La Voce 6

Dalla stampa delle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista

sabato 4 novembre 2000.
 

 

Tesi 6. Una condotta moralmente rispondente agli interessi di classe e ai principi rivoluzionari è la discriminante etica

 

Considerazioni.

 

"La nostra morale coincide con la lotta di classe" (V.I. Lenin).

La borghesia esaurisce la sua morale nel personale, nell’immediato, nel particolare: essa ha già realizzato la sua prospettiva, i suoi interessi collettivi e generali nella società capitalista. La classe operaia, invece, ha una funzione storica particolare: sopprimere tutte le classi, compresa sé stessa.

Il partito comunista ha una particolarità che lo distingue dai partiti delle altre classi: esso si sviluppa per distruggere le condizioni che lo hanno generato. La nostra morale, per coincidere con gli interessi del proletariato nella lotta di classe, subordina l’immediato alla prospettiva, il particolare al generale e l’individuale al collettivo.

Non possiamo essere indifferenti alla moralità, perché essa ha un contenuto di classe. Per questo il partito comunista non può avere una morale intercambiabile: infatti la penetrazione della morale dominante è stata spesso il "cavallo di Troia" della borghesia per distruggere i partiti comunisti.

Le vicende di tante FS trovano giustificazione proprio in ragioni particolari, immediate ed individuali, che nel loro complesso entrano in contraddizione con la prospettiva generale e collettiva della ricostruzione del Partito. Quando prevalgono quegli elementi su quelli propri della morale proletaria rivoluzionaria, si genera una condizione di immoralità che espone alla corruzione (quando non vi sfocia effettivamente).

Porre una discriminante etica è indispensabile per una corretta applicazione del centralismo democratico: esso non può essere ridotto ad una banalità giuridica - stabilire chi "comanda" - e al tempo stesso è interessante leggere la storia della frantumazione, almeno una sua parte, come una gigantesca elusione dalle responsabilità individuali e collettive, che il centralismo democratico comporta per i comunisti.

(Da Appello contro la frantumazione nella lotta per la ricostruzione del partito comunista , Iniziativa Comunista, marzo 1999)

 

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Vogliono “fare la festa” ai lavoratori ...

 

Ci impongono sacrifici su sacrifici: una volta è stato per “entrare in Europa”, un’altra per “risanare i conti pubblici”, un’altra ancora per “l’euro” e così via.

La borghesia non finirà mai di spremere i lavoratori nell’inutile tentativo di far fronte ai suoi fallimenti.

E sempre così sarà finché durerà il capitalismo.

Basta con le paghe da fame, con orari di lavoro sempre più assurdi, con gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali, basta con le guerre e l’inquinamento.

Basta con gli inganni ed i soprusi dei politicanti di destra e di “sinistra”; dei governanti che finanziano per miliardi e miliardi il Giubileo ed ingrassano le già ricche casse del Vaticano mentre ci vengono tagliati i salari, la disoccupazione cresce e la vita dei lavoratori diventa sempre più dura.

Ricordiamo a questi signori che è la classe operaia, con il suo lavoro, a mantenere i padroni e tutta la società e che, come ha la forza di mantenere tutti, così ha la forza di prendere il potere tra le sue mani per liberarsi dai parassiti e conquistare pace, libertà e giustizia per tutta l’umanità.

Questo è il significato che il Movimento Lavoratori ha voluto dare alla Festa popolare, che nasce dall’impegno e dal lavoro volontario di chi non vuole chinare la testa di fronte alla prepotenza dei padroni; una festa che dimostra, con la sua semplicità, che i lavoratori sanno divertirsi alla faccia dei padroni e dei loro servi.

(Dal foglio di convocazione della “Festa popolare in Tiburtina” 14-16 e 21-23 luglio 2000)

 

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Contraddizioni tra gruppi imperialisti

 

Ma tutto questo vuol dire che i contrapposti eserciti dei capitali (e non solo metaforicamente) si stanno schierando per uno scontro - non finale, certo, ma importante - in cui solo alcuni di essi prevarranno, a scapito di altri. Cosicché le parti prese da governi e opposizioni (come anche in Italia) non può far altro che riflettere la difesa di diversi interessi particolari entro la medesima strategia politica di aggressione di classe e di lotta interborghese. Perché una cosa è certa: tutti non possono farcela e qualcuno dei più deboli tra i potenti deve soccombere. Forse non è proprio un caso che il vertice del 50° anniversario della NATO - che ha sancito la definitiva conferma della torsione del diritto internazionale verso un dispotismo assoluto nelle mani delle lobbies transnazionali - è stato completamente finanziato (circa mezzo miliardo di lire a testa) da una "sporca dozzina" di multinazionali a base USA, da Ameritech, Boeing, Honeywell, Motorola a Daimles, Ford, Gm, ecc.

(Gianfranco Pala, Una resa dei conti. Aspetti della lotta mortale tra i "fratelli nemici" , in La Contraddizione , n. 75, pag. 8)

 

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Seminare per raccogliere

 

Per motivi redazionali abbiamo difficoltà a dare ai nostri lettori citazioni dello scritto Seminare per raccogliere di Laboratorio Marxista (agosto 2000). A nostro parere è uno scritto importante nell’ambito del lavoro per la ricostruzione del partito comunista. Per chi può, è reperibile sulla pagina web del Circolo Iskra di Viareggio (http://CircoloIskra.freeweb.org).