Progetto di Manifesto Programma

Capitolo IV

Programma per la fase socialista
martedì 11 luglio 2006.
 

indice del Progetto di Manifesto Programma


Capitolo IV

Indice

Programma per la fase socialista

indice

  1. La dittatura del proletariato
  2. Struttura della società
  3. Sovrastruttura della società

Programma per la fase socialista

La classe operaia nel corso della lotta contro la borghesia imperialista per il potere prenderà tutte le misure possibili per promuovere la massima mobilitazione anticapitalista e la massima organizzazione delle masse popolari nell’ambito del fronte anticapitalista, tutte le misure che promuovono il massimo dispiegamento dell’energia delle masse popolari nella lotta per risolvere i problemi correnti della loro vita e per eliminare il dominio della borghesia imperialista, tutte le misure che permettono una maggiore educazione delle masse, attraverso l’esperienza, a risolvere da se stesse i loro problemi e a governarsi.

Sul programma della rivoluzione socialista:


-  K. Marx-F. Engels, Manifesto del partito comunista (1848), cap. 2, in Opere complete, vol. 6.

-  K. Marx, Per la critica del programma di Gotha (1875).

-  V.I. Lenin, Sul progetto di rielaborazione del programma (1917), in Opere, vol. 24

Una volta preso il potere la classe operaia userà il potere conquistato per procedere alle trasformazioni che permetteranno il dispiegamento più pieno possibile dell’iniziativa delle masse popolari e per orientarla a trasformare i rapporti di produzione, il resto dei rapporti sociali e le concezioni derivate dai vecchi rapporti. Il modo più rapido, più efficace, meno doloroso in cui le grandi masse possono imparare a governarsi e a governare l’intero paese è incominciare a governare. La classe operaia e il suo partito comunista devono sostenere e promuovere la loro mobilitazione, organizzarle e dirigerle verso questo obiettivo.

Cosa vuol dire mobilitare le masse su un obiettivo?


In generale e a grandi linee significa:

  1. fare inchiesta e studiare il problema (qual è la situazione tra le masse e quali le loro opinioni rispetto a quel problema?);
  2. individuare situazioni favorevoli, condurre esperienze tipo, correggere gli errori e conquistare successi;
  3. individuare la sinistra, il centro e la destra e definire obiettivi, linee e metodi;
  4. mobilitare e organizzare la sinistra (appello, organizzazione, direzione) perché svolga il suo lavoro verso il centro e la destra;
  5. seguire il lavoro, raccogliere esperienze, fare il bilancio e ridefinire sinistra, centro e destra; obiettivi, linee e metodi.

Per quanto difficile sia l’apprendistato delle masse e per quanti errori possano commettere, non c’è altro modo in cui possono prendere in mano il loro destino le masse che la dominazione borghese ha mantenuto lontane dagli “affari seri”, dagli “affari delicati” che decidono della loro vita, le masse che la borghesia ha cercato in ogni modo di abbrutire e corrompere. Né la classe operaia può contare su altro per procedere nella propria emancipazione e porre fine ad ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, alla divisione in classi di sfruttatori e di sfruttati e alla esistenza dello Stato. La storia dei paesi socialisti ha dimostrato che le masse organizzate e dirette dalla classe operaia imparano velocemente e gestiscono i loro affari meglio di qualsiasi congrega di funzionari borghesi. Ecco le principali misure per cui il partito si batte perché siano realizzate immediatamente a partire da quando la classe operaia prenderà il potere.

"La socialdemocrazia non ha né può avere una sola parola d’ordine ’negativa’, che serva soltanto ad ’acuire la coscienza del proletariato contro l’imperialismo’, senza fornire in pari tempo una risposta positiva sul modo come la socialdemocrazia risolverà il problema in causa, una volta che sia andata al potere. Una parola d’ordine ’negativa’, non legata a una precisa soluzione positiva, non ’acuisce’, ma ottunde la coscienza perché è una parola vuota, un puro grido, una declamazione senza contenuto".


V.I. Lenin, Intorno a una caricatura del marxismo e all’"economicismo imperialista" (1916), in Opere, vol. 23.

Esse non sono aspirazioni arbitrarie o casuali, sono trasformazioni obiettivamente necessarie e tendenza positiva della società attuale, mezzi per avviare a soluzione le sue attuali laceranti contraddizioni.