Delegazione della Commissione Provvisoria del CC del (n)PCI

Il governo Prodi continua in tutti i campi la politica antipopolare e imperialista della banda Berlusconi

Comunicato del 20 agosto 2006
mercoledì 23 agosto 2006.
 

(nuovo)Partito comunista italiano

Commissione Provvisoria del Comitato Centrale

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Comunicato 20 agosto 2006

Il governo Prodi continua in tutti i campi la politica antipopolare e imperialista della banda Berlusconi.

La lotta senza quartiere contro il governo Prodi è indispensabile per la difesa delle nostre condizioni di vita e di lavoro, per impedire che la situazione peggiori.

L’arma principale è la mobilitazione delle masse popolari.

Che sia allargamento della maggioranza, grande coalizione, maggioranza a geometria variabile o reclutamento di singoli deputati e senatori acquistati per l’occasione, è un fatto che il governo Prodi continua in tutti i campi la politica antipopolare della banda Berlusconi. È una fotocopia del governo Berlusconi, è a rimorchio della banda di razzisti, mafiosi, clericali, speculatori e avventurieri che davano il loro colore al governo precedente. Altro che far pagare alla banda Berlusconi i danni che ha causato alle masse popolari italiane, farle restituire il maltolto e punirla per i suoi delitti.

A quasi quattro mesi dalla costituzione del governo Prodi, quale è il bilancio della sua attività?

I soldati italiani sono ancora in Iraq, al servizio dell’occupazione e dell’aggressione americana, per fomentare la guerra di religione e di razza tra iracheni a beneficio degli occupanti.

I soldati italiani hanno esteso la loro attività banditesca in Afganistan al servizio degli imperialisti USA e delle forze più reazionarie afgane.

Il governo Prodi si dà da fare per piazzare migliaia di soldati in Libano, a protezione dell’occupazione mascherata che i sionisti e gli imperialisti USA vogliono mantenere in Libano. Né le mille parole melliflue di Prodi, d’Alema, Parisi e degli altri chierichetti né le fumisterie di Bertinotti e di Napolitano, né l’adozione del linguaggio solito dei curati e dei vescovi, né le lamentazioni di Papa Ratzinger possono nascondere il fatto che le armate sioniste mantengono la supervisione del Libano come la mantengono nella striscia di Gaza e nella Cisgiordania. Infiltrano in Libano spie e assassini per omicidi mirati di esponenti della Resistenza, violano costantemente lo spazio aereo libanese, sorvegliano e controllano le frontiere marittime, aeree e terresti del Libano isolandolo dai suoi alleati potenziali, impongono al popolo libanese un governo loro satellite, occupano una parte del territorio nazionale libanese, si arrogano il diritto di distruggere con la loro aviazione e la loro marina città e paesi libanesi, violano tutte le risoluzioni e le parti delle risoluzioni dell’ONU che non assecondano i loro interessi. Le forze armate che il governo Prodi si accinge a mandare in Libano, comunque siano mascherate, hanno il compito di impedire e soffocare la resistenza delle masse popolari libanesi e dovrebbero disarmare Hezbollah, l’unica forza militare libanese che ha arrestato l’avanzata terrestre delle armate sioniste e le ha inchiodate al suolo. Israele vuole mantenere il Libano nella condizione di una sua semicolonia, una enclave, un bantustan, come cerca di fare per la striscia di Gaza e per la Cisgiordania, un’area sussidiaria della colonizzazione sionista della Palestina e della dominazione imperialista della regione. Per quanto mascherino il loro compito, le forze armate che il governo Prodi si prepara a mandare in Libano dovranno collaborare a questo disegno di guerra e di oppressione e ovviamente prima o poi troveranno l’accoglienza che meritano. La realtà sarà più forte di ogni illusione e menzogna.

Il governo Prodi copre e protegge i rapitori e seviziatori di Abu Omar e degli altri veri o presunti esponenti della lotta antimperialista dei popoli arabi e musulmani sequestrati in Italia e consegnati ai loro torturatori ai servizi degli imperialisti USA. I manutengoli italiani che il governo Berlusconi aveva messo al servizio degli imperialisti USA godono di piena impunità, continuano la loro opera delittuosa, mantengono i loro posti di potere e ricattano lo stesso governo.

Il governo Prodi ha approfittato della messinscena di megattentati, lanciata dai governi di Washington e di Londra il 10 agosto, per compiere rastrellamenti e "arresti preventivi" a danno di immigrati. Questo, il maltrattamento dei lavoratori immigrati che devono entrare "clandestinamente" in Italia perché il governo sbarra loro la strada per trovare un lavoro, le espulsioni di immigrati "irregolari" perché il governo nega loro un permesso di soggiorno e di lavoro confermano il carattere razzista e antipopolare della nuova maggioranza e la sua collaborazione alla mobilitazione reazionaria delle masse popolari del nostro paese.

La persecuzione contro gruppi e personalità rivoluzionarie (non ultimo quello di indipendentisti sardi), l’ottavo procedimento giudiziario che le Autorità italiane stanno conducendo (titolare il famigerato procuratore di Bologna, Paolo Giovagnoli) per ostacolare il consolidamento e il rafforzamento del (nuovo)PCI, confermano che il governo Prodi è impegnato, come lo era il governo Berlusconi, a impedire la formazione di centri di mobilitazione, organizzazione e direzione della resistenza che le masse popolari devono opporre al progredire della crisi generale del capitalismo.

Una manifestazione su grande scala di questa crisi sarà la generale ondata di aumento dei prezzi e del costo della vita che vi sarà nei mesi di settembre e ottobre. Esso renderà ancora più difficile, amara e precaria la condizione di milioni di famiglie, di pensionati e di lavoratori. Esso mira, oltre che ad aumentare i profitti dei padroni, a spingere la parte meglio messa delle masse popolari ad aggregarsi attorno alla borghesia imperialista contro il resto delle masse popolari, nella speranza di difendere meglio, così, quello che le resta del suo benessere.

Dove sono finite le promesse con cui hanno chiesto il voto i vari partiti che hanno costituito il circo Prodi? Noi chiediamo a ogni persona che in buona fede si è illusa che il circo Prodi avrebbe portato al rinnovamento del paese, di fare il bilancio dell’opera di questo governo. Il circo Prodi ha tentato e tenta di assopire la mobilitazione delle masse popolari, di allontanarle dalla lotta, di indurle a dar fiducia alle Autorità che continuano la rapina, la corruzione, la repressione e lo spreco che con arroganza e pose provocatorie la banda Berlusconi aveva proclamato nuovo stile di governo. Il circo Prodi ha solo sostituito l’arroganza con l’imbroglio e le moine, i proclami dello smargiasso con i discorsi melliflui del prelato. "Non disturbare il manovratore" sghignazzava Berlusconi. "Stiamo facendo il meglio che si può fare" miagola Prodi. Entrambi si arrogano la capacità di cambiare il mondo: giudichiamoli dai risultati della loro opera, dunque!

In realtà solo le masse popolari, mobilitandosi con un orientamento giusto e con una direzione lungimirante, possono cambiare il mondo. Solo così è possibile uscire dall’attuale marasma, far fronte e porre fine alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia conduce contro le masse popolari in ogni angolo del mondo e instaurare un nuovo superiore ordinamento sociale, adeguato alle forze produttive più avanzate e ai sentimenti e aspirazioni migliori dell’umanità, il socialismo.

Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i lavoratori avanzati, tutti gli esponenti avanzati delle masse popolari italiane, tutti quelli che vogliono essere comunisti, tutti i democratici e i progressisti, tutte le persone preoccupate per la strada su cui la borghesia imperialista, il suo governo e il supervisore del governo, il Vaticano con la sua Chiesa, stanno conducendo il nostro paese, a mobilitarsi contro l’attuale maggioranza governativa. Solo l’organizzazione e la mobilitazione delle masse popolari a difesa dei propri interessi, il rinnovamento del movimento sindacale sulla base del rifiuto della concertazione e della compatibilità e la rinascita del movimento comunista possono frenare l’opera distruttiva di questa nuova maggioranza governativa e ostacolare la rapina che la borghesia imperialista sta conducendo nel nostro paese e nel mondo.

Che ognuno si impegni con più fiducia, ancora più a fondo, con più generosità e intelligenza sul fronte di lotta che gli è più appropriato, mirando però con la sua opera particolare a rafforzare la lotta comune delle masse popolari contro la borghesia imperialista e le sue Autorità. Non abbiamo altra via d’uscita, ma questa via d’uscita è possibile. Non abbiamo nulla di buono da sperare dai nostri oppressori. Se le cose vanno male, è perché gli interessi della borghesia, la sua concezione del mondo, le relazioni sociali che essa incarna, i sentimenti e le idee che sono connessi con queste relazioni sociali ci spingono su una strada maledetta. Non è principalmente un problema di idee, non è che i padroni non capiscono: è anzitutto un problema di interessi. Il Vaticano con la sua Chiesa è il regista generale dell’attuale andazzo, il collante e il puntello principali della classe dirigente che devasta il nostro paese e la nostra vita. Le parole di pace e di compassione, le opere pie e le lamentazioni servono solo a nascondere l’opera vera che il Vaticano con la sua Chiesa sostiene in Italia e all’estero. Il suo ruolo risalta chiaramente nel Medio Oriente e anche nella recente aggressione e devastazione del Libano: fa leva sulla fiducia di cui gode presso una parte della popolazione e sulle differenze religiose per dividere le masse popolari arabe ed ostacolare lo sviluppo della resistenza alla colonizzazione sionista e all’oppressione semicoloniale americana ed europea. Cerca di ostacolare la rivoluzione democratica e antimperialista dei popoli arabi e musulmani trasformandola in una guerra di religione.

La lotta dei popoli del Medio Oriente contro l’aggressione imperialista e la colonizzazione sionista aiuta la lotta delle classi sfruttate e oppresse dei paesi imperialisti che lottano per instaurare un nuovo, superiore ordinamento sociale, il socialismo. La lotta delle classi sfruttate e oppresse dei paesi imperialisti che lottano per instaurare un nuovo, superiore ordinamento sociale aiuta la lotta dei popoli oppressi per la liberazione nazionale e la democrazia. La forma più alta della solidarietà che dobbiamo promuovere con i popoli palestinese, iracheno, libanese e gli altri popoli oppressi è la lotta per porre fine al sistema imperialista e instaurare nuovi paesi socialisti in Europa e in America.

Moltiplicare la denuncia del sionismo e dell’imperialismo, promuovere manifestazioni di solidarietà con la Resistenza palestinese, libanese e irachena, mobilitare le masse popolari contro la rapina che la borghesia si prepara a rilanciare quest’autunno con il carovita, ma soprattutto rafforzare la lotta contro il governo Prodi per fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Questa è la forma principale di solidarietà che possiamo dare alla lotta antimperialista dei popoli oppressi.

Le lotte rivoluzionarie che si sviluppano in tanti paesi e l’ostilità crescente che in ogni angolo del mondo circonda gli imperialisti e i loro lacché (sionisti, arabi o di ogni altra nazione, religione o razza) confermano che la rinascita del movimento comunista è in corso e che la seconda ondata della rivoluzione proletaria avanza in tutto il mondo. La guerra popolare rivoluzionaria che si sviluppa già apertamente in Nepal, nelle Filippine, in India, in Turchia, in Perù e in altri paesi indica a tutti i popoli oppressi e alle classi sfruttate la via da seguire: gli esponenti più avanzati della classe operaia e delle masse popolari imboccheranno in numero crescente questa via. Essi sorgeranno sempre più numerosi dalle fila della classe operaia e delle altre classi delle masse popolari.

Il (nuovo)Partito comunista italiano occupa e occuperà il suo posto nella nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo.

Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama i giovani più generosi, le donne più sensibili, i lavoratori più avanzati a contribuire a consolidare e rafforzare la rinascita del movimento comunista arruolandosi nelle organizzazioni promosse dal Partito, perché possano meglio adempiere al loro ruolo di orientamento, mobilitazione, organizzazione e direzione delle masse popolari contro la borghesia imperialista. Il malcontento e la ribellione, se trovano un orientamento e una direzione all’altezza dei compiti che la situazione impone, diventano una forza politica capace di vincere ogni ostacolo e trasformare il mondo.

Promuovere la solidarietà delle masse popolari con l’eroica resistenza dei popoli palestinese, libanese, iracheno, afgano!

Propagandare i successi della guerra popolare rivoluzionaria in Nepal, nelle Filippine, in India, in Turchia, in Perù e in altri paesi!

Promuovere la solidarietà delle masse popolari con i lavoratori, gli immigrati, i combattenti e i militanti colpiti dalla repressione!

Organizzare la mobilitazione delle masse popolari e la loro resistenza contro i rincari d’autunno! Lavorare sempre più alacremente per il rinnovamento del movimento sindacale, per la rinascita de movimento comunista, per promuovere la nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!