Rialzarsi non solo è possibile è anche necessario!

     

Comunicato n. 8
16.03.2021

Commercianti, studenti, lavoratori delle aziende pubbliche e capitaliste, organizzatevi per costruire la rete del nuovo potere che metterà fine alle nefandezze del sistema sociale capitalista!

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha contribuito ad aggravare una crisi che conoscevamo già molto bene, la seconda crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale, iniziata a metà degli anni ‘70 ed entrata nella sua fase acuta e terminale nel 2008.

La chiusura di un negozio dopo l’altro ha visto un notevole incremento dal primo lockdown ad oggi: decine sono i negozi chiusi e altrettanti sono quelli destinati a farlo nel prossimo periodo, con il conseguente aumento del degrado e dell’abbandono dei quartieri popolari. I decantati “ristori” promessi dal Governo Conte 2 si sono dimostrati insufficienti, in molti casi nemmeno sono arrivati.

I teatranti che siedono nelle istituzioni (nazionali, regionali e locali), dopo mille promesse e lacrime di coccodrillo per “accreditarsi” come referenti dei commercianti e degli artigiani, assieme agli esponenti del M5S venduti alla casta per favorire le banche e l’Unione Europea, sono passati armi e bagagli al Governo del boia Mario Draghi.

I soldi per impedire la moria di attività commerciali ci sono, ma chi siede al Governo fa gli interessi di Confindustria e compagnia, e non certo quelli di chi per vivere deve lavorare, cioè le masse popolari.

Basti pensare ai milioni di euro investiti a favore delle case farmaceutiche private senza alcun riscontro per i lavoratori, tant’è che la campagna vaccinale è ancora in alto mare! La verità è che lo Stato italiano non solo dispone di centri di ricerca qualificati e capaci di trovare delle soluzioni alla pandemia, dispone pure di fabbriche e risorse per produrre in autonomia il vaccino in modo da poterlo distribuire tra la popolazione arrivando in tempi rapidi all’immunità di massa.

La questione è che la crisi economica, politica e sociale non è dovuta al Covid-19 e neppure dalla cattiveria dei politici di turno. Il problema attiene alla natura del sistema sociale capitalista, il cui unico motivo d’essere è accumulare profitti attraverso la produzione di beni e servizi da vendere e la speculazione finanziaria. Questo impone a chi governa di mettere in secondo piano il benessere delle masse popolari se questo significa garantire ai grandi gruppi economici continuare ad accumulare profitti.

Bene hanno fatto i commercianti di Piazza San Jacopino e di Via Maragliano, a Firenze, a costituirsi in Comitato. Il primo passo per mettere un freno agli effetti della crisi, infatti, è quello di organizzarsi e di mobilitarsi.

Il passo in più è quello di entrare in connessione con le reti di studenti che operano nella zona, con i lavoratori dipendenti del pubblico impiego e delle aziende capitaliste: questo rafforzerà la lotta dei commercianti e degli artigiani.

Per rialzarsi dalla crisi bisogna costruire una rete fondata su basi solidaristiche e orientata dall’obbiettivo di costruire il nuovo potere delle masse popolari organizzate tra i lavoratori autonomi che tengono vivi i quartieri, gli studenti, i lavoratori che fanno funzionare la macchina pubblica (ospedali, scuole, previdenza, ecc.) e quelli che producono tutto quello che serve alle masse popolari per vivere (gli operai delle fabbriche).

Noi comunisti del (n) PCI ci dedichiamo a promuovere, mobilitare e organizzare la resistenza delle masse popolari a questa guerra di sterminio non dichiarata che la gestione della pandemia da COVID-19 sta aggravando.

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Comitato Ho Chi Minh del (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicazioni con il CdP Ho Chi Minh al recapito e-mail: cln76@mailo.com