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Avviso ai naviganti 135

24 dicembre 2023

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L'instaurazione del socialismo nei paesi imperialisti e la seconda crisi generale del capitalismo

Il natale di Stalin e il natale di Mao Tse-tung

Il 194° anniversario della nascita di Stalin (a Gori - Georgia il 21 dicembre 1879) e il 130° anniversario della nascita di Mao Tse-tung o Mao Zedong (a Shaoshan - Hunan (Cina) il 26 dicembre 1893) offrono ai comunisti, assieme al 101° anniversario della proclamazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (30 dicembre 1922), occasioni per fare in questo periodo il punto sulla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) nei paesi imperialisti e in particolare nel nostro paese: riunioni che mobilitano i simpatizzanti, elevano la comprensione del corso delle cose dei membri della Carovana del (n)PCI, in primo luogo dei membri e dei simpatizzanti del P.CARC non a caso impegnati nella campagna AUMaDi - Assimilare e Usare il Materialismo Dialettico, rafforzano la fiducia di ognuno di noi in sé e nella vittoria della causa del socialismo ed estendono la solidarietà contro la repressione.

Ampia è già in tutti i paesi imperialisti la mobilitazione delle masse popolari contro la guerra che i governi USA e NATO conducono in Ucraina contro la Federazione Russa, che con l’Operazione Militare Speciale (22 febbraio 2022) ha bloccato il loro piano di estendere la NATO alle repubbliche asiatiche fino ai confini della Repubblica Popolare Cinese (RPC).

Ancora più ampia è la mobilitazione delle masse popolari contro il sostegno che gli stessi governi danno all’annientamento della popolazione araba in Palestina perseguito dallo Stato sionista d’Israele.

Noi comunisti dobbiamo non solo sostenere e ampliare questa mobilitazione, ma anche rafforzarla portando in essa la coscienza che il capitalismo è la causa dei mali che affliggono l’umanità, che mettere fine al capitalismo è possibile (l’URSS di Lenin e di Stalin lo ha dimostrato e i paesi socialisti - RPC, Corea del Nord, Vietnam, Laos, Cuba - lo dimostrano) e che proprio le masse popolari dei paesi imperialisti hanno un ruolo determinante nel realizzare questo obiettivo indispensabile di tutta l’umanità. La diffusa e crescente insofferenza delle masse popolari dei paesi imperialisti verso il regime politico vigente in ognuno di essi - dagli USA alla Germania, dal Regno Unito alla Francia, dalla Spagna all’Italia - mostra che esse lo realizzeranno. È la velocità alla quale noi comunisti organizzati dei paesi imperialisti eleviamo il nostro livello di comprensione del corso delle cose, di assimilazione della scienza comunista, il marxismo-leninismo-maoismo e dell’uso di essa nel far avanzare la rivoluzione socialista, in sintesi avanziamo nella nostra riforma intellettuale e morale (RIM), che determina la velocità di tutto il processo. Chi vuole risultati immediati non diventa comunista, come ben è arrivato a dire in uno degli ultimi suoi scritti anche Alessandro Pascale, responsabile nazionale della formazione nel PC (Rizzo).

Le tre date sopra indicate offrono innumerevoli spunti per le riunioni che dobbiamo promuovere.

Stalin è stato l’erede di Lenin alla testa del Partito Comunista (bolscevico) dell’Unione Sovietica e per quasi 30 anni (1924-1953) ha diretto l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Lenin con l’assalto del 7 novembre 1917 (Rivoluzione d’Ottobre) al Palazzo d’Inverno a Pietroburgo, assalto sostenuto dalle cannonate dell’incrociatore Aurora, aveva dato vita nell’anello debole della catena dei paesi imperialisti al primo paese socialista della storia, l’URSS, ufficialmente proclamata a Mosca il 30 dicembre 1922. Lenin è morto prematuramente il 21 gennaio 1924 e Stalin è stato il continuatore della sua opera. Il maoismo ha superato i limiti dell’opera di Stalin messi in luce dal successo dei revisionisti moderni (Kruscev e successori) dopo la sua morte il 5 marzo 1953. Non a caso il maoismo viene sempre più assimilato, come mostra nel suo ultimo scritto anche il compagno Vladimiro Merlin.

Mao Zedong è stato nel 1921 uno dei comunisti che, sostenuti dall’Internazionale Comunista formatasi grazie alla Rivoluzione d’Ottobre, fondarono il Partito Comunista Cinese che ha promosso e diretto la guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata che nel 1949 ha dato vita alla RPC. Mao Zedong con la vittoria nel 1949 della rivoluzione di nuova democrazia in Cina ha mostrato come sarebbe avanzata l’instaurazione del socialismo nelle colonie e nelle semicolonie dei paesi imperialisti. La sua opera fino alla morte nel 1976 è illustrata nelle Opere di Mao Tse-tung pubblicate in italiano dalle Edizioni Rapporti Sociali del Partito dei CARC. La RPC sta realizzando la sua opera promuovendo la lotta di classe nella società cinese e la lotta tra le due linee nel Partito.

La prima crisi generale del capitalismo, iniziata alla fine del secolo XIX con l’ingresso dei paesi capitalisti nell’epoca imperialista (Lenin nel suo opuscolo del 1916 illustra le cinque principali trasformazioni economiche della società borghese che l’hanno avviata), non diede origine direttamente all’instaurazione del socialismo nel mondo intero nonostante la grande vittoria raggiunta nel 1945 dall’URSS guidata da Stalin contro la terza aggressione preparata da tutti i gruppi imperialisti del mondo anche se non tutti, stante l’opera svolta dall’Internazionale Comunista tra le masse popolari dei paesi imperialisti stessi, poterono partecipare all’aggressione lanciata il 22 giugno 1941 da Hitler. Con le briciole elargite al proletariato europeo e nordamericano la borghesia imperialista venne a capo della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria stante i limiti dei partiti comunisti dei paesi imperialisti nella comprensione delle condizioni, della forma e dei risultati della lotta di classe nel proprio paese. La comprensione che questi limiti e non la forza della borghesia sono stati e sono la causa della persistenza della società borghese è ancora oggi una discriminante tra la sinistra e la destra nel MCCO del nostro paese. Proprio nei paesi imperialisti la borghesia dovette fare in ogni campo concessioni contrarie ai propri interessi, concessioni che incominciò a eliminare non appena ebbe la forza per farlo e l’ebbe proprio solo per i limiti e gli errori dei partiti comunisti. Un aspetto indispensabile della nostra lotta per la rinascita del movimento comunista nei paesi imperialisti consiste nel fare il bilancio dell’esperienza del movimento comunista nel nostro paese e individuare i limiti di comprensione e gli errori di linea che hanno impedito che sulla base della grande vittoria della Resistenza contro il nazifascismo (1943-1945) e dell’accesso dei partiti del Comitato di Liberazione Nazionale al governo del paese negli anni 1944-1947 proseguissimo nella lotta fino all’instaurazione del socialismo nel nostro paese.

La seconda crisi generale del capitalismo iniziata negli anni ‘70 del XX secolo ha confermato che la società borghese è entrata nella fase irreversibile del declino e che la sopravvivenza alla prima crisi generale era un evento provvisorio.

Il risultato dei tentativi di restaurazione del capitalismo è stata la guerra di sterminio non dichiarata, non la rinascita del capitalismo. La dissoluzione dell’URSS e la fine traumatica delle Democrazie Popolari dell’Europa Orientale negli anni 1989-1991 hanno confermato che il tentativo di restaurare gradualmente il capitalismo nei primi paesi socialisti suscita una resistenza crescente delle masse popolari e spinge i comunisti a superare i limiti dei partiti comunisti che hanno consentito che i revisionisti moderni ne prendessero la direzione.

Il successo dei revisionisti moderni (Kruscev e i suoi successori) nel prendere la direzione del PCUS e dell’URSS dopo la morte di Stalin (5 marzo 1953) hanno confermato che le tre gambe con cui marcia il socialismo (dittatura del proletariato, gestione pubblica pianificata dell’attività economica, promozione dell’accesso della popolazione alle attività specificamente umane) sono tutte e tre indispensabili. I grandi apporti di Mao alla scienza marxista fanno parte della scienza che tutti i comunisti devono assimilare e usare.

Ad alcuni di questi temi, scelti a ragion veduta, deve essere dedicata ognuna delle riunioni che prendono spunto dai tre anniversari che cadono in questo periodo.

La rivoluzione socialista è opera delle masse popolari, ma essa avanza perché i comunisti elevano la propria comprensione delle condizioni in cui si svolge la lotta del proletariato contro la borghesia e prendono l’iniziativa!