La Voce 24

Il fascismo non è un’opinione

mercoledì 28 marzo 2007.
 

La destra si sta raggruppando e rafforzando. È un fatto innegabile, evidente. È vero: la borghesia ha dovuto concludere che la banda Berlusconi non era all’altezza delle sue aspettative e delle promesse che la banda aveva fatto. La borghesia imperialista ha affidato il governo del paese al centro-sinistra, la banda Berlusconi ha perso le elezioni di aprile nonostante la legge elettorale truffaldina (la “porcata” di Calderoli) e i brogli elettorali che aveva preparato, la direzione di Berlusconi nella destra è contestata da più parti. Tutti elementi che mostrerebbero una destra debole e in disfacimento. Ma è proprio questo contesto che favorisce l’aggregazione della destra. Infatti per aggregarsi la destra deve in qualche misura cambiare pelle: deve diventare mobilitazione reazionaria delle masse popolari. La raccolta dei gruppi fascisti estremisti nel cartello elettorale di Berlusconi, le sfilate promosse da Forza Nuova a Milano (11 marzo) e altrove in occasione delle elezioni, il rigurgito di attivismo, di arroganza e di violenza da parte di organizzazioni fasciste, il ruolo assunto dalla Lega Nord e da Alleanza Nazionale nella destra, la diffusione di concezioni e comportamenti razzisti, l’adesione alla “guerra di civiltà” e alla “guerra al terrorismo”, l’accettazione dell’aggressione e dei massacri a cui circa 15.000 soldati italiani collaborano in vari paesi sono fatti ben più significativi della natura che prevale nei processi politici che la classe dominante promuove, spontaneamente o consapevolmente. Tutto questo confluisce nell’esaltazione della “civiltà cristiana” e della “missione civilizzatrice degli uomini bianchi” (esportazione della democrazia, ecc.) che costituisce l’ideologia con cui in questi anni a livello mondiale i gruppi imperialisti coprono le loro imprese brigantesche.

Per proseguire la sua marcia distruttrice la borghesia imperialista ha bisogno in ogni paese imperialista di unire ai suoi ordini una parte importante della popolazione e di ridurre al silenzio e alla sottomissione il resto. Essa ha fatto un pezzo di strada in questa direzione, ma è ancora lontana dal risultato di cui ha bisogno, anche nei paesi dove è andata più lontano. Gli USA e la Gran Bretagna sono i paesi dove la borghesia
più apertamente ha forzato e sfidato l’opinione pubblica lanciando l’aggressione contro l’Iraq. Eppure gli avvenimenti politici di questi mesi negli USA e in Gran Bretagna mostrano che la loro sfida non ha marginalizzato l’opposizione, non ha ottenuto il necessario consenso delle masse popolari.

Questo è il contesto reale in cui Bertinotti e altri ci vengono a dire che il fascismo è un’opinione su cui bisogna discutere. Certo, se il fascismo fosse solo o principalmente un’opinione, una corrente di pensiero, una proposta politica, bisognerebbe discuterne: comprenderla, esaminarla, capire le radici reali da cui sorge, confutarla, ecc. Ma il fascismo non è principalmente un’opinione. È principalmente un’operazione politica della borghesia imperialista. Consiste nel raccogliere e valorizzare gli elementi più arretrati delle masse popolari, fomentare la lotta tra frazioni delle masse popolari, armare gli elementi più arretrati dei mezzi che la classe dominante conferisce loro per reprimere gli elementi più avanzati, seminare il terrore e affermare l’egemonia della borghesia tra le masse popolari. È un’operazione politica promossa dalla classe dominante usando gli strumenti di potere di cui dispone. È un’operazione politica protetta dalle sue forze politiche e statali attuali. Contrastarla sul nascere è la risposta politica che le forze rivoluzionarie devono dare a questa operazione. Come ogni operazione politica, anche questa ha ovviamente anche una copertura ideologica. Anche questa va combattuta con mezzi adeguati. Ma è l’operazione politica che va contrastata. Fingere che il fascismo sia un’opinione da discutere, facilita invece l’operazione politica della borghesia imperialista, disarma le masse. In nome dell’uguaglianza e della democrazia che le masse popolari hanno imposto alla borghesia, crea le condizioni per soffocare le masse popolari. Usa subdolamente la democrazia, in realtà il potere della borghesia, contro la vita democratica delle masse popolari.

La via principale per contrastare e soffocare questa operazione politica della borghesia è che i comunisti si mettano alla testa di tutte le rivendicazioni e di tutte le lotte delle masse popolari e le indirizzino contro la sorgente principale di tutte le costrizioni che le masse popolari subiscono: la borghesia imperialista
e il suo ordinamento sociale. Al risorgere del fascismo, non vanno contrapposti la legalità esistente e l’attuale ordinamento sociale, come fanno la sinistra borghese e l’antifascismo che essa ispira. Bisogna contrapporre la rivoluzione socialista. Bisogna che gli elementi avanzati trascinino con sé gli elementi arretrati. È un aspetto indispensabile, anzi l’aspetto principale della lotta contro l’operazione tentata dalla borghesia.

Tonia N.