“Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l’imperatore!”

   

Comitato Ho Chi Minh

del (nuovo)Partito comunista italiano

Comunicato n. 4

3 dicembre 2019

Solo chi non ha paura di morire di mille ferite riuscirà a disarcionare l’imperatore!”

 

Il Comitato di Partito Ho Chi Minh del (n)PCI si associa all’iniziativa della Federazione Toscana del Partito dei CARC (vedi qui: https://www.carc.it/2019/12/03/toscana-chi-semina-ruspe-raccoglie-sputi-sulla-contestazione-al-sindaco-di-massa-francesco-persiani-e-al-suo-assessore-veronica-ravagli/)(**) esprimendo a sua volta solidarietà ai compagni che sabato 30 novembre a Firenze hanno dato “il ben servito” ad alcuni capoccia leghisti che si recavano alla cena di apertura della campagna elettorale per le elezioni regionali in Toscana.

Il Sindaco di Massa, Francesco Persiani (Lega) e il suo assessore, Veronica Ravagli (Lega), hanno denunciato di essere stati aggrediti e spintonati da quelli che Matteo Salvini ha poi definito “nazisti rossi”. Sulle sparate di Salvini sorvoliamo che non vale la pena spenderci parola alcuna. A noi interessa dire che hanno fatto bene i compagni a dare ciò che si merita a questa gentaglia: sciacalli opportunisti che speculano sui problemi delle masse popolari per fomentare odio e guerra tra poveri.

Il sindaco di Massa Francesco Persiani è stato eletto con le elezioni amministrative della primavera del 2018 promettendo un’inversione di rotta rispetto alle politiche di macelleria sociale perpetrate nel corso dei decenni dal centro-sinistra. Ogni promessa è rimasta disattesa. Il sindaco leghista di Massa non ha pensato e non pensa agli operai della SANAC e del Nuovo Pignone, nè ai lavoratori in agitazione dentro il Nuovo Ospedale Apuano, nè ai problemi delle famiglie sotto sfratto, nè al problema delle bollette dell’acqua, tra le più alte in Italia a causa della gestione degli sciacalli di Gaia, il gestore idrico. Non pensa ai malati di amianto e di tutte le altre patologie connesse all’avvelenamento del territorio causato da padroni, speculatori e affaristi che a Massa vengono, stanno e devastano la terra e chi ci vive e ci lavora e quando hanno sottratto e azzerato ogni risorsa chiudono, vengono come truppe occupanti e nemiche e quando hanno fatto il loro comodo se ne vanno, come è successo alla Eaton e alla Rational, per dirne due, e come è successo a Figline Valdarno, alla Bekaert, come succede alle acciaierie di Piombino e di Taranto. Persiani pensa piuttosto a tutelarli e coccolarli i padroni, e a tutelare le clientele e i gruppi di potere di cui è difensore. Pensa a dare spago al suo Presidente del consiglio comunale, il noto fascista e provocatore di Massa Stefano Benedetti, che minaccia un giorno sì e l’altro pure di sgomberare la palestra popolare di via San Giuseppe Vecchio dove ha sede anche la locale sezione del Partito dei CARC. Questo magari pensa mentre se ne viene via da Massa per venire a mangiare insieme a Salvini, a Firenze assieme a Veronica Ravagli.

L’assessore Ravagli, contestata insieme a Persiani, ha lamentato mancanza di democrazia, proprio lei che quest’estate si è messa a riprendere (cioè a schedare) con il suo cellulare i cittadini che legittimamente erano andati a partecipare al consiglio comunale per chiedere conto dell’arbitrio con cui la giunta comunale aveva revocato la concessione del parco  di Ricortola all’associazione Cerbaja. Il motivo della revoca? La disponibilità data al Partito dei CARC di poter svolgere la sua festa nazionale all’interno del parco. Solo questo? No, anche altro. Anche il tentativo di togliere lo spazio al Partito dei Carc dopo che Benedetti gli aveva impedito di svolgere la sua festa in altra località che poi ha riservato a Salvini che era in tour dopo il crollo del governo. Ma altro ancora: l’arroganza di questi reazionari che pretendono di decidere sulla gestione di spazi costruiti dagli operai, dai lavoratori e dalle masse popolari come è il parco della Ricortola, e di farlo proprio e che magari domani pretenderanno di fare proprie le Case del Popolo come fecero i fascisti.

Ecco, questi sono i temi in cima all’agenda dell’amministrazione leghista di Francesco Persiani che, al pari di tante altre amministrazioni a trazione Lega, disseminate nel nostro paese, alla prova dei fatti sta mostrando quanto speditamente marcia contro le aspirazioni di cambiamento dei suoi elettori per rispondere agli interessi dei suoi mandanti: delle clientele locali, degli speculatori e dei corrotti, dei gruppi imperialisti, della malavita organizzata.

A livello nazionale accade lo stesso, infatti: in che modo Matteo Salvini si attiva, attiva e mobilita i suoi amministratori regionali e locali, e i suoi elettori nella lotta per nazionalizzare le aziende che i padroni vogliono chiudere e delocalizzare? Ha mai detto una parola contro ArcelorMittal o contro i padroni di Whirlpool? Cosa ha da dire sulla FCA che mette le fabbriche italiane sotto la direzione di Peugeot? Che ha da dire su Bekaert di Figline, su Bosch di Bari, su Jabil di Caserta, e poi su Mercatone Uno, su Blutec di Termini Imerese, su Marelli di Bologna, sul porto di Cagliari, sulla Ferriera di Servola a Trieste, su Telecom a Crotone, su Almaviva a Palermo, su Side Alloys nell’Iglesias, su Solland Silicon di Merano, su ex Embraco di Riva di Chieri, su Wanbao di Belluno e sulle altre 140 crisi aziendali che si trattano al MiSE, in tavoli da cui si è tenuto ben lontano? Ha qualcosa da dire sulla lotta alla politica agricola europea e ai trattati commerciali con Canada, USA e America Latina e con altri con i quali le multinazionali dell’alimentare hanno condannato a morte i contadini e le aziende agricole italiane e in generale europee?

QUESTO SIGNIFICA LOTTARE PER LA TANTO SBANDIERATA SOVRANITÀ NAZIONALE!

SOVRANITÀ NAZIONALE SIGNIFICA PRIMA DI TUTTO SOVRANITÀ DELL’APPARATO PRODUTTIVO DEL PAESE

È su questo piano che noi comunisti chiamiamo a mobilitarsi gli elettori della Lega, che sono tanti e sono operai, studenti, pensionati. Li chiamiamo a pretendere che sia questo il contenuto principale della lotta per la sovranità nazionale e non le stronzate demagogiche. È così che si sviluppa in senso positivo la giusta insofferenza che sempre di più le masse popolari mostrano verso l’UE e le sue politiche di austerità. Questa esperienza pratica aprirà gli occhi a chi di voi oggi si illude che la Lega sia una risposta credibile ai suoi problemi.

Dunque, al netto di quanto scritto fin ora, che tipo di trattamento le masse popolari dovrebbero riservare a questi personaggi se non sputargli in faccia? Farlo è giusto, è il minimo e come inizio è buono.

Lo stesso trattamento va riservato a tutti gli esponenti delle Larghe Intese, PD in testa, che non hanno minimo interesse ad amministrare i territori in favore degli interessi delle masse popolari e anzi con le loro iniziative (cementificazione e speculazione sui territori, incuria, promozione della guerra tra poveri, tasse e gabelle a danno delle masse popolari) mettono costantemente a rischio la vita dei proletari sui posti di lavoro, nelle scuole che crollano, nei quartieri che si allagano e diventano trappole per topi. Questa è la banda di criminali di cui dobbiamo fare piazza pulita costruendo un governo che sia espressione degli interessi delle masse popolari, che dia forma e forza di legge alle iniziative di cui hanno bisogno per mettere mano ai loro problemi: un Governo di Blocco Popolare entro il quale avanzare più velocemente nell’instaurazione del socialismo nel nostro Paese. Questo è l’obiettivo che noi comunisti del (n)PCI, insieme a quelli del Partito dei CARC, portiamo avanti giorno per giorno e a cui chiamiamo a unirsi tutti coloro che vogliono farla finita con questa classe dirigente arrivata a fine corsa, inclusi coloro che generosamente si sono prodigati,  e si prodigano, nel combattere le prove di fascismo e le iniziative apertamente reazionarie di leghisti e fascisti, come hanno fatto i compagni a Firenze in occasione della parata elettorale di Matteo Salvini e Co.

La violenza e l’odio verso la classe dominante, verso i padroni e i loro lacchè, sono sacrosanti e vanno praticati. Non esiste divisione tra buoni e cattivi in questo senso: ogni pratica è benvenuta ma dev’essere concepita, principalmente, ai fini di alimentare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari.

Le azioni militanti devono alimentare l’organizzazione e la mobilitazione delle masse popolari, devono diventare espressione di un movimento popolare ai fini di rafforzarlo.

Pensiamo all’esperienza del movimento NO TAV, in Val di Susa che è molto istruttiva: oltre ai comitati popolari, associazioni, liste civiche e amministratori NO TAV si è sviluppata una componente che difende la valle anche con azioni di sabotaggio, di attacco ai cantieri e di attacco ai militari che presidiano il territorio. Questa è la dialettica da mettere in moto per far fronte a chi contrappone (in buona fede, per quel che riguarda la maggior parte degli elementi delle masse popolari, in cattiva fede per quel che riguarda gli esponenti dei partiti delle Larghe Intese e della sinistra borghese) “i cattivi manifestanti ai buoni manifestanti”. Per trattare in senso positivo questa contraddizione (che è presente in ogni movimento di resistenza spontanea delle masse popolari) l’azione militante non deve diventare supplenza all’azione delle masse popolari, non deve porsi come esempio di chi fa perché gli altri non fanno, come se noi si fosse i coraggiosi e gli intelligenti e il resto delle masse popolari vili e stupide. Questa contrapposizione tra chi si ribella e il resto delle masse popolari non va bene. A tutti ricordiamo che quando uno si mette a considerare le masse popolari vigliacche e stupide, in primo luogo sbaglia perché non lo sono, e in secondo luogo scivola nel pensare allo stesso modo in cui pensano le borghesia imperialista, i padroni, i loro intellettuali, i fascisti: diversi tra loro ma tutti uniti nel sentirsi speciali e diversi dalle masse popolari che loro vedono come fossero pecore, muso a terra, facili a farsi ammassare e dirigere dai loro cani.

Uniamo strettamente l’odio di classe all’amore verso la nostra classe!

Ribadiamo, dunque, la nostra solidarietà e invitiamo altri a esprimerla.

 

Comitato Ho Chi Minh del (nuovo) Partito comunista italiano

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it , dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP).

Comunicazioni con il CdP Ho Chi Minh al recapito e-mail: cln76@mailo.com

 

(**)*[riportato il testo dell’articolo dal sito del P.CARC citato nel comunicato del CdP Ho Chi Minh]

[Toscana] Chi semina ruspe raccoglie sputi. Sulla contestazione al sindaco di Massa Francesco Persiani e al suo assessore Veronica Ravagli

Federazione Toscana - 3 dicembre 2019

 

Con la presente nota esprimiamo la nostra solidarietà incondizionata ai compagni e le compagne che hanno contestato, lo scorso 30 novembre, il sindaco di Massa Persiani e l’assessora Veronica Ravagli in occasione della “sobria” cena di finanziamento della Lega. Rifiutiamo da subito la divisione nel nostro campo, il campo delle masse popolari, fra “buoni e cattivi” che contestano la Lega e Salvini: manovra subito scattata ed immediatamente accolta dal PD. I professionisti della dissociazione infatti si distinguono per la vicinanza al campo della destra a cui danno solidarietà incondizionata “contro la violenza”, allo stesso modo in cui si schierarono la scorsa primavera al fianco della Lega e delle forze dell’ordine, che caricarono ripetutamente e pesantemente i lavoratori, i giovani e compagni che intendevano contestare la parata di Salvini in piazza della Repubblica. Ma non è del PD che vogliamo parlare, anche se ci sarebbe molto da dire a partire dalle misure reazionarie del governo M5S-Lega come i decreti Sicurezza che il Conte II non ha minimamente toccato.

Vogliamo parlare invece della giunta Persiani e di quanto sta facendo nella sua città. Evidentemente anche a Firenze è giunta voce di cotanta azione politica del carrozzone della destra: anche qui tutto armoniosamente unito, nonostante la Lega a livello nazionale millanti differenze sostanziali da FI e dai fascisti di Fratelli d’Italia.

Vogliamo parlare di consiglieri comunali come il leghista Frugoli, che non risparmia post su FB minacciosi contro i comunisti con foto in cui si vedono file di coltelli, o chiede l’intervento delle ruspe e delle forze dell’ordine per sgomberare lo Spazio Popolare di via S. Giuseppe, dove hanno sede la sezione locale del nostro Partito e la Palestra Popolare. Uno spazio recuperato al degrado a cui l’aveva abbandonato l’ERP, che Persiani voleva fosse guidato dal fascista di Forza Nuova Mangiaracina, protagonista di numerosi episodi di violenza (fisica e non verbale o a sputazzate), per cui gli viene tuttora chiesto il conto in tribunale.

Una giunta che comprende il celeberrimo Stefano Benedetti, ex alfiere della Destra di Storace e attualmente in FI (domani chissà...), promotore delle ronde SSS (nomen omen) che nel 2009 vennero ridotte al silenzio da compagni e compagne della Ronda Popolare Antifascista. Un presidente del consiglio comunale che auspica la rimozione delle statue dei partigiani che fecero di Massa una città medaglia d’oro della Resistenza; che passa il tempo a dispensare minacce ed esposti alla magistratura contro comunisti e militanti che oppongono resistenza allo sfascio della vita civile a Massa; che attacca perfino associazioni ritenute “di sinistra” come la Cerbaja, che gestiscono parchi pubblici salvandoli dal degrado e dall’abbandono. Un vero e proprio commediante, fonte di imbarazzo continuo per lo stesso Persiani che non ha la minima capacità di gestirlo.

In questo “dream team” ha il suo degno posto l’assessora Ravagli, che ricordiamo mentre in bella posa, rabbiosa e arrogante, riprendeva decine di partecipanti al consiglio comunale di agosto, in cui l’Amministrazione venne duramente contestata per la decisione di togliere d’imperio l’affidamento del Parco di Ricortola alla anzidetta associazione. Il “reato” contestato, sempre con Benedetti in prima fila, era quello di ospitare la nostra Festa della Riscossa Popolare e il pretesto per tentare di bloccarla era quello di non essere in regola con permessi e permessini: l’unica manifestazione irregolare che si è svolta è stata però la festa della Lega del 18 agosto, di cui ancora aspettiamo di vedere richieste e autorizzazioni.

 Con questo antefatto vogliamo mostrare chi è il vero provocatore della situazione di scontro attuale e sinceramente consideriamo poca cosa ricevere un paio di sputi e una fila di insulti (sono sempre parole e non pietre) rispetto a quanto  viene fatto soffrire alle masse popolari di Massa. Parliamo di una città con 16 mila disoccupati e un SIN (Sito di Interesse Nazionale) di decine di ettari da bonificare su cui giacciono ancora i veleni della Farmoplant e della Montedison (alla faccia del lavoro che non c’è); di scuole medie e superiori che crollano e strade che diventano piscine al primo acquazzone, di zero luoghi di aggregazione per giovani e meno giovani che non siano locali a pagamento, di quartieri popolari come le Villette abbandonati a sé stessi. Persiani e la sua banda sono stati eletti per cacciare il PD che aveva governato nei decenni precedenti e responsabile diretto del disastro sopra descritto, però la promessa di cambiare una situazione simile a quasi due anni di distanza è rimasta sostanzialmente tale. Persiani e la sua giunta si dovrebbero preoccupare, e seriamente, della rabbia montante fra le masse popolari della sua città che scoprono ogni giorno di più l’ennesimo inganno elettorale, le ennesime prese in giro di una classe dominante buona solo a sfruttare, reprimere, chiacchierare. Saranno le masse popolari di Massa e di tutto il paese a chiudere i conti con tutti questi millantatori che bene fanno ad aver paura, coscienti (ancor più di quanto lo sono loro stesse!) della inarrestabile forza delle masse popolari quando liberano la propria sacrosanta collera e decidono, con la classe operaia alla loro testa, di far valere tutta la loro forza.

Federazione Toscana del P.CARC