NO TAV FINO ALLA VITTORIA!

     

Comunicato n.3 del Comitato di Partito “Antonio Gramsci” del (nuovo)Partito Comunista Italiano

05.10.2020


NO TAV FINO ALLA VITTORIA!

Solidarietà a Dana Lauriola, Stefano Milanesi e a tutti i militanti NO TAV colpiti dalla repressione!

Isolare accusatori e orchestratori della repressione contro il movimento NO TAV!
Approfittare della crisi del sistema politico borghese per alimentare il movimento per la costituzione del Governo di Blocco Popolare!

Il Comitato di Partito “Antonio Gramsci” si unisce alla solidarietà verso il movimento NO TAV e i compagni Dana Lauriola e Stefano Milanesi, storici esponenti della lotta NO TAV, per l’attacco repressivo subito. La condanna a 2 anni di carcere per Dana e la messa agli arresti domiciliari per Stefano segnano l’inizio di una nuova ondata repressiva promossa dalla mafia di TELT (la società Tunnel Euralpin Lione Torino che governa la costruzione del TAV) in combutta con magistratura, forze dell’ordine e sistema politico delle larghe intese. Sono circa una decina i compagni e le compagne del movimento NO TAV già condannati dal Tribunale di Torino nell’ambito di procedimenti repressivi contro il movimento NO TAV e per i quali, nelle prossime settimane e .mesi, verranno rese esecutive le misure cautelari. La repressione in corso contro il movimento NO TAV è solo apparentemente una dimostrazione di forza della Repubblica Pontificia e dei suoi apparati repressivi. In realtà, la condanna di Dana a 2 anni di carcere per aver partecipato ad un blocco stradale nel marzo 2012 durante l’iniziativa di lotta “Oggi paga Monti” è una dimostrazione di debolezza del nemico che con questi attacchi repressivi smaschera se stesso. Giudici, poliziotti e sistema delle larghe intese con questa operazione repressiva si mostrano nel loro vero volto di tutori degli interessi dei poteri forti che lucrano sulla costruzione del TAV. Tutori dell’ordine all’opera per liberare il campo, costi quel che costi, dai loro oppositori! Questa repressione in grande stile certifica l’ulteriore fallimento del tentativo della classe dominante di ricondurre a più miti consigli, deviare, manipolare la resistenza delle masse popolari della Val Susa e dei suoi numerosi solidali alla costruzione del costoso, inutile e devastante TAV da Torino a Lione. Sarà un altro buco nell’acqua che non fiaccherà la resistenza popolare al TAV ma anzi la alimenterà. Azioni repressive come quelle contro Dana e Stefano sono una dimostrazione eclatante, di fronte ai lavoratori e alle masse popolari, del carattere criminale delle autorità della Repubblica Pontificia che condannano al carcere i NO TAV mentre consentono ogni libertà a chi ha speculato sull’emergenza sanitaria, agli assassini del Ponte Morandi, ai sadici torturatori che riempono le sfere dirigenziali delle forze dell’ordine (come l’ex direttore del carcere di Torino, Domenico Minervini), ai padroni che per risparmiare sulla sicurezza mietono vittime sui posti di lavoro.

La lotta NO TAV in corso dalla fine degli anni ‘80 in Val Susa rappresenta una delle punte di avanguardia del movimento di resistenza delle masse popolari al programma comune attuato dalla borghesia imperialista negli ultimi 40 anni nel tentativo di fare fronte al procedere della crisi generale del capitalismo in corso dal 1975 (crisi entrata nel 2008 nella sua fase acuta e terminale). Questo è il processo oggettivo da cui trae alimento continuo il movimento NO TAV così come ognuna delle altre numerose manifestazioni di ribellione della classe operaia e delle masse popolari al dominio della borghesia imperialista che hanno avuto e avranno corso nel nostro paese. Questa è la matrice che

1. accomuna i numerosi movimenti popolari contro la devastazione ambientale sorti negli ultimi decenni e di cui la lotta NO TAV è la bandiera più alta, le agitazioni della classe operaia avvenute in tutto il paese nel 2010 - 2011 fino agli scioperi di marzo 2020 contro la criminale gestione dell’emergenza sanitaria nelle aziende capitaliste, le mobilitazioni dei lavoratori autonomi che proprio a Torino nel 2013 ebbero un importante centro di sviluppo, ecc. E’ la matrice che accomuna anche il voto di protesta contro il sistema delle larghe intese che negli ultimi anni ha dilagato fino all’affermazione del M5S e alla breccia che si è aperta nel sistema politico con le elezioni del marzo 2018 e l’interruzione della quarantennale continuità di governi di forze delle larghe intese. Una breccia che, nonostante la china negativa del M5S (lasciatosi imbrigliare prima dalla Lega e poi dal PD), non accenna a placarsi come testimoniato dalla schiacciante vittoria del SI al referendum sul taglio dei parlamentari e dal crescente astensionismo.

I vertici della Repubblica Pontificia colpiscono il movimento NO TAV per colpire quello che a tutti gli effetti è diventato negli anni un centro autorevole dell’organizzazione e delle mobilitazione delle masse popolari nella lotta contro le grandi opere inutili e costose ma più in generale nella lotta contro il programma comune della borghesia imperialista. Temono il ruolo che il movimento NO TAV può assumere nel far montare il distacco tra borghesia imperialista e masse popolari che già spontaneamente tende a crescere senza sosta. Temono in ultima istanza il ruolo che il movimento NO TAV può svolgere come centro di aggregazione e coordinamento del fronte delle forze anti larghe intese, come centro moltiplicatore della rete delle organizzazioni operaie e popolari nel paese.

Per il movimento NO TAV il momento è favorevole per andare all’attacco e prendere l’iniziativa.

Nella resistenza alla repressione: con le recenti operazioni repressive il nemico si è smascherato! Approfittarne per trasformare la repressione in occasione di rafforzamento del movimento NO TAV e delle organizzazioni popolari ad esso collegate. Approfittare dello smascheramento per isolare gli esponenti delle autorità, della magistratura, delle forze dell’ordine, della politica borghese che capeggiano l’attacco!

Nella lotta contro l’avanzamento del cantiere TAV: combinare le azioni di resistenza e sabotaggio contro l’avanzamento del cantiere con lo sviluppo del movimento di lotta per le opere necessarie al territorio della Val Susa e al paese nel suo insieme. L’emergenza sanitaria ha scoperchiato i danni di 40 anni di attacco alle conquiste delle masse popolari, di privatizzazioni ed eliminazione del settore pubblico dell’economia, di mano libera alle scorribande finanziarie e militari di UE e NATO. L’Italia è un paese da ricostruire.

Il movimento NO TAV può e deve essere alla testa del movimento per imporre le opere necessarie al paese: edilizia popolare, scuola e università pubblica, servizio sanitario nazionale, bonifica dell’ambiente, riapertura delle aziende abbandonate e delocalizzate dai capitalisti.

Il movimento NO TAV può e deve essere alla testa della lotta contro il mercato delle vacche grasse cui si preparano affaristi e criminali di ogni risma approfittando dei prestiti dell’UE per far fronte alla crisi sanitaria.

Nella lotta contro la mafia di TELT e il sistema politico delle larghe intese grande fautore della costruzione del TAV: il movimento NO TAV ha l’autorevolezza e il prestigio per contribuire alla costruzione di un fronte di lotta anti – larghe Intese, che unisca dai partiti della vecchia sinistra borghese al movimento dei centri sociali, dai movimenti popolari che in tutta Italia si battono contro le grandi opere inutili al sindacalismo di base e alternativo, fino alla parte del Movimento 5 Stelle che resiste all’abbraccio mortale del PD.

2. Nella lotta per imporre un Governo di Blocco Popolare (GBP): vincere contro il TAV e contro le altre mille ingiustizie che il regime della borghesia e del clero perpetua nel nostro paese è possibile ma perché diventi anche realizzabile è necessario che il movimento delle organizzazioni operaie e popolari si rafforzi fino a diventare capace di imporre un governo del paese. Un governo di emergenza popolare che sia capace di passare sopra gli interessi degli emissari nel nostro paese dei gruppi imperialista USA, UE e sionisti, degli industriali alla Bonomi, dei finanzieri alla Agnelli-Elkann o De Benedetti, della mafia e infine del Vaticano che del nostro paese è il governo occulto e di ultima istanza (benché la sinistra borghese ne faciliti l’opera tacendone il ruolo). Non un governo elettorale animato perfino da esponenti e gruppi con buoni propositi che non si danno i mezzi per realizzarli (come i governi di cui è stato partecipe il M5S prima con la Lega e oggi con il PD). Il GBP è un governo del paese composto dagli esponenti del fronte anti larghe intese emanazione del movimento delle organizzazioni operaie e delle organizzazioni popolari. Il GBP è un governo del paese che baserà la sua esistenza e azione sulla partecipazione, la mobilitazione e il protagonismo delle organizzazioni operaie e popolari e in forza di ciò sarà capace di passare sopra i “sacri” interessi della borghesia imperialista per iniziare ad attuare le parti progressiste della Costituzione del 1948 fino a qui sempre eluse, aggirate e violate. L’azione del GBP segnerà una tappa di avanzamento nella costruzione della rivoluzione socialista in Italia e nello sviluppo della guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata che della rivoluzione socialista è la forma e la strategia.

Il Comitato di Partito “Antonio Gramsci” del (nuovo)Partito Comunista Italiano fa appello a sostenere le iniziative di lotta in corso, a contrastare la sfiducia e il disfattismo che le forze nemiche cercano di instillare attraverso i recenti attacchi repressivi, ad approfittare della situazione di grave crisi in cui in realtà versa il nemico per rafforzare la lotta NO TAV e il ruolo positivo che può svolgere per l’avanzamento della costruzione della rivoluzione socialista nel nostro paese.

Facciamo appello a diffondere il manifesto del nostro CdP [in allegato] già in corso di diffusione sul territorio torinese in solidarietà con i NO TAV colpiti dalla repressione e contro la mafia del TAV che siede in Prefettura, Tribunali e Questura di Torino. La mafia di TELT vanta ottime entrature nelle autorità cittadine. Dal Pubblico Ministero Emanuela Pedrotta al giudice del Tribunale di Sorveglianza Elena Bonu, dal Prefetto Claudio Palomba al Questore De Mattheis. Approfittare del discredito delle autorità tra le masse popolari e del passo falso compiuto con gli arresti di Dana e Stefano per attaccare ed isolare i fautori della repressione dispiegata contro il movimento NO TAV. Mandare all’aria ogni tentativo di divisione tra “buoni” e “cattivi”, ogni provocazione costruita da politicanti borghese, giornalisti prezzolati ecc. prendendo spunto da episodi come quello dei bossoli inviati al giudice Elena Bonu.

Esprimiamo solidarietà ai compagni Alessandro Della Malva e Andrea Gozzi della sezione torinese del P.CARC colpiti dalla repressione il 30 settembre scorso con l’accusa di aver diffuso questo manifesto. Ci uniamo agli appelli del P.CARC alla solidarietà coi compagni Alessandro e Andrea. La solidarietà di classe di fronte alla repressione è e sempre più sarà uno spartiacque tra fautori della rinascita del movimento comunista e della mobilitazione rivoluzionaria degli operai e delle masse popolari e impostori che si richiamano alla causa del comunismo per perseguire altri scopi (siano essi il rientro in Parlamento come corrente di sinistra del teatrino politico borghese o il vivacchiare delle briciole che la classe dominante concede ai suoi oppositori più mansueti).

La lotta NO TAV è già una bandiera di riscossa popolare. Sta all’azione dei comunisti farne anche una bandiera della rivoluzione socialista che è possibile costruire e che può vincere nel nostro paese. Innumerevoli sono oggi le interpretazioni del mondo e le cure proposte dagli esponenti della sinistra borghese, ma la realtà è che ogni capitalista

3. deve valorizzare il suo capitale e che la borghesia imperialista deve prolungare la propria esistenza nonostante la crisi generale (economica, ambientale, culturale e sociale) derivante dalla sovrapproduzione assoluta di capitale, crisi che si aggrava da tempo e che la pandemia del Covid-19 ha fatto deflagrare. Nel secolo scorso la borghesia imperialista ha fatto fronte alla sua crisi generale con due guerre mondiali e inventando nuove forme antitetiche dell’unità sociale sotto la minaccia incombente della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976). Oggi senza questa minaccia la borghesia imperialista non è in grado di superare i contrasti tra i gruppi e gli individui che la compongono e creare nuove forme antitetiche dell’unità sociale.

Solo instaurando il socialismo (1. potere politico nelle mani delle masse popolari organizzate con alla testa gli operai e il Partito comunista, 2. gestione pubblica e pianificata delle attività economiche per soddisfare i bisogni della popolazione e delle relazioni di solidarietà, collaborazione e scambio con gli altri paesi, 3. accesso crescente della masse popolari alle attività specificamente umane) è possibile porre fine all’aggravarsi della barbarie succeduta più di quarant’anni fa all’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria, esaurimento dovuto ai limiti del movimento comunista cosciente e organizzato nella comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe. La costituzione del Governo di Blocco Popolare è un passaggio indispensabile sulla via dell’instaurazione del socialismo, visto che la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato è ancora nella fase iniziale.

Unitevi al (nuovo)Partito Comunista Italiano per consolidare e rafforzare lo stato maggiore della costruzione della rivoluzione socialista in Italia!

Organizzarsi clandestinamente in Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, università, zona di abitazione!

La riscossa delle masse popolari è possibile e necessaria! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Avanti verso un governo d’emergenza che dia forza di legge alle azioni di resistenza e di organizzazione della classe operaia e delle masse popolari: il Governo di Blocco Popolare!

Avanti con la rivoluzione che instaurerà il socialismo!

***

Per mettersi in contatto con il CdP “Antonio Gramsci” potete scrivere alla casella a.gramsci26@mailo.com seguendo le istruzioni per la corrispondenza protetta tramite TOR e il sistema di criptazione PGP che trovate sul sito www.nuovopci.it.

Passiamo da accusati ad accusatori dello Stato borghese. La repressione non ci fa paura: proseguiamo con maggior determinazione e fiducia, consapevoli che l’unica soluzione alla catastrofe in cui ci ha piombati la borghesia è fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Stampare, riprodurre e affiggere con le dovute cautele la locandina riportata qui sotto: