Siate fieri

Ai compagni che nei prossimi giorni compariranno davanti al Tribunale della Repubblica Pontificia!

Comunicato del 12 maggio 2008
lunedì 12 maggio 2008.
 

Ai comunisti, ai lavoratori e agli altri esponenti avanzati delle masse popolari, ai sinceri democratici che sono solidali con loro!

 

(PNG) Che i compagni imputati siano fieri di rappresentare il movimento comunista

di fronte ai persecutori dei comunisti, dei lavoratori, delle donne, dei giovani,

dei pensionati e di tutte le masse popolari italiane e immigrate!

 

Martedì 13 maggio alle 9.00 a Bologna inizierà l’Udienza Preliminare del processo alla carovana del nuovo Partito comunista italiano. Le Autorità hanno incominciato a preparare questo processo dal 2003, quando la Procura di Bologna in combutta con la Procura di Napoli fece arrestare a Parigi dalla polizia francese due membri del Partito e fece condurre perquisizioni in Francia, in Svizzera e in Italia. Stante le contraddizioni che esistono tra i briganti imperialisti, le Autorità Svizzere presto se ne lavarono le mani e in seguito anche le Autorità Francesi ne hanno seguito l’esempio.

Martedì è il Tribunale di Bologna che prende in mano il procedimento contro la carovana del nuovo Partito comunista italiano. Si tratta dell’ottavo procedimento giudiziario messo in opera dalle Autorità Italiane negli ultimi 25 anni, da quando è incominciata l’opera della carovana che ha portato alla ricostruzione del Partito comunista, che sta lavorando al suo consolidamento e rafforzamento, che sta sviluppando le molteplici attività di partito e di massa, clandestine e pubbliche previste dal Piano Generale di Lavoro e dal Manifesto Programma del (n)PCI, per instaurare nel nostro paese il Nuovo Potere, il potere degli operai e delle altre classi delle masse popolari, contrapposto al potere della borghesia imperialista, della Corte Pontificia, degli imperialisti USA e dei gruppi sionisti, della Confindustria, della Confcommercio, dell’Assobancaria e delle Organizzazioni Criminali.

Ai compagni che compariranno davanti al Tribunale il nuovo Partito comunista assicura la propria solidarietà e nello stesso tempo incita ognuno di loro ad essere degno rappresentante del movimento comunista cosciente e organizzato.

Essi compaiono davanti ai funzionari che i padroni italiani tramite la loro Repubblica Pontificia hanno incaricato di impedire o almeno ostacolare la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato. La Repubblica Pontificia si ammanta di finzione e d’ipocrisia: apparentemente essa accusa ognuno dei compagni imputati di reati individuali. Ma la realtà trapela da tutti i pori. La Repubblica Pontificia li giudica in quanto esponenti della carovana del nuovo Partito comunista italiano, in quanto esponenti della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato in atto in tutto il mondo, in quanto fautori dell’ordinamento sociale che soppianterà l’attuale, le sue vergogne e i suoi crimini che stanno davanti agli occhi di tutti, in quanto costruttori del nuovo sistema di relazioni internazionali che sostituirà quello imperialista, le sue guerre, le sue carestie, le sue aggressioni, le sue discriminazioni e angherie, il suo saccheggio del pianeta. Essi compaiono davanti ai giudici perché sono fautori presso gli operai e le altre classi delle masse popolari di un futuro in cui tutta la popolazione nel nostro paese e nel mondo intero disporrà delle condizioni base per una vita dignitosa, con la stessa sicurezza e naturalezza con cui oggi dispone dell’aria che respira e parteciperà finalmente alla ricchezza e al patrimonio di attività intellettuali e morali da cui da sempre le classi dominanti hanno escluso la gran parte dell’umanità. Essi sono fautori del comunismo e indicano agli operai e alle altre classi delle masse popolari l’instaurazione del socialismo come unica via realistica per uscire dal marasma sociale, intellettuale, morale e ambientale in cui la borghesia imperialista ha condotto il nostro paese e il mondo intero. Da essi le Autorità della Repubblica Pontificia vorrebbero l’abiura di tutto questo, vorrebbero che mostrassero pubblicamente che tutto quello che hanno professato è “errore o orrore” o almeno che mostrassero pubblicamente che è impossibile attuarlo.

Il processo porta in Tribunale sia compagni accusati di essere membri del nuovo Partito comunista italiano che è clandestino, sia dirigenti del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (CARC) e dirigenti dell’Associazione Solidarietà Proletaria (ASP). Ma il processo in realtà è rivolto contro tutto il movimento comunista, contro le mille manifestazioni di resistenza al procedere della crisi generale del sistema capitalista e contro tutti i lavoratori e le masse popolari. Il suo andamento e il suo risultato rafforzeranno o indeboliranno l’ondata di misure repressive che da mesi dilaga nel nostro paese e il progetto di misure oppressive e di sfruttamento e i propositi di guerre e di aggressioni che il nuovo governo della banda Berlusconi si propone di mettere in opera. La solidarietà verso gli imputati che si manifesta nel paese è quindi segno di coscienza politica e sociale, partecipazione cosciente e giusta alla battaglia in corso. Il (n)PCI chiama tutti i suoi organismi, membri e simpatizzanti ad estendere questa solidarietà con gli imputati e gli organismi colpiti dal processo. Chiama ogni imputato a comportarsi come rappresentante delle masse popolari e del movimento comunista di fronte alle Autorità dei criminali e degli aguzzini che tormentano e rendono amara e difficile la vita alle masse popolari. Chiama gli imputati e tutte le organizzazioni e le persone che li sostengono a non riconoscere alcuna autorità morale e alcuna legittimità alle Autorità e ai loro mandanti la cui unica ragione sta nella forza di cui ancora dispongono.

Circa 85 anni fa, nel 1923, Mussolini e il regime fascista, che Mussolini e i suoi complici stavano imponendo sotto la protezione e per mandato del Re, del Papa e del resto degli sfruttatori e oppressori dei lavoratori italiani, fecero comparire in Tribunale numerosi esponenti del primo Partito comunista italiano, tra cui Antonio Gramsci. Il processo mise in luce che con le leggi e gli ordinamenti allora esistenti, Mussolini e le sue bande criminali non riuscivano a far condannare i comunisti. Nel giro di alcuni mesi ricorsero alle Leggi Eccezionali che instauravano il Regime Fascista e mettevano fuorilegge il Partito comunista e tutti i partiti, sindacati, organizzazioni e associazioni che non collaboravano con i fascisti e non si sottomettevano ad essi.

Le leggi e gli ordinamenti dell’attuale Repubblica Pontificia risentono ancora fortemente della vittoria della Resistenza, dei Partigiani e del movimento comunista sui nazi-fascisti. Per questo tanta sollecitudine in tutta la classe dominante e nei suoi portavoce nel denigrare la Resistenza e il movimento comunista e nel riabilitare il fascismo. Per questo contro il movimento comunista e più in generale contro i lavoratori italiani e contro gli immigrati le sue Autorità agiscono largamente al di fuori della legalità e con operazioni segrete. Il rapimento di Abu Omar è solo il caso divenuto più eclatante grazie alla vasta denuncia che ne abbiamo fatto. Il “Gruppo franco-italiano sulle minacce gravi” creato il 4 marzo 2004 a Roma dai governi dei due paesi per combattere il movimento comunista, fa parte delle attività illegali e segrete della Repubblica Pontificia, come le criminali operazioni della strategia della tensione, gli accordi internazionali di polizia, la cessione di basi e privilegi agli imperialisti USA e ai sionisti. L’illegalità è una contraddizione in seno alla classe dominante. Bisogna sfruttare a fondo anche questa debolezza della Repubblica Pontificia per chiamare tutti i sinceri democratici a contrastare la deriva illiberale e dittatoriale della Repubblica Pontificia. Questa deriva già ha aggravato in mille maniere le condizioni delle donne, degli immigrati, dei giovani, dei pensionati, dei lavoratori. Mille modi diversi che nel complesso hanno colpito tutte le masse popolari: nel potere d’acquisto, nella precarietà delle condizioni economiche e nel lavoro, nei diritti umani effettivamente goduti, nelle concezioni e nei comportamenti. La tracotanza e l’arroganza fasciste dei razzisti e degli squadristi, la dilagante criminalità nei rapporti tra masse popolari, la disgregazione sociale e la caduta di solidarietà derivano tutte dall’impulso materiale, morale e intellettuale che la classe dominante e la Corte Pontificia imprimono alla nostra società. Contro questa deriva noi comunisti lottiamo e chiamiamo a lottare. Gli imputati che le Autorità pretendono di giudicare a Bologna sono esponenti di quanto di meglio esiste moralmente e intellettualmente nel nostro paese.

Ogni organizzazione e ogni individuo che si mobilita in solidarietà con i compagni sottoposti a processo esprime quanto di meglio oggi si può e si deve fare per le sorti future del nostro paese. Il Partito sollecita a partecipare e a promuovere la partecipazione al Presidio che si terrà domani a Bologna davanti al Tribunale, a partire dalle 9.00.

 

Che il processo di Bologna diventi un fattore di mobilitazione popolare contro la Repubblica Pontificia!

 

Che la resistenza che i compagni imputati opporranno alla repressione diventi un esempio per tutte le masse popolari!

 

Che la resistenza dei compagni imputati opporranno alla repressione sia un fattore di mobilitazione e di rafforzamento della resistenza che in mille modi e in mille campi le masse popolari oppongono al procedere della crisi generale del capitalismo!

 

Che la resistenza dei compagni imputati opporranno alla repressione diventi un fattore che imprima uno slancio più vigoroso alla rinascita del movimento comunista nel nostro paese!

 

Che la resistenza dei compagni imputati opporranno alla repressione rafforzi il nostro vincolo di fratellanza con quanti sotto tutti i cieli in ogni angolo della terra, dal Nepal alla Palestina, dal Libano alla Colombia, dall’Afghanistan a Cuba, già resistono e lottano contro gli imperialisti e i loro manutengoli sionisti e contribuiscono alla costruzione di ordinamenti sociali più avanzati e di un nuovo più progredito sistema di relazioni internazionali!

 

Non c’è niente di fatale in quello che avviene attorno a noi! Il marasma attuale del mondo è solo il risultato del nuovo dispiegarsi della natura dei capitalisti che sono nuovamente liberi dai lacci e laccioli che il movimento comunista aveva loro imposto!

 

È del tutto possibile porre fine all’attuale corso delle cose e instaurare un nuovo ordinamento sociale basato sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e su un’attività economica pianificata e volta al benessere degli uomini!

 

Unirsi a quanti in ogni angolo del mondo resistono con coraggio agli imperialisti e lottano per instaurare un nuovo più avanzato ordinamento sociale e un nuovo sistema di relazioni internazionale.

 

Il ricorso per governare il paese a Berlusconi e alla sua banda di razzisti, fascisti, mafiosi, clericali, speculatori e criminali conferma che la borghesia imperialista e la Corte Pontificia sono agli sgoccioli.

 

Mobilitare i lavoratori più avanzati per la rinascita del movimento comunista e il consolidamento e rafforzamento del nuovo Partito comunista italiano!

 

Rafforzare la struttura clandestina centrale del (nuovo)Partito comunista italiano, moltiplicare il numero dei Comitati di Partito e migliorare il loro funzionamento, sviluppare il lavoro sui quattro fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!

 

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!

Rompiamo la rete di controllo delle polizie dei padroni

Impediamo alle polizie di localizzarci e di conoscere le nostre identità quando navighiamo in internet

Per fare questo usiamo
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