Progetto di Manifesto Programma - Capitolo IV

4.1 La dittatura del proletariato

martedì 11 luglio 2006.
 

indice del Progetto di Manifesto Programma


indice del Capitolo IV


La dittatura del proletariato

1. Ad ogni livello (centrale, regionale, provinciale, comunale, di zona, di unità produttiva, di azienda, di scuola, di istituzione, ecc.) tutto il potere (legislativo, esecutivo, giudiziario, economico, militare, di polizia, cultura, istruzione, ecc.) appartiene a un unico Consiglio (assemblea, camera) composto di delegati eletti e revocabili in qualsiasi momento e senza eccezione dai propri elettori. Ogni consiglio nominerà e revocherà i propri organi di lavoro.

2. Collegi elettorali sono le unità lavorative, le aziende, le scuole, le istituzioni, ecc., insomma le unità lavorative. Dove queste sono troppo piccole per esprimere un delegato, sono raggruppate su base territoriale. Hanno diritto di voto tutti quelli che svolgono un lavoro socialmente utile, riconosciuto come tale dalla collettività, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla religione, dalla lingua, ecc.

3. Autogoverno ad ogni livello (centrale, regionale, provinciale, comunale, di zona, di unità produttiva, di azienda, di scuola, di istituzione, ecc.). Eliminazione di ogni autorità locale nominata dall’alto.

4. Organizzazione generale delle masse e assolvimento diretto da parte delle organizzazioni di massa dei compiti di organizzare e gestire aspetti crescenti della vita locale: economia, cultura, sanità, educazione, amministrazione della giustizia, ordine pubblico, difesa del territorio, lotta alla controrivoluzione, milizia territoriale, politica, amministrazione della giustizia, ecc.

5. Elezione e revocabilità a ogni livello dei giudici, dei funzionari dell’amministrazione pubblica, delle forze armate e della polizia, dei dirigenti, degli insegnanti e di ogni persona incaricata di svolgere mansioni pubbliche.

6. Le funzioni di polizia e di forze armate sono svolte da tutta la popolazione che gode di diritti politici. Corpi speciali e professionali saranno costituiti solo per combattere la reazione e la controrivoluzione e per difendersi da aggressioni. Esse operano in appoggio alle masse e rendono conto alle masse del loro operato.

7. Chiunque è delegato a svolgere una funzione pubblica, è retribuito per essa. Lo stipendio dei delegati di ogni ordine e grado come quello dei pubblici funzionari non supera quello di un operaio di livello superiore. Tutte le attribuzioni di locali, mezzi di trasporto e altro connesso con l’esercizio della funzione dei delegati sono pubbliche e connesse alla funzione e non possono diventare in alcun modo loro proprietà personale. I delegati non godono di alcuna immunità: ogni cittadino può porli sotto accusa di fronte ai loro elettori o al Consiglio che li ha delegati.

8. Scioglimento di ogni organo dell’attuale Stato, della sua amministrazione pubblica ad ogni livello (governo, consigli locali, giunte, strutture scolastiche, sanitarie, previdenziali, assistenziali, ecc.), delle sue forze armate, dei suoi corpi di polizia di ogni genere, delle associazioni d’arma, degli ordini cavallereschi e delle congregazioni, delle associazioni dell’attuale classe dominante, delle sue associazioni professionali e di ogni sua forma di aggregazione. Abolizione dei titoli nobiliari e degli appannaggi, delle immunità e dei privilegi connessi ad essi. Abolizione di tutti le istituzioni e i privilegi feudali sopravvissuti (Vaticano, chiese, mense vescovili, enti di beneficienza, massonerie, ordini, ecc.). Annullamento del Concordato e dei patti con cui per conto della borghesia imperialista il fascismo ha costituito il Vaticano e che il regime DC ha rinnovato. Alle persone che lavorano negli organismi sciolti è assicurato il necessario per vivere ed esse sono impiegate in lavori confacenti con le loro attitudini e con i bisogni della società.

9. Revoca di ogni diritto politico e civile per tutti i membri della vecchia classe dominante. Repressione di ogni tentativo della borghesia di restaurare il suo potere e i suoi privilegi, di usare la sua autorità morale e dei suoi mezzi per influenzare le masse e la vita sociale.

10. Separazione assoluta dello Stato e della pubblica amministrazione dalle chiese. Parità di diritti per tutti i culti. Libertà di professare ogni culto e religione. Libertà di non professarne alcuno e di propagandare l’ateismo.

11. Eliminazione di tutte la basi straniere e della presenza di forze armate e di corpi polizieschi e spionistici stranieri. Annullamento di tutti i trattati stipulati dal vecchio regime, ivi compresi quelli che creano il nuovo "spazio vitale" dei gruppi imperialisti tedeschi (UE, MUE, ecc.). Espulsione di tutti i rappresentanti ufficiali e degli esponenti a qualsiasi titolo di Stati esteri che non si attengono alle disposizioni delle nuove autorità, che cercano in qualsiasi modo di influenzare le masse e la vita sociale o la cui presenza non è più necessaria. Divieto a ogni cittadino italiano di intrattenere rapporti con Stati o pubbliche amministrazioni straniere senza rendere pubblico il rapporto.
Collaborazione con i movimenti rivoluzionari e progressisti di tutto il mondo.