la farmaceutica e altri. I gruppi imperialisti non hanno difficoltà a trovare paesi dove possono sfruttare i lavoratori e devastare l’ambiente più di quanto fanno già in Italia. Il governo Draghi è il governo dell’impunità per i ricchi grazie alla prescrizione dei reati per decorrenza termini, delle grandi opere inutili e dannose, della devastazione dell’ambiente e dei “disastri naturali”, della partecipazione al riarmo e alle guerre neocoloniali, della devastazione dei paesi oppressi che spinge all’emigrazione milioni di persone dall’Africa, dall’Asia, dall’America Latina e dall’Europa dell’Est, che nel nostro come negli altri paesi imperialisti diventano una massa di lavoratori sottoposti a uno sfruttamento senza limiti.

In sintesi il governo Draghi è il governo dell’attuazione senza riserve del programma comune della borghesia imperialista. La repressione e la sottomissione al controllo e a operazioni come il Green Pass sono una conseguenza dell’indirizzo dettato dalla combinazione di interessi padronali che il governo Draghi segue con zelo. La pandemia da Covid-19 giustifica ogni forma di controllo e di repressione.

All’opera del governo Draghi si oppone una resistenza diffusa delle masse popolari che dobbiamo organizzare ed elevare di livello fino a che diventi quello che potenzialmente è: masse popolari organizzate che costituiscono il futuro governo del paese.

La linea di massa è il metodo che i comunisti devono seguire per compiere quest’opera.

Uno degli apporti più importanti del maoismo al patrimonio del movimento comunista è che il principale dei metodi che i comunisti devono seguire per dirigere le masse popolari a fare la rivoluzione socialista è la linea di massa: individuare nelle masse popolari che dobbiamo mobilitare e dirigere l’obiettivo che esse sono già in grado di perseguire e che se perseguito con successo le porta su una posizione più avanzata nella direzione dell’instaurazione del socialismo, mobilitare e organizzare la parte che già lo persegue in modo che unisca a sé il grosso delle masse popolari nel perseguire quell’obiettivo e isoli chi vi si oppone irriducibilmente.

Oggi per le masse popolari del nostro paese quell’obiettivo è creare un fronte comune contro il governo Draghi. Tutti i comunisti devono contribuire con forza a portare le masse popolari a unirsi in un fronte comune per rendere impossibile al governo Draghi di governare il nostro paese e infine rovesciarlo e costituire un governo d’emergenza che riorganizzi e gestisca l’apparato produttivo del nostro paese.

Le divergenze tra organismi e gruppi comunisti oggi sono tante e importanti. È sbagliato trascurarle. Abbiamo alle spalle la prima grande ondata di rivoluzioni proletarie (1917-1976) che si è esaurita senza che riuscissimo a instaurare il socialismo in alcuno dei paesi imperialisti. È una miniera di esperienze da cui possiamo e dobbiamo comprendere i limiti che ci hanno impedito di farlo e che hanno portato all’esaurimento di quell’ondata che comunque ha fatto la storia al punto che chi la trascura travisa il percorso che l’umanità ha compiuto e non comprende la situazione in cui siamo. Quindi il dibattito franco e aperto tra comunisti a proposito delle nostre divergenze è un compito essenziale dei comunisti, ma questo assolutamente non esclude di sostenere la formazione di un fronte comune delle masse popolari contro il governo Draghi. Anzi contribuire alla formazione di questo fronte e alla sua lotta e vittoria è il campo in cui applichiamo e verifichiamo gli insegnamenti che traiamo dall’esperienza della prima ondata.

Il governo Draghi è il governo con il quale i vertici della Repubblica Pontificia, la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti, l’UE e la NATO cercano di imporre alle masse popolari del nostro paese un corso delle cose catastrofico. Ogni parte delle masse popolari ha suoi buoni motivi di opporsi al governo Draghi. Noi comunisti dobbiamo portarla a lottare con forza e a congiungere la sua lotta con quella del resto delle masse popolari.

È l’indirizzo che abbiamo espresso nel Comunicato del 25 luglio rivolto agli operai GKN. Il caso GKN non è isolato: è anzi un caso esemplare e l’indirizzo che abbiamo indicato in quel Comunicato vale per tutti i lavoratori.

Avanti quindi senza riserve nel promuovere la creazione del fronte comune delle masse popolari contro il governo Draghi! È un passo avanti nel cammino che ci porterà a fare dell’Italia un nuovo paese socialista e a contribuire alla nuova ondata di rivoluzioni che costruirà il futuro dell’umanità.

Il Comitato Centrale del (nuovo) Partito comunista italiano.