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Struttura e funzionamento dell’Unione Europea
(schede tematiche)  

Tappe principali del processo
di creazione dell'Unione Europea con cronologia essenziale

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06.01.2021

Tappe principali del processo
di creazione dell'Unione Europea con cronologia essenziale

 

1951: Nascita della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) ad opera di sei Stati fondatori

Il 9 maggio 1950 il ministro degli Affari Esteri del governo francese, Robert Schuman, mette ufficialmente in moto il processo con una Dichiarazione in cui propone la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Segue il trattato di Parigi del 18 aprile 1951 firmato da sei Stati (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) ed entrato in vigore il 23 luglio 1952. Con la CECA si crea un mercato comune del carbone e dell’acciaio: le aziende agenti nel settore residenti nei sei paesi sono libere di commerciare tra loro e con l’estero, come se risiedessero in un unico paese; inoltre, gli Stati dei sei paesi sono impegnati a uniformare regole e leggi riguardanti il settore e a introdurne di nuove solo previo accordo tra loro.

 

1957: Il trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea (CEE) e l’Euratom

Con il trattato di Roma del 25 marzo 1957, i sei Stati membri della CECA istituiscono una Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) e una Comunità economica europea (CEE). Quest’ultima implica la creazione di un “mercato comune” riguardante un’ampia serie di beni e servizi. A seguito del trattato, entrato in vigore il 1° gennaio 1958,  negli anni Sessanta vengono istituite politiche comuni, prime fra tutte la politica agricola e quella commerciale.

 

1965: Il trattato di Bruxelles

Con il trattato di Bruxelles, sottoscritto l’8 aprile 1965 ed entrato in vigore il 1° luglio 1967, i sei Stati istituiscono un'unica Commissione e un unico Consiglio per le tre Comunità europee (CEE, Euratom, CECA). Dal 1° luglio 1968 vengono aboliti i dazi doganali tra i sei Stati.

 

1973: La CEE si allarga a nove Stati membri e introduce più politiche comuni

Con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda e del Regno Unito il 1° gennaio 1973, il numero degli Stati membri della CEE e dell’Euratom sale a nove. Vengono introdotte nuove politiche in ambito sociale ed ambientale e, nel 1975, viene creato il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

 

1979: Prima elezione diretta del Parlamento europeo

Nel giugno del 1979 ha luogo la prima elezione a suffragio universale diretto del Parlamento europeo istituito nel 1952 con due sedi (Bruxelles e Strasburgo) e fino al 1979 composto da membri designati. Nel 1981 la Grecia aderisce alla CEE.

 

1986: L’Atto unico europeo e l’adesione della Spagna e del Portogallo alla CEE

Il 1° gennaio 1986 la Spagna e il Portogallo aderiscono alla CEE. Nel febbraio 1986 i dodici Stati firmano l’Atto unico europeo, che entrerà in vigore il 1° luglio 1987, con lo scopo riformare le istituzioni comunitarie e accelerare il processo decisionale in vista della realizzazione del “mercato unico”. Viene introdotta la votazione a maggioranza qualificata del Consiglio (rendendo più difficile per un singolo paese opporre il veto ad una proposta legislativa) e vengono create delle procedure di cooperazione e di parere conforme, che accrescono l'influenza del Parlamento. L’Atto unico pone anche le basi per un ampio programma di sei anni finalizzato a risolvere i problemi che ancora ostacolano la fluidità degli scambi nel “mercato comune”.

 

1991-1993: Con il trattato di Maastricht nasce l’Unione europea (UE)

Dopo l’unificazione della Germania a seguito del crollo del Muro di Berlino avvenuta nel 1989, gli Stati membri della CEE aprono i negoziati per elaborare un nuovo trattato che prepari la creazione dell'Unione monetaria europea e getti le basi per un'unione politica. Il trattato viene adottato dal Consiglio europeo, composto da capi di Stato o di governo, a Maastricht nel dicembre 1991 ed entra in vigore il 1° novembre 1993. Integrando nel sistema comunitario esistente un regime di cooperazione intergovernativa per alcuni settori (quali, ad esempio, la difesa, la giustizia, la sicurezza e gli affari interni), il nuovo trattato crea l’Unione europea (UE). Inoltre, esso introduce la procedura di codecisione, che conferisce al Parlamento maggiori poteri nel processo decisionale. Infine, dà compimento al mercato unico in virtù delle cosiddette “quattro libertà” di circolazione di beni, servizi, persone e capitali.

 

1995: La Convenzione di Schengen

La convenzione di Schengen completa l'accordo firmato il 14 giugno 1985 da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. Definisce le condizioni e le garanzie inerenti all'istituzione di uno spazio di libera circolazione esteso ai paesi dell’UE. I paesi candidati all'adesione dell'UE devono accettare integralmente la convenzione di Schengen con gli accordi e le regole connessi al momento della loro adesione.

 

1999: Il trattato di Amsterdam

Il trattato di Amsterdam, firmato il 2 ottobre 1997 ed entrato in vigore il 1° maggio 1999, si propone di riformare le istituzioni europee in vista dell’adesione di nuovi Stati membri. A questo scopo, esso comporta la modifica, la rinumerazione e il consolidamento dei trattati UE e CEE e prevede un più ampio ricorso alla procedura legislativa ordinaria in sede di processo decisionale.

 

2001-2003: Il trattato di Nizza

Il trattato di Nizza viene firmato il 26 febbraio 2001 ed entra in vigore il 1° febbraio 2003. Il suo scopo è quello di riformare le istituzioni europee per farle funzionare in maniera efficiente successivamente all'allargamento a 25 Stati membri. Prevede nuovi metodi per modificare la composizione della Commissione e ridefinisce il sistema di voto in sede di Consiglio. Esso contiene anche la dichiarazione della Carta dei Diritti fondamentali dei cittadini europei.

 

2002: Inizio circolazione dell’euro, la moneta unica europea

Il 1º gennaio 2002, l’euro sostituisce le monete nazionali di 12 paesi dell’UE, che insieme hanno costituito la «zona euro». La moneta unica dell’UE assurge così allo status di valuta internazionale, alla stregua del dollaro.

 

2004-2013: L’allargamento dell’UE da 15 a 28 Stati membri

Nella metà degli anni Novanta, iniziano i preparativi per l’allargamento dell’Unione europea. Presentano domanda di adesione i sei ex paesi del blocco sovietico (Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria), i tre Stati baltici dell’ex Unione Sovietica (Estonia, Lettonia e Lituania), una repubblica dell’ex Jugoslavia (Slovenia) e due paesi mediterranei (Cipro e Malta). L’UE accoglie favorevolmente queste candidature. I negoziati si aprono nel dicembre 1997 e dieci dei paesi candidati fanno il loro ingresso nell’Unione Europea il 1º maggio 2004, seguiti da Bulgaria e Romania nel 2007 e dalla Croazia nel 2013, portando il numero di Stati membri dell’UE a 28.

 

2009: Entra in vigore il trattato di Lisbona, cambia la modalità di funzionamento dell’UE

Nell’ottobre 2004 viene sottoscritto dagli Stati membri un progetto di Costituzione per l’Unione europea, intesa a  sostituire tutti i trattati esistenti, introducendo un metodo più efficiente per adottare le decisioni in sede di istituzioni UE. Ma il testo viene respinto da due referendum nazionali nel 2005 (in Francia e nei Paesi Bassi). La Costituzione viene quindi sostituita dal trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1º dicembre 2009. Il trattato di Lisbona modifica ma non sostituisce i trattati precedenti e introduce gran parte delle modifiche previste dalla Costituzione: in particolare, attribuisce al Parlamento europeo il ruolo di colegislatore (insieme al Consiglio dell’UE) e un ruolo determinante nell'elezione del Presidente della Commissione europea, conferendogli anche maggiori poteri di bilancio; inoltre, modifica le procedure di voto del Consiglio, definisce le modalità di iniziativa dei cittadini, istituisce un presidente permanente del Consiglio europeo, un alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e un servizio diplomatico dell'UE. Su un piano più generale, il trattato di Lisbona definisce chiaramente: le competenze dell'UE, le competenze dei paesi membri, le competenze condivise.

 

2012: L’Unione bancaria

A seguito della crisi finanziaria del 2007-2008, nel dicembre 2012 il Presidente del Consiglio europeo, in stretta cooperazione con i Presidenti della Commissione europea, della Banca centrale europea (BCE) e dell'Eurogruppo, predispone una tabella di marcia precisa e circoscritta nel tempo per realizzare l'Unione economica e monetaria. Uno degli aspetti fondamentali consiste nella creazione dell'Unione bancaria. Essa è costituita attualmente da due organismi: il Meccanismo di vigilanza unico (MVU) e il Meccanismo di risoluzione unico (MRU).

L'MVU vigila sulle banche più grandi e più importanti della zona euro direttamente a livello europeo, mentre l'MRU mira alla risoluzione ordinata delle banche in dissesto. Un terzo elemento, un sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), è al momento in fase di discussione.

La direttiva e il regolamento sono entrati in vigore il 1o gennaio 2014.

 

2016- 2020: Brexit: l’uscita del Regno Unito dall’UE

Nel marzo 2017 il governo britannico ha avviato i negoziati per la Brexit a seguito del referendum del giugno 2016. Il Parlamento britannico ha ratificato l'accordo di recesso e il Regno Unito ha lasciato l'UE il 31 gennaio 2020. Ciò ha dato inizio a un periodo di transizione la cui conclusione era per il 31 dicembre 2020, durante il quale il Regno Unito e l'UE hanno negoziato le loro relazioni future. Il Regno Unito è rimasto soggetto al diritto dell'UE e parte dell'unione doganale e del mercato unico dell'UE durante la transizione, senza più far parte degli organi o delle istituzioni politiche dell'UE. La Brexit ha comportato per la UE la perdita di 66,7 milioni di cittadini europei e un PIL nominale di 2.140 miliardi di euro nel 2018.