Solidarietà con il popolo palestinese che resiste all’occupazione sionista!

domenica 28 dicembre 2008.
 

Comunicato del 28 dicembre 2008

(PNG) Che dappertutto si levi la protesta contro la rappresaglia che lo Stato sionista d’Israele ha lanciato contro la popolazione della striscia di Gaza!

Protestiamo contro l’aiuto politico, economico e militare che il governo Berlusconi e il Vaticano forniscono allo Stato razzista d’Israele!

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Il testo del comunicato
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Sabato 27 dicembre le forze armate sioniste hanno lanciato un’operazione aerea di rappresaglia contro la popolazione palestinese della striscia di Gaza. Data l’enorme superiorità dell’esercito sionista sulle forze della resistenza palestinese, con i loro bombardamenti aerei le forze armate sioniste hanno già ucciso più di trecento palestinesi e ne hanno ferito varie centinaia. Ma la feroce rappresaglia condotta al modo dei nazisti, non piega la resistenza del popolo palestinese. Hamas e altre organizzazioni animano la resistenza e si oppongono all’aggressione con tutti i mezzi a loro disposizione.

Nonostante la campagna di intossicazione dell’opinione pubblica condotta dai governi imperialisti e dal Vaticano a sostegno del diritto dei sionisti alla rappresaglia e del diritto dei sionisti all’occupazione della Palestina, in molti paesi sono in corso manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese e di sostegno alla resistenza che esso oppone all’occupazione della Palestina.

 

La resistenza che da cinquant’anni il popolo palestinese oppone all’occupazione sionista della Palestina e all’esistenza dello Stato razzista e teocratico d’Israele, è pienamente legittima. La libertà e l’indipendenza sono diritti inalienabili del popolo palestinese, come di ogni altro popolo. Rassegnarsi all’occupazione sionista della Palestina vorrebbe dire rinunciare a lottare per il proprio progresso, per una vita dignitosa e per i diritti umani oramai universalmente riconosciuti. La resistenza del popolo palestinese può avere fine solo con la fine dei soprusi e dell’occupazione sionisti.

La lotta del popolo palestinese per porre fine all’occupazione è parte importante della lotta dei popoli di tutto il mondo per porre fine all’imperialismo e aprire all’umanità una nuova via di progresso. I comunisti e i progressisti del mondo intero devono appoggiare l’eroica resistenza del popolo palestinese e sostenere in particolare le organizzazioni della resistenza palestinese che lottano per creare in Palestina un unico Stato democratico, senza discriminazioni di razza e di religione.

In particolare è importante che gli ebrei progressisti del mondo intero sostengano la resistenza palestinese e lottino con forza crescente per porre fine allo Stato sionista d’Israele. È la premessa migliore per sconfiggere le manovre con cui i sionisti e i loro protettori, alleati e mandanti cercano di identificare il sionismo con i diritti degli ebrei, l’antisionismo con l’antisemitismo e di fomentare così l’antisemitismo.

 

Lo Stato d’Israele è una delle imprese coloniali perpetrate dalla borghesia europea e USA nella sua fase imperialista. Esso è sopravvissuto alla vittoriosa lotta contro il colonialismo e l’imperialismo che il movimento comunista ha animato nella prima parte del secolo scorso. La maggior parte delle colonie che i gruppi imperialisti e le potenze coloniali avevano creato con l’appoggio del Vaticano e delle sue missioni, sono scomparse. Lo Stato d’Israele sopravvive ancora perché è diventato la testa di ponte dell’aggressione e delle manovre dell’imperialismo USA contro i popoli arabi. Esso gode ancora oggi dell’appoggio degli Stati imperialisti europei e del Vaticano. Anche nei paesi oppressi, gli Stati fantoccio dell’imperialismo lo appoggiano. Al contrario tutte le forze progressiste si oppongono allo Stato sionista d’Israele e appoggiano la resistenza del popolo palestinese.

 

Il sionismo è la versione ebrea del fascismo. Il sionismo sta agli ebrei come il fascismo stava agli italiani e il nazismo stava ai tedeschi. È la forma specificamente ebrea della mobilitazione reazionaria delle masse popolari nell’epoca in cui il capitalismo è arrivato al tramonto ed è iniziata nel mondo la rivoluzione socialista. Il sionismo è nato e vive trasformando in lotta contro il popolo palestinese, la giusta lotta degli ebrei contro la discriminazione e la persecuzione che i regimi feudali, reazionari e borghesi europei, sulla scia della Chiesa cattolica, hanno loro inflitto.

I sionisti cercano di presentarsi come i difensori degli ebrei che molti Stati e movimenti imperialisti, il Vaticano e le correnti reazionarie hanno perseguitato e perseguitano in Europa. In realtà, fin dalla sua nascita, il movimento sionista ha cercato di impedire la mobilitazione degli ebrei nel movimento comunista: molti ebrei, a incominciare da Karl Marx e da Rosa Luxemburg, erano eminenti esponenti del movimento comunista, il più radicale nemico dell’antisemitismo e di ogni discriminazione nazionale e razziale. Perfino di fronte alla persecuzione scatenata contro gli ebrei dai nazisti e dai fascisti (giusto cinquant’anni fa il regime fascista con l’appoggio del Vaticano emanava ufficialmente anche in Italia le leggi razziali), invece di promuovere la mobilitazione degli ebrei nella resistenza antifascista e antinazista condotta dalla classe operaia, dalle altre classi e dai popoli oppressi, i sionisti stringevano accordi con i nazisti per incrementare l’emigrazione di ebrei in Palestina e avere più uomini a sostegno dell’impresa coloniale che avevano avviato fin dalla fine dell’Ottocento. Dopo la seconda guerra mondiale lo Stato d’Israele è diventato la testa di ponte dell’imperialismo USA in Medio Oriente e un centro promotore delle sue manovre reazionarie in tutto il mondo. Esso cerca di rendere tutte le comunità ebree sparse per il mondo complici della sua criminale impresa di oppressione e di sfruttamento.

 

La lotta del popolo palestinese contro l’occupazione sionista è una parte importante dell’ampio fronte di lotta contro il sistema imperialista che va sviluppandosi in tutto il mondo.

La seconda crisi generale del capitalismo è entrata nella sua fase terminale. Una parte crescente delle masse popolari risponderà all’appello del movimento comunista e si mobiliterà per porre fine al capitalismo. Nell’ambito della crisi generale del capitalismo, si sta sviluppando la seconda ondata della rivoluzione proletaria. In tutto il mondo si formeranno nuovi Stati socialisti e Stati di nuova democrazia. Lo Stato sionista d’Israele verrà cancellato dalla faccia della terra assieme alle altre forze e organizzazioni reazionarie.

La politica razzista e teocratica condotta dallo Stato d’Israele è una delle vergogne che la storia dell’umanità ci ha lasciato in eredità. Lo Stato razzista e teocratico d’Israele è l’alleato naturale della banda Berlusconi, del Vaticano e di tutte le forze reazionarie del nostro paese, degli oppressori e sfruttatori del popolo italiano. Niente di strano che perfino una parte crescente degli eredi e nostalgici del fascismo (da Fini a Storace) si schierino a fianco dello Stato razzista e teocratico d’Israele. È un aspetto dello schieramento generale delle forze che si va delineando in tutto il mondo: reazionari da una parte e progressisti dall’altra.

 

Che il nuovo anno sia un anno di grandi successi per il popolo palestinese e segni il crollo del regime sionista d’Israele!

 

Basta con le discriminazioni nazionali, razziali e religiose!

 

Che il nuovo anno sia per il nostro paese l’anno del governo di Blocco Popolare che porrà fine alla crisi!

 

Che per tutta l’umanità il nuovo anno segni un grande passo avanti sulla via del progresso, della democrazia e del socialismo, sulla via per realizzare le concezioni e le aspirazioni più avanzate che l’umanità ha finora concepito!

 

Compagni, operai, proletari, donne e giovani: arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano!

 

Partecipate e fate partecipare i vostri compagni di lavoro alla campagna di propaganda del socialismo, allo studio e al dibattito sul Manifesto Programma del (n)PCI!

 

Partecipate alla campagna di organizzazione del Partito, costituendo in ogni azienda, in ogni zona e in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!