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Avviso ai naviganti 134 - 11 dicembre 2023

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La rinascita del Movimento Comunista Cosciente e Organizzato avanza!

Che la fondazione del Movimento per la Rinascita Comunista e del la rivista Futura Società ne siano protagonisti!

Sabato 11 novembre a Roma, a seguito di una assemblea tenutasi presso il Centro Sociale “Intifada” messo a disposizione da Rete dei Comunisti, è nato il Movimento per la Rinascita Comunista (MpRC) diretto da Fosco Giannini che si pone come obiettivo la costruzione strategica, in Italia, del partito comunista. Il MpRC nasce con l’adesione di 14 organismi: Movimento per la Rinascita del PCI e per l’Unità dei Comunisti, Cumpanis, Interstampa, Costituente Comunista, Gramsci Oggi, Comunisti Sardegna, Comunisti trentini, Comunisti di Arezzo, Comunisti Padova, Collettivo Comunista di Crotone, Comunisti di Foligno, Comitato No Camp Darby di Pisa, Comunisti Lampedusa, La Città Futura. In combinazione con il lavoro di costruzione del MpRC nasce anche la rivista Futura Società diretta da Adriana Bernardeschi, ex direttrice della rivista La Città Futura.

La nascita del MpRC si inserisce nel quadro più ampio della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) in Italia. Il MpRC raccoglie principalmente gruppi di comunisti formatisi a seguito della fuoriuscita di tesserati dal Partito Comunista (PC) di Alberto Lombardo e Marco Rizzo e riviste formatesi negli scorsi anni sulla spinta di gruppi di comunisti provenienti chi dal Partito della Rifondazione Comunista (PRC), chi dal Partito Comunista Italiano (PCI) di Mauro Alboresi. Ma da diversi anni a questa parte aumenta il numero di iniziative, assemblee e conferenze volte alla ricerca dell’unità tra i comunisti e della via per ricostruire un partito comunista capace di guidare la classe operaia e le masse popolari italiane a instaurare il socialismo.

Due sono i principali aspetti positivi della formazione del MpRC.

Il primo, che è un tentativo di raccogliere e organizzare a livello nazionale gruppi e singoli delusi da alcuni dei progetti, messi in campo finora, di ricostruzione di un partito comunista (pc) che però di fatto 1. non hanno dato sviluppo alla spinta realmente unitaria diffusa tra la base rossa in Italia, che cerca una via sia per la rinascita del movimento comunista sia per lottare contro la borghesia e porre rimedio nell’immediato agli effetti peggiori della crisi, 2. hanno limitato la propria attività alla partecipazione alle elezioni, senza neanche promuovere liste unitarie e che si attivassero con iniziative di rottura con il regime politico delle Larghe Intese, anziché cercare ognuna di coltivare un proprio orticello elettorale. Oggi in Italia i comunisti e più in generale la base rossa (ossia individui che aspirano al socialismo o in qualche modo si riconoscono nella storia della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria 1917-1976) sono qualche centinaia di migliaia ma solo una minima parte è in qualche misura organizzata o partecipe del processo di rinascita del MCCO: compito dei comunisti è mobilitarla e organizzarla.

Il secondo aspetto riguarda la volontà di lottare contro il settarismo e l’isolamento di alcuni gruppi e partiti che si dichiarano comunisti: MpRC, sia tramite la rivista Futura Società sia tramite le proprie iniziative, si pone nell’ottica di sviluppare lo scambio, il confronto, il coordinamento con altre forze comuniste. Sviluppare energicamente il dibattito franco e aperto contro le concezioni sbagliate e per affermare le concezioni giuste è un’opera indispensabile per far avanzare la rinascita del movimento comunista, anche se Fosco Giannini nei suoi appelli e richiami all’unità nell’articolo Perché “Cumpanis” si scioglie nel Movimento per la Rinascita Comunista, pubblicato su Futura Società il 05.12.2023, si rivolge principalmente a quei partiti che, a suo avviso, hanno una qualche rappresentanza (quantitativa) di tipo nazionale, ossia il PRC, il PCI di Mauro Alboresi e il PC di Alberto Lombardo e Marco Rizzo, escludendo centinaia e migliaia di altri comunisti organizzati in disparate organizzazioni e partiti: Partito dei CARC, Rete dei Comunisti-Cambiare Rotta-Organizzazione Studentesca d’Alternativa, Fronte Comunista e Fronte della Gioventù Comunista, ecc. e in particolare ignora il (n)PCI ostinandosi a mantenere il cordone sanitario.


A fronte di questi importanti aspetti positivi, l’assemblea di fondazione del MpRC, le iniziative propedeutiche e gli scritti e interventi dei comunisti che vi hanno partecipato non hanno ancora sostanzialmente affrontato il compito che già Gramsci individuava nel 1923, a fronte dell’instaurazione del fascismo, con il PSI e poi il PCd’I risultati inadeguati a prendere il potere e sconfitti: “Fare una spietata autocritica della nostra debolezza, incominciare dal domandarsi perché abbiamo perso, chi eravamo, cosa volevamo, dove volevamo arrivare” (A. Gramsci, Che fare? - 1923).

Questo è il principale compito a cui oggi ogni comunista, individuo e gruppo, che intende risalire la china della rinascita del MCCO, deve dedicarsi: il bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria, il bilancio del fallimento nei paesi imperialisti di pc grandi, forti e ben organizzati e radicati.

La causa principale della sconfitta del pc di ognuno dei paesi imperialisti dobbiamo cercarla all’interno del partito stesso e attiene 1. alla comprensione delle condizioni, della forma e dei risultati della lotta di classe, quindi all’analisi del movimento economico della società e alla strategia che il partito comunista deve seguire per mobilitare le masse popolari alla conquista del potere; 2. alla concezione della natura e dell’organizzazione del partito; 3. alla linea particolare che ha seguito. Ma nessuna delle formazioni nate dallo scioglimento del vecchio PCI e per scissione dal PRC si sono messe all’opera negli scorsi anni per affrontare nei termini sopra indicati il bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria. Al più si sono limitati a descrivere lo stato di degenerazione a cui è arrivato il MCCO (alcuni colpevolizzando le masse popolari come poco combattive o poco coscienti), il tradimento e l’opportunismo di alcuni dirigenti e altre motivazioni errate o di carattere secondario. Nemmeno le formazioni e i gruppi di comunisti formatisi a seguito del fallimento dei tentativi di ricostruzione di un pc avvenuti tra la fine degli anni ‘60 e la fine degli anni’70 (PCd’I (m-l), Servire il Popolo, Brigate Rosse, ecc.) hanno affrontato la questione: unica eccezione il (n)PCI.

L’esperienza della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria insegna al MCCO che sta rinascendo tre questioni decisive per la rinascita comunista, ossia:

- 1. che il pc è l’avanguardia della classe operaia e delle masse popolari non principalmente perché nelle sue file si trovano gran parte o almeno una parte importante degli operai e neanche perché gran parte dei suoi membri sono o sono stati operai. Nemmeno perché si pone come arduo promotore delle lotte rivendicative, come raccoglitore del malcontento popolare e dell’insofferenza diffusa. È l’avanguardia della classe operaia principalmente perché è depositario della scienza delle attività con le quali gli uomini possono fare consapevolmente la loro storia (oggi il marxismo-leninismo-maoismo), la porta alla classe operaia che è la classe che può e deve assumere la direzione della guerra delle masse popolari contro la borghesia imperialista e le altre residue classi dominanti, mobilita la classe operaia a far propria nella sua pratica questa scienza e a compiere l’opera della quale le masse popolari hanno bisogno: superare il modo di produzione capitalista e costruire la società comunista;

- 2. che l’unità di un pc non si costruisce sulla base dell’affinità ideologica: la sua unità ideologica deve basarsi sul bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria, sull’analisi della fase e del corso delle cose, sulla strategia che deve guidare il pc nella lotta per instaurare il socialismo. Negli attuali paesi imperialisti d’Europa e dell’America del Nord i partiti prima laburisti o socialisti e poi comunisti si sono dati con successo 1. alla promozione di rivendicazioni relative alle condizioni di lavoro e di vita delle masse popolari a fronte dei capitalisti e del loro Stato e 2. alla partecipazione alle elezioni e alla lotta relativa all’operato degli organi elettivi dello Stato borghese. In entrambi i casi l’azione dei pc era subordinata all’iniziativa messa in campo dalla classe dominante perché non erano guidati da una strategia autonoma rispetto al nemico. Il MCCO avanzerà e supererà i suoi limiti quanto più si doterà della strategia per fare la rivoluzione socialista, la strategia della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata, uno dei sei principali apporti teorici del maoismo;

- 3. che un pc autenticamente rivoluzionario deve essere un’organizzazione composta di quadri e di rivoluzionari di professione. Questo è anche uno dei principali apporti di Lenin alla concezione comunista del mondo, esposta con la pubblicazione del Che fare? nel 1902 e poi nel 1904, dopo il II congresso del POSDR (1903), con la pubblicazione di Un passo avanti e due indietro.

Oggi si tratta di riprendere l’opera che i comunisti non sono riusciti a portare a compimento: la rivoluzione socialista nei paesi imperialisti, strutturalmente diversi dai paesi coloniali e semicoloniali dove i comunisti hanno instaurato il socialismo durante la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976). La storia del nostro paese e dei paesi imperialisti infatti è piena di esperienze di organizzazioni che hanno portato a grandi numeri in termini elettorali, anche a grandi conquiste tramite le lotte rivendicative, ma che in definitiva si sono arenate di fronte al problema della conquista del potere politico da parte della classe operaia e delle masse popolari, perché la loro azione non era guidata dalla scienza comunista (il marxismo-leninismo-maoismo) e da una strategia corretta. Quanto più il MpRC imboccherà questa strada, tanto più contribuirà alla rinascita del MCCO.


Avanti quindi nello sviluppo del dibattito franco e aperto sul bilancio del movimento comunista cosciente e organizzato dei paesi imperialisti!

Il movimento comunista rinasce nei paesi imperialisti perché supera i limiti che gli hanno impedito di condurre la prima ondata della rivoluzione proletaria fino all’instaurazione del socialismo!