Rialzarsi non solo è possibile è anche necessario!
Comunicato n. 8
Commercianti,
studenti, lavoratori delle aziende pubbliche e capitaliste,
organizzatevi per costruire la rete del nuovo potere che metterà
fine alle nefandezze del sistema sociale capitalista!
L’emergenza
sanitaria dovuta al Covid-19 ha contribuito ad aggravare una crisi
che conoscevamo già molto bene, la seconda crisi per
sovrapproduzione assoluta di capitale, iniziata a metà degli anni
‘70 ed entrata nella sua fase acuta e terminale nel 2008.
La
chiusura di un negozio dopo l’altro ha visto un notevole incremento
dal primo lockdown ad oggi: decine sono i negozi chiusi e altrettanti
sono quelli destinati a farlo nel prossimo periodo, con il
conseguente aumento del degrado e dell’abbandono dei quartieri
popolari. I decantati “ristori” promessi dal Governo Conte 2 si
sono dimostrati insufficienti, in molti casi nemmeno sono arrivati.
I
teatranti che siedono nelle istituzioni (nazionali, regionali e
locali), dopo mille promesse e lacrime di coccodrillo per
“accreditarsi” come referenti dei commercianti e degli artigiani,
assieme agli esponenti del M5S venduti alla casta per favorire le
banche e l’Unione Europea, sono passati armi e bagagli al Governo
del boia Mario Draghi.
I
soldi per impedire la moria di attività commerciali ci sono, ma chi
siede al Governo fa gli interessi di Confindustria e compagnia, e non
certo quelli di chi per vivere deve lavorare, cioè le masse
popolari.
Basti
pensare ai milioni di euro investiti a favore delle case
farmaceutiche private senza alcun riscontro per i lavoratori, tant’è
che la campagna vaccinale è ancora in alto mare! La verità è che
lo Stato italiano non solo dispone di centri di ricerca qualificati e
capaci di trovare delle soluzioni alla pandemia, dispone pure di
fabbriche e risorse per produrre in autonomia il vaccino in modo da
poterlo distribuire tra la popolazione arrivando in tempi rapidi
all’immunità di massa.
La
questione è che la crisi economica, politica e sociale non è dovuta
al Covid-19 e neppure dalla cattiveria dei politici di turno. Il
problema attiene alla natura del sistema sociale capitalista, il cui
unico motivo d’essere è accumulare profitti attraverso la
produzione di beni e servizi da vendere e la speculazione
finanziaria. Questo impone a chi governa di mettere in secondo piano
il benessere delle masse popolari se questo significa garantire ai
grandi gruppi economici continuare ad accumulare profitti.
Bene
hanno fatto i commercianti di Piazza San Jacopino e di Via
Maragliano, a Firenze, a costituirsi in Comitato. Il primo passo per
mettere un freno agli effetti della crisi, infatti, è quello di
organizzarsi e di mobilitarsi.
Il
passo in più è quello di entrare in connessione con le reti di
studenti che operano nella zona, con i lavoratori dipendenti del
pubblico impiego e delle aziende capitaliste: questo rafforzerà la
lotta dei commercianti e degli artigiani.
Per
rialzarsi dalla crisi bisogna costruire una rete fondata su basi
solidaristiche e orientata dall’obbiettivo di costruire il nuovo
potere delle masse popolari organizzate tra i lavoratori autonomi che
tengono vivi i quartieri, gli studenti, i lavoratori che fanno
funzionare la macchina pubblica (ospedali, scuole, previdenza, ecc.)
e quelli che producono tutto quello che serve alle masse popolari per
vivere (gli operai delle fabbriche).
Noi
comunisti del (n) PCI ci dedichiamo a promuovere, mobilitare e
organizzare la resistenza delle masse popolari a questa guerra di
sterminio non dichiarata che la gestione della pandemia da COVID-19
sta aggravando.
Il
comunismo è il futuro dell’umanità! Aderisci
al (n) Partito Comunista Italiano
Comitato Ho Chi Minh del (nuovo)Partito comunista italiano Per informazioni, vedi il sito del
(nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it , dove trovate
anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP). Comunicazioni con il CdP Ho Chi Minh al recapito e-mail: cln76@mailo.com
16.03.2021