La costruzione di un ampio fronte di forze in difesa dello stabilimento IVECO di Brescia è una delle azioni da fare per prevenire le mosse dei padroni contro lo smantellamento dell’apparato produttivo

   

Comitato di Partito del (nuovo) Partito Comunista Italiano – Nadja Krupskaija

Lettera aperta al Comitato Futuro IVECO e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della struttura produttiva di Brescia e della classe operaia.

La costruzione di un ampio fronte di forze in difesa dello stabilimento IVECO di Brescia è una delle azioni da fare per prevenire le mosse dei padroni contro lo smantellamento dell’apparato produttivo.

21.11.2019

Lo “spin-off” [spartizione] del gruppo CNHi e la conseguente divisione della produzione, l’accordo PSA-FCA a vantaggio delle operazioni finanziarie e speculative dei due gruppi automobilistici, sono il segno lampante del nuovo attacco che la famiglia Agnelli-Elkann e gli eredi di Marchionne alla testa del gruppo FCA-CNHi intendono portare avanti contro la classe operaia.

I padroni attaccheranno, questo è certo. La provincia di Brescia è tra le prime in Italia per morti sul lavoro a causa della scarsa sicurezza: consapevolmente, per fare più profitto e in vista delle delocalizzazioni o chiusure aziendali, i padroni non investono in sicurezza. Da qui “morti accidentali” e malattie croniche. Questo è uno dei primi segnali del destino delle attività produttive: se il padrone non investe in sicurezza, smantellerà a breve! Vale lo stesso per l’utilizzo indiscriminato della CIG accoppiata all’aumento forsennato dei ritmi e carichi di lavoro, con operai costretti a fare decine e decine (anche un centinaio!) di chilometri anche di notte per andare a lavoro. Questi sono segnali della tendenza in atto, ossia che i padroni attaccheranno sempre più forte con l’intento di garantirsi quella produzione minima che consente loro di accumulare ricchezza sul mercato finanziario, lasciando in malora tutto il resto. E’ proprio quello che sta avvenendo alla IVECO di Brescia a riprova delle operazioni antioperaie che la direzione del gruppo FCA e del fondo finanziario Exor di proprietà degli Agnelli-Elkann stanno promuovendo in queste settimane e che avranno ricadute sulle condizioni di lavoro e sui posti di lavoro.

Compagni, bisogna evitare con ogni mezzo lo smantellamento e la chiusura dello stabilimento IVECO di Brescia, uno stabilimento storico la cui chiusura comprometterebbe irrimediabilmente le sorti del quartiere in cui è inserito, della città e della provincia e il futuro delle migliaia di lavoratori che dipendono, direttamente o indirettamente, dall’IVECO.

Il lavoro svolto finora dal Comitato Futuro IVECO è un lavoro pregevole che sicuramente sta rafforzando gli operai! Perché serve dare loro fiducia, serve far capire loro, attraverso la lotta, come far valere la loro forza che oggettivamente hanno ma che devono tirare fuori e riconoscerla: la ricchezza di questo paese poggia sulle loro spalle, sono loro che mandano avanti la società. Si, perché solo i lavoratori IVECO potranno impedire lo smantellamento dell’attività produttiva che da loro da mangiare e garantisce uno stipendio, solo loro potranno migliorare le condizioni di lavoro in cui vivono, solo loro in futuro potranno gestire la fabbrica meglio di come la gestiscono i padroni.

Solleviamo la parola d’ordine della salvaguardia dello stabilimento IVECO in ogni angolo della provincia di Brescia, infondiamo fiducia tra i lavoratori!

 La salvaguardia dell’IVECO deve essere all’ordine del giorno nell’intera città e dintorni. Costruire un ampio fronte di forze solidali è una delle attività da fare per creare da subito quello schieramento di forze che lavora già da oggi contro la futura chiusura. Un ampio fronte che veda mobilitarsi, ognuno secondo quello che può fare già oggi, tutte le forze che si definiscono comuniste, i sinceri democratici, i sindacalisti che intendono davvero fare gli interessi dei lavoratori e coloro che hanno a cuore le sorti dello stabilimento e anche gli operai di altre aziende: lo sviluppo della solidarietà tra operai di diverse aziende rafforza tutti quanti, sia chi la solidarietà la fa sia chi la riceve.

Bisogna portare la voce degli operai IVECO in ogni testata giornalistica e radio cittadina, nelle iniziative politiche e culturali, nelle piazze, nei cortei, nelle scuole.

Che i comunisti e i compagni con “la falce e il martello nel cuore”, del P. CARC, del Partito Comunista Italiano, di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista, del Partito Comunista, che ha recentemente inaugurato la sua sezione di Brescia, si mobilitino per portare la parola d’ordine del socialismo agli operai e che si attivino per mobilitare i lavoratori in mille iniziative e attività in salvaguardia dello stabilimento IVECO, valorizzando i militanti e l’eredità che si portano dietro in termini di contatti e legami che hanno sul territorio bresciano e non solo, per organizzare iniziative con cittadini e lavoratori; lo stesso facciano i compagni iscritti ai sindacati concertativi che hanno a cuore le sorti dei lavoratori IVECO e i sindacati di base, anche per legare i lavoratori dei diversi stabilimenti CNHi-IVECO presenti in Lombardia e in tutto il paese (nessuno si salva da solo!); che si coinvolgano i movimenti contro il TAV e ambientalisti a difesa dei posti di lavoro e per la creazione di posti di lavoro che siano utili, ecocompatibili e non speculativi; che Radio Onda d’Urto ospiti con sistematicità operai IVECO che parlano dell’azienda alle migliaia di ascoltatori, e la “questione IVECO” diventi un tema centrale negli ambienti di lotta, di movimento e fino anche nelle istituzioni locali e nazionali.

Cari compagni, siamo sicuri che tramite la vostra esperienza e conoscenza tanti e tanti altri saranno gli individui e gli organismi da mettere a contributo nella lotta per la salvaguardia dell’IVECO di Brescia. Quanto più alimenteremo solidarietà e vicinanza, tanto meno il nemico avrà gioco facile nell’attaccare i lavoratori e chiudere l’azienda, tanto più crescerà la fiducia nei lavoratori di “non essere soli” e di avere un sostegno importante nell’organizzarsi e contrattaccare. Farlo a Brescia vuol dire alimentare la fiducia anche negli stabilimenti di Pregnana Milanese, Suzzara, Modena, San Mauro Torinese, Foggia e tutti gli altri. Favorire l’organizzazione degli operai IVECO di Brescia vuol dire alimentare l’organizzazione e la lotta in tutte le altre aziende del territorio. Ruolo dei comunisti è quello di operare affinché i lavoratori prendano coraggio e fiducia in se stessi, per salvaguardare i posti di lavoro e spingerli a organizzarsi per tenere aperte le aziende: è il primo passo compagni, ma importantissimo, per far diventare gli organismi di lavoratori centri del nuovo potere locale su cui nascerà la futura società socialista, come lo furono i soviet, la spina dorsale su cui il partito Bolscevico di Lenin costruì la rivoluzione d’Ottobre e il Socialismo in URSS. In questo percorso, i comunisti devono tenere la barra dritta mettendo al centro gli interessi della classe operaia e proseguire con scienza e coraggio la loro lotta, senza temere di sporcarsi le mani: il fine della nostra lotta è l’emancipazione della classe operaia dalle catene dei padroni, è la rivoluzione socialista!

 

 

Costruire in ogni azienda, quartiere e scuola Comitati di Partito clandestini per fare fronte agli attacchi dei padroni, alimentare la costruzione di organismi operai e popolari e dare continuità alla loro azione, darsi un piano per costruire la rivoluzione socialista!

Il futuro dell’umanità è il comunismo e lo costruiremo!


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