Comitati di Partito


 

Comitato di Partito J. Stalin

Salutiamo con entusiasmo ed orgoglio la costituzione del (nuovo)Partito comunista italiano che guiderà la classe operaia del nostro paese a farne un paese socialista e condurrà le masse popolari lungo il cammino di transizione verso il comunismo.

Libero dal controllo, dall’influenza, dalle intimidazioni, dai ricatti e dalle lusinghe della borghesia, il (n)PCI, clandestino nella sua struttura organizzativa ma noto alle masse nelle sue parole d’ordine e nel suo programma politico, dimostra l’efficacia del lavoro di costruzione del partito a partire dalla clandestinità smentendo quelli che, come i dirigenti delle organizzazioni legaritariste, economiciste, attendiste, movimentiste e liquidazioniste, si ostinavano a tacciare di anacronismo, inattuabilità ed avventurismo la costruzione del partito della classe operaia libero dalle regole imposte dal regime di dittatura democratico-borghese, regole che legano mani e piedi chiunque abbia veramente intenzione di agire per l’abbattimento del sistema capitalista, della classe padronale per l’instaurazione del socialismo. Chiedendo il rispetto delle regole imposte dalla borghesia, questi dirigenti non fanno altro che tenere fede al loro ruolo di controllo controrivoluzionario al servizio dei padroni.

Avranno grosse difficoltà questi dirigenti nel mantenere saldo il proprio controllo sulle masse popolari e sulla loro base, man mano che la repressione della borghesia imperialista (come del resto sta già accadendo anche nel nostro paese: controlli, denunce, precettazioni di operai in sciopero, arresti di proletari, campi di concentramento per immigrati, ecc.) si estenderà a tutti i settori della società costretti a resistere agli attacchi che la borghesia sferra contro i loro diritti e la loro libertà di espressione politica e di stampa. Avranno un bel da fare lor signori nel tentare di convincere operai licenziati, giovani disoccupati, anziani e studenti colpiti dai tagli e dalla politica antipopolare della borghesia, che è necessario, alla luce del sole, fare politica nel rispetto delle regole e degli interessi della democrazia dei padroni.

Avanti dunque nell’attuazione sui quattro fronti di lotta del piano generale del (n) PCI:

- resistenza del partito alla repressione per mettersi in condizioni di continuare malgrado tutti gli sforzi della borghesia per distruggerlo;

- mobilitazione delle masse popolari ad intervenire nella lotta politica borghese con l’obbiettivo principale di accumulare forze rivoluzionarie;

- mobilitazione delle masse nelle lotte rivendicative con il principio guida di fare di ogni lotta una scuola di comunismo;

- mobilitazione delle masse popolari a costituire strumenti e organismi autonomi dalla borghesia con il principio guida di fare di ogni iniziativa una scuola di comunismo.

Salutiamo inoltre i compagni Maj e Czeppel che, sottraendosi dal controllo del nemico, hanno ripreso completamente il loro lavoro nella CP.

 

Costituiamo ovunque comitati clandestini di partito!

Rafforziamo il (n)PCI per fare dell’Italia un paese socialista.

Estendiamo la solidarietà nei confronti dei rivoluzionari prigionieri!!!

W il (n) PCI! W il comunismo!

28 dicembre 2004