La Voce 18

08 - La posta di Nicola

venerdì 2 febbraio 2007.
 

La posta di Nicola

 

In questa rubrica il compagno Nicola, per conto della redazione di La Voce, risponde alle lettere dei nostri lettori o le commenta. Purtroppo, per un motivo o per l’altro, non sempre possiamo riportare per intero le lettere. Cercheremo di far capire il contenuto. A volte anche le risposte sono riassunti o brani di quelle effettivamente inviate. Ma faremo le cose in modo che i lettori comprendano l’essenziale della corrispondenza.

Approfittiamo dell’occasione per ringraziare i compagni che ci mandano al nostro indirizzo e.mail testi di scritti di FSRS o di altri che riguardano la ricostruzione del partito o la nostra attività, notizie di avvenimenti e di situazioni, rapporti su assemblee e lotte. Essi danno un contributo non sanno probabilmente quanto prezioso al nostro lavoro.

 


 

Cari compagni,

vi scrivo a proposito di un confronto dialettico con un compagno che posso definire appartenente al movimento di ricostruzione del partito comunista che ha suscitato in me non pochi dubbi e qualche riflessione di cui voglio rendervi partecipi.

Piccola borghesia e classe operaia. Il cruccio riguarda la composizione di classe del partito. Infatti in un’analisi personale esponevo la mia situazione economica nonché lavorativa e ne parlavo col compagno. Sostanzialmente posso riassumere che pur essendo giovane ho la fortuna di avere un lavoro a tempo indeterminato in un settore impiegatizio finanziario.

Sostanzialmente potrei essere definito proletario (mi guadagno pur sempre qualcosa col lavoro salariato) ed elemento delle masse popolari anche se di una classe che sfiora più la definizione di piccolo-borghese piuttosto che di operaio.

Il compagno in questione si riteneva appartenente alla classe operaia.

Queste erano le posizioni di partenza. Successivamente il dibattito si è calibrato più sulla costruzione del partito, prima tappa del processo rivoluzionario del fare dell’Italia un paese socialista.

La composizione di classe del partito. Il partito dovrà essere composto da elementi delle masse popolari, indistintamente, oppure dalla sola classe operaia? Su questo quesito il dibattito era acceso e si distinguevano nettamente due opinioni. Io insistevo sulla necessità della linea di massa per raccogliere ed incanalare più risorse possibili nel processo rivoluzionario anche in prospettiva del fatto che un partito che aspira a prendere il potere e quindi a governare milioni di cittadini non può essere una ristretta cerchia di elementi, ma una moltitudine che si fonde con le masse popolari. A sostegno delle mie tesi citavo l’articolo sulla costruzione dei comitati clandestini di partito apparso su La Voce 16 nel quale si incitava a costruire il partito in ogni organizzazione di massa (se non sbaglio addirittura di parlava di corali ecclesiastiche o giù di lì!). Il compagno si mostrava invece abbastanza perplesso e sosteneva la linea della costruzione del partito da parte della sola classe operaia affiancata alle masse popolari nella presa del potere che però dovrà essere operaio. Insomma linea di massa o ristretta cerchia rivoluzionaria? Insomma io posso dare qualcosa per il partito o come me milioni di altre persone non potranno parteciparvi?

(Vedere sul forum dei CARC a proposito un interessante comunicato di Progetto21 che si schiera col compagno in questione).

Come sarà il composto il (n)pci e come sarà la sua visione strategica?

Credo che questo colloquio abbia sollevato in me dei dubbi, ma potrebbe sollevarli anche ad altri potenziali costruttori del partito. Risolverli vuol dire eliminare sempre più ostacoli ed eliminare tutte le possibili zavorre che impediscono la costruzione del 2° Partito Comunista d’Italia. Secondo e definitivo partito che farà dell’Italia un paese socialista.

Attendo una risposta, grazie. Saluti comunisti.

 

 

 

Caro compagno,

abbiamo ricevuto i tuoi messaggi del 08 giugno (analisi di classe) e 22 agosto (Nepal).

Siamo ancora un po’ in difficoltà per la corrispondenza. Quindi scusa il ritardo e la brevità della risposta.

Per quanto riguarda la GPR di LD in Nepal, siamo d’accordo con te sull’importanza che essa ha e sul ruolo educativo che la solidarietà nei suoi confronti esercita sui lavoratori avanzati e i comunisti del nostro paese. Invece di creare un fronte di solidarietà apposito, crediamo che quel ruolo educativo sia oggi meglio raggiunto partecipando (con propria propaganda autonoma) al movimento di sostegno alla resistenza irachena e palestinese. Nelle relative iniziative, oltre che portare solidarietà alla resistenza irachena e palestinese, porteremo anche informazioni sulla GPR di LD del Nepal, ne illustreremo gli insegnamenti (il PCN(m) pubblica una rivista in inglese “The worker”, reperibile scrivendo a <inf_bulletin@yahoo.com> o a <inf_bulletin@hotmail.com> o anche consultando la pagina web http://www.cpnm.org/new/English/statements/planum_statement.htm) e illustreremo il legame tra le GPR di LD e tutti i movimenti di resistenza alla ricolonizzazione e di lotta antimperialista. Anche di quelli diretti da forze e classi arretrate, che hanno nei loro programmi la restaurazione o la conservazione dei vecchi ordinamenti che la dominazione imperialista ha scosso, benché nel contempo gli imperialisti abbiano stabilito mille legami con le classi dominanti nell’ambito dei modi di produzione tradizionali e le abbiano usate e le usino per appropriarsi di una parte delle ricchezze prodotte nell’ambito dei vecchi modi di produzione. Questo è quanto a nostro parere dovresti fare e spingere a fare i compagni su cui hai una qualche influenza. Eventualmente creando con essi un comitato Iraq libero o un Comitato di solidarietà con la GPR di LD del Nepal, ma non isolando la GPR di LD del Nepal dal resto della lotta antimperialista. Cosa ne pensi?

Per quanto riguarda la composizione di classe del pc, la nostra linea (e la linea del movimento comunista internazionale) è che il partito deve essere composto da comunisti (compagni che assimilano la concezione comunista del mondo, fanno parte di un’organizzazione del partito, lottano per realizzare la linea politica e il programma politico del partito, contribuiscono con le loro risorse allo sviluppo e alla vita del partito, fanno parte di una delle organizzazioni del partito). Il partito comunista riuscirà ad adempiere ai suoi compiti rivoluzionari solo se sarà radicato nella classe operaia e unirà nelle proprie fila gran parte se non tutti gli operai avanzati (gli operai più influenti, più attivi, più generosi, più compenetrati dalla convinzione di realizzare la propria emancipazione individuale dalla condizione di asservimento alla borghesia solo emancipando la propria classe) e li guiderà a compiere quel ruolo che Martinengo ha ben descritto nel suo opuscolo “I primi paesi socialisti”. Quindi la classe operaia ha un ruolo diverso da quello delle altre classi delle masse popolari e il partito nel suo lavoro di sviluppo e di reclutamento deve tenerne conto (fare sforzi particolari per reclutare operai avanzati e integrarli anche negli organismi dirigenti del partito) e questo si rifletterà prima o poi anche sulla composizione di classe del partito e dei suoi organismi dirigenti. Il pc è il partito della classe operaia. Un partito comunista che ha pochi membri provenienti dagli artigiani, può adempiere egualmente i suoi compiti, perché gli artigiani saranno trascinati nella lotta e diretti dagli operai. Un partito che tra i suoi membri ha pochi operai, non è ancora in grado di adempiere ai suoi compiti e deve sviluppare uno specifico lavoro per reclutare operai e creare cellule nelle aziende. Ma tu e ogni altra persona, quale che sia la sua classe di appartenenza, puoi ben fare parte del partito. È chiaro? Rispondici.

Hai riflettuto alla possibilità di partecipare a un corso della Università Popolare creata a St Denis (Francia) dalla Delegazione della CP?

Fatti vivo. Attendiamo tue notizie. Saluti cordiali.

 

Viva il (n)PCI!



Caro compagno,

è arrivato il tuo messaggio. Benvenuto. Da quello che dici, ci pare che sei nella condizione ideale per fare quello che la CP chiede a tutti i lavoratori avanzati: mettersi al lavoro per costituire un comitato di partito. L’articolo di Anna M. pubblicato sul n. 16 della rivista sembra fatto apposta per te e dà indicazioni molto dettagliate su come fare. Che ostacoli ci sono? Per il caso che non lo conoscessi, te lo alleghiamo. Conosci la nostra stampa? Riesci a servirti della nostra pagina web?

Certo che puoi affiggere nostri volantini nel tuo quartiere e diffonderli in fabbrica. Attento solo a farti vedere solo da quelli che vuoi tu, se vuoi costruire un comitato di partito. Se invece per qualche motivo (quale?) non ti poni l’obiettivo di costituire un comitato di partito, allora puoi farlo più apertamente, come un qualsiasi simpatizzante, esercitando la libertà d’opinione e di propaganda che con la Resistenza i lavoratori del nostro paese si sono conquistati e che dobbiamo difendere anche praticandola (come difendiamo quella d’organizzazione creando organizzazioni di massa o partecipando a quelle che già esistono). Anche le scritte murali sono molto efficaci per sollevare il morale e far sapere che il partito esiste. Se non ti poni l’obiettivo di costituire un comitato di partito, puoi certamente comunque lavorare sul posto (d’abitazione, di lavoro, nelle organizzazioni di massa di cui fai parte) per creare condizioni favorevoli alla ricostruzione del partito: ossia portare, anche senza fare riferimento esplicito al (n)PCI, la concezione del mondo propria del partito, l’orientamento che il partito dà sui vari temi e, più in generale, rafforzare la coscienza della necessità di ricostruire un vero pc per cambiare il mondo e fare dell’Italia un paese socialista, rafforzare la coscienza che per i lavoratori e per le masse popolari le cose andavano meglio quando c’era un forte partito comunista, che tutto quello che hanno strappato alla borghesia lo hanno strappato grazie all’esistenza e all’attività del partito comunista, con le lotte condotte sotto la sua direzione. Prima o poi qualcuno tirerà le conclusioni pratiche del tuo lavoro di “creazione dell’opinione pubblica”, si metterà al lavoro per costituire un comitato di partito e raccoglierà anche i frutti di quello che tu semini.

Hai considerato la possibilità di metterti in contatto con noi approfittando dei compagni confinati in Francia (a Parigi e nelle vicinanze)? Essi costituiscono una nostra Delegazione abilitata a prendere contatti per conto nostro. Inoltre hanno creato una Università Popolare che tiene corsi di formazione per compagni e per lavoratori avanzati. Puoi anche, semplicemente, come tanti altri lo hanno già fatto, andare per solidarietà a trovare i compagni, i cui indirizzi sono stati pubblicati.

 



 

A una compagna che protesta contro le indicazioni date nell’articolo La costruzione del partito di La Voce 16, sul lavoro che il membro del partito deve fare su ogni possibile candidato prima di reclutarlo.

 

Cara compagna,

abbiamo ricevuto il tuo messaggio del 17 agosto. Siamo ancora un po’ in difficoltà per la corrispondenza. Quindi scusa il ritardo e la brevità della risposta.

Come pensi che possa svilupparsi un’organizzazione di partito se non perché ogni membro individua dei possibili candidati e fa verso di essi uno specifico lavoro di reclutamento? In cosa consiste questo lavoro? Nel conoscerli meglio (anche a scopo di impedire infiltrazioni e appigli per la polizia politica, ma anche per conoscere di ognuno carattere, doti, limiti, ecc.), nel guidarli a partecipare a questa o quella attività politica che non implichi ancora l’essere membro del partito, nell’approfittare di ogni occasione per educarli alla concezione comunista del mondo e all’analisi della situazione fatta dal partito e  per far loro conoscere la linea che il partito ne ha derivato. Nello stesso tempo si raccoglie l’esperienza del compagno, le sue idee e opinioni e se ne fa oggetto di dibattito nel partito. Tutto questo finché il compagno è pronto perché gli si faccia la proposta di candidarsi al partito. Ti pare che così consideriamo acefalo il compagno che vogliamo reclutare? Non indignarti, ma dicci come secondo te bisogna procedere e su quale esperienza fondi la tua opinione.

Scrivici ancora. Non aver paura di dirci le tue critiche.Saluti comunisti.