Sugli sfruttatori infami di Yazaki

   

Comunicato n. 7 del Comitato di Partito “Antonio Gramsci” del (nuovo)Partito Comunista Italiano

14.12.2021


Gli infami sfruttatori responsabili dei licenziamenti alla Yazaki di Grugliasco non sono un’eccezione!


Contro licenziamenti e delocalizzazioni: 10, 100, 1000 Collettivi di Fabbrica come alla GKN!


Da alcuni giorni i media, la politica borghese e il sindacalismo di regime si occupano della vicenda dei 3 licenziamenti avvenuti alla Yazaki, una delle tante aziende metalmeccaniche dell’area industriale di Grugliasco (TO). In particolare i commentatori si accaniscono sulle modalità con cui sono avvenuti questi 3 licenziamenti, cioè tramite una chiamata su piattaforma online in cui la dirigenza della multinazionale ha freddamente comunicato il trasferimento delle mansioni dei 3 in altri stabilimenti e il conseguente licenziamento. Ciò che articoli e trafiletti dedicati alla vicenda non dicono è che l’impiego di metodi simili è tutt’altro che una straordinaria anomalia. È anzi diventata regola che le multinazionali attive nel nostro paese possano permettersi ogni sorta di metodo spiccio, ogni sorta di violazione ed elusione dei diritti che in Italia i lavoratori hanno strappato alla borghesia, ogni sorta di usurpazione della nostra sovranità nazionale. Tutto questo grazie alla protezione offerta loro da autorità colluse e vendipatria (governi nazionale, regioni, città). Tutto questo facendosi forza della debolezza politica e organizzativa della classe operaia laddove questa non esprime l’organizzazione e la forza che consente di tenere testa ai padroni e ai loro complici.


Gli aguzzini della dirigenza della Yazaki non sono l’eccezione. Rappresentano il genere di pescicani presenti in ogni settore della produzione di beni e servizi del nostro paese. Sono i divoratori di apparato produttivo, di conquiste e di lavoratori rappresentati dai Bonomi di Confindustria, dai soliti Agnelli-Elkann e compagnia cantante. Sono l’espressione dei modi e costumi della borghesia imperialista del nostro paese che oggi va a nozze con il governo del banchiere Draghi.


Finché il nostro paese sarà diretto da governi come quello Draghi, da governi degli imperialisti UE, della Confindustria, della NATO, del Vaticano e delle organizzazioni criminali, le cose continueranno di male in peggio. I fondi speculativi, le multinazionali, i grandi capitalisti e la loro Comunità Internazionale (UE, BCE, FMI, NATO) dettano legge ai governi e la loro legge è una sola: aprire nuovi campi per le loro speculazioni e far fruttare i loro capitali, ad ogni costo. Non c’è pandemia, riscaldamento climatico, devastazione dell’ambiente e diritti umani che tengano! O usano le aziende come carte nel gioco d’azzardo della speculazione finanziaria. Oppure le spostano in paesi dove i capitalisti sono più liberi… di sfruttare i lavoratori e devastare l’ambiente. Questa è la fonte dello smantellamento dell’apparato produttivo in Italia e negli altri paesi imperialisti. Qui sta anche la fonte del malandare generale della nostra società.

Fare di ogni azienda minacciata di delocalizzazione, chiusura, ristrutturazione un centro promotore della lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese!

È possibile cambiare il corso delle cose. Ma solo le masse popolari organizzate, i lavoratori organizzati possono farlo. Mettere fine allo smantellamento dell’apparato produttivo, riorganizzarlo assegnando un lavoro utile e dignitoso a ogni persona in grado di lavorare e compiti produttivi a ogni azienda per svolgere il lavoro necessario a rimettere in sesto il paese: questa è la base per realizzare le aspirazioni di ogni movimento popolare. Questo è il processo che dobbiamo promuovere, da subito. Cosa occorre fare?

  1. Costruire un nucleo di lavoratori deciso a portare fino in fondo la lotta per tenere aperta l’azienda e allargare quanto più possibile la mobilitazione degli altri operai attorno a questo nucleo. Bisogna mettere al centro l’obiettivo e non l’appartenenza sindacale e politica degli operai, far valere ciò che unisce e trattare al meglio quello che divide.

  2. Costruire legami a livello locale e a livello nazionale con operai di altre aziende, con comitati studenteschi, ambientalisti e altri organismi popolari, con tecnici e docenti universitari, con amministratori locali progressisti.

3. Rendere ogni lotta contro la chiusura di un’azienda, per la riapertura di quelle chiuse e per la creazione di nuove aziende parte integrante di un movimento generale per costituire un governo d’emergenza che vieta la vendita di aziende alle multinazionali che sfuggono all’autorità dello Stato italiano e ai fondi di investimento, impedisce lo smembramento delle aziende, la riduzione del personale, la chiusura e la delocalizzazione, impone a ogni azienda che opera in territorio italiano di sottoporre ad un vero Ministero dello Sviluppo Economico i propri piani industriali per ottenere il benestare dal punto di vista della qualità dei prodotti, dell’occupazione e dell’impatto ambientale.

Per porre fine allo smantellamento dell’apparato produttivo, rimettere in sesto il territorio e realizzare la parola d’ordine “a ogni adulto un lavoro dignitoso”, bisogna che impariamo a governare il paese!


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Di seguito alcune foto dell’azione di propaganda realizzata dal Comitato di Partito nei pressi dello stabilimento della Yazaki di Grugliasco (TO)


Yazaki


Yazaki


Yazaki


Yazaki