La Voce 8

Il lavoro dei comitati di partito

venerdì 6 luglio 2001.
 

Il piano di ricostruzione del partito proposto e promosso dalla CP comprende due punti: costituire comitati provvisori clandestini del partito e contribuire alla definizione del Manifesto Programma e dello Statuto del partito.

I passi concreti di ricostruzione del partito richiedono non solo l’esistenza di un centro promotore dell’attività di partito in vista del congresso (CP) ma anche che esistano i comitati (le organizzazioni provvisorie) del partito e che essi sviluppino 1. la loro attività nella loro zona e 2. il rapporto con il centro.

La CP promuove e sostiene la costituzione dei comitati, ma il lavoro della CP è condizionato dal lavoro dei comitati. Solo grazie a comitati che sviluppano almeno il lavoro minimo indispensabile (organizzazione, propaganda, inchiesta e centralizzazione), la CP può svolgere bene il suo lavoro, può evitare di perdere il contatto con la situazione concreta e di restare isolata, quindi in definitiva può dirigere adeguatamente il processo di preparazione del congresso.

L’appello lanciato dalla CP a lavorare sui due campi (costituire i comitati clandestini e contribuire alla definizione del Manifesto Programma) può svilupparsi oltre lo stato attuale solo se gli attuali comitati, per mezzo della propaganda della loro esistenza e della propaganda dell’esistenza del lavoro generale per la ricostruzione, rafforzano la tendenza ad impegnarsi nel processo di ricostruzione esistente tra le FSRS, gli operai, i lavoratori e gli elementi avanzati della masse popolari e organizzano quanti sono già disponibili per essere organizzati.

Il rapporto tra ciò che di partito già esiste e il suo esterno è un rapporto dialettico. Il lavoro concreto della CP e dei comitati si sviluppa grazie all’avanzamento della resistenza al procedere della crisi e grazie all’avanzamento complessivo del processo di ricostruzione del partito (coscienza della necessità del partito, contributi di chi già si pone il compito della ricostruzione, ecc.). Ma il movimento di resistenza alla crisi e il processo di ricostruzione possono crescere oltre un certo limite solo se l’attività dei Comitati diventa concretamente  l’espressione più avanzata di essi, solo se la CP e i comitati di partito incorporano la parte più avanzata del movimento di resistenza e del processo di ricostruzione. D’altra parte le resistenze al processo di ricostruzione si indeboliranno quanto più l’attività della CP e dei comitati si dimostrerà una forza concreta verso cui confluisce ogni tendenza positiva, benché un loro ulteriore inasprimento prima dello sdoppiamento della resistenza faccia parte della natura del processo in corso. Oggi le FSRS fanno ancora parte del movimento comunista: da qui il nostro lavoro nel terreno. Da un certo momento in poi è probabile che, pur continuando ad esistere organismi simili alle attuali FSRS, essi avranno una natura diversa, saranno principalmente espressione della lotta della borghesia imperialista contro il partito.

I risultati che abbiamo fin qui raggiunto nei tentativi per far confluire le FSRS con le relative risorse nel processo di ricostruzione che noi impersoniamo, sono importanti per alcuni aspetti, minimi per altri. Dalla costituzione della CP a oggi si è verificato uno spostamento complessivo delle FSRS verso l’assunzione della ricostruzione del partito comunista come propria parola d’ordine e di una parte di esse addirittura verso l’assunzione della parola d’ordine dell’elaborazione del programma del partito. D’altra parte sono invece minimi i passi compiuti dalle FSRS verso la costituzione consapevole e aperta di un ambito di cui facciano parte le FSRS che sostengono, ognuno a suo modo e in conformità alla sua natura, la ricostruzione di un vero partito comunista, partecipano a campagne e iniziative comuni, concordate, coordinate; partecipano a dibattiti relativi alla ricostruzione del partito comunista (programma, linea e natura del partito comunista); si prestano reciproca solidarietà contro la borghesia imperialista (repressione, vigilanza, ecc.). In una parola verso la costituzione del Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista (FPrpc). Le FSRS vanno verso la costituzione del partito, ma la maggior parte di esse ci va con mille resistenze e paure, trascinata e spinta.

Abbiamo sbagliato ad individuare nelle FSRS l’attuale terreno tattico dei prossimi e immediati passi in avanti nel processo di ricostruzione? No. La nostra riserva principale ed inesauribile sono la classe operaia, il proletariato e le masse popolari, ma ciò che al momento esiste di movimento comunista organizzato e consapevole è costituito dalle FSRS. Il terreno tattico principale quindi è effettivamente quello delle FSRS, benché le nostre parole d’ordine trovino terreno più facile presso le masse popolari: lo si è viso anche durante la campagna condotta dal FPrpc durante le elezioni. Quindi era giusto avviare l’attuale lavoro verso le FSRS ed è giusto che esso venga portato a conclusione. Ma dobbiamo vedere questo terreno in termini dialettici. La nostra esistenza agisce sulle FSRS non solo attraverso ciò che diciamo, ma soprattutto attraverso ciò che queste FSRS vedono di noi all’esterno, attraverso l’influenza tra le masse della nostra presenza. Perhé più FSRS di sinistra e la sinistra in ognuna di esse conquistino la posizione più avanzata possibile in vista del congresso (dalla non ostilità fino alla confluenza nel movimento da noi promosso), dobbiamo agire per creare tutte le condizioni possibili per favorire questa trasformazione.

Le FSRS di sinistra e la sinistra in ognuna di esse che oggi non si decidono a rendere concreta la loro dichiarata intenzione di ricostruire il partito, a trasformarla in un piano di costruzione, di fronte ai passi concreti della CP e dei Comitati saranno obbligate a procedere oltre, a seguire l’esempio. Saranno incalzate non solo da noi direttamente, ma soprattutto dall’attenzione e dalla tensione verso di noi che grazie alla nostra propaganda e alla nostra attività  le masse popolari dimostreranno. Ad un certo punto per alcune FSRS il problema principale non sarà più lo stare a vedere “cosa combiniamo", ma diventerà il non perdere il treno. La sinistra interna ad ogni FSRS romperà gli indugi.

La nostra fiducia nelle masse popolari e nella classe operaia si esprime fin da ora (e non solo quindi come certezza che le masse popolari e la classe operaia si mobiliteranno prima o poi verso il partito) in una scelta di linea. Il lavoro della CP e dei Comitati deve tradursi in espressione concreta di quella fiducia e contare fino in fondo nel fatto che la nostra influenza sulla classe operaia, sui proletari e sulle masse popolari, che possiamo sviluppare solo con un’attività concreta e visibile , sarà una forza alla quale le FSRS non potranno resistere: quelle di destra e la destra in ognuna di esse perderà terreno e verrà sconfitta dalla sinistra ed il processo di ricostruzione farà un ulteriore passo avanti.

Per questa ragione, per contribuire al meglio al processo che porterà al congresso, è indispensabile che i comitati diano il massimo risalto possibile alla loro esistenza e sviluppino le condizioni per la ricostruzione che ad essi competono.

Il compito attuale dei comitati (provvisori) di partito conformemente a quanto indicato su La Voce n.1 è quello di sviluppare la loro attività nei seguenti sei punti.

1. Organizzazione

- riunioni del comitato: organizzative, di formazione, di pianificazione e divisione del lavoro, di bilancio della propria attività

- divisione dei compiti: segretario (dirigente e responsabile dei rapporti con CP), responsabile dell’ organizzazione, responsabile della propaganda

- reclutamento

- reperimento risorse (logistica, finanziamento).

2. Formazione

- studio e discussione di La Voce

- apprendimento dei metodi di lavoro della clandestinità

- studio dell’esperienza dei partiti comunisti

- studio del PMP.

3. Propaganda

- dell’esistenza del lavoro di ricostruzione proposto su La Voce

- dell’analisi, della linea e del metodo di lavoro del partito

- di denuncia dei danni della direzione della borghesia imperialista sulla società

- della necessità e della possibilità del socialismo e del comunismo

- della necessità del partito comunista come unico strumento con cui la classe operaia può emancipare sé stessa dall’oppressione della borghesia imperialista.

4. Agitazione

- appelli specifici alla mobilitazione

- sostegno e promozione delle lotte delle masse popolari, dei proletari e della classe operaia.

5. Inchiesta

- sulla composizione di classe nel proprio territorio

- sugli effetti prodotti dalla propaganda propria e dalla diffusione di La Voce

- sulla disponibilità di operai, lavoratori, masse popolari, FSRS a contribuire alla ricostruzione del partito comunista

- sulla resistenza delle masse popolari al procedere della crisi e sulle forme che essa assume.

6. Contributo alla CP

-centralizzazione di:

a. rapporti periodici regolari sulla propria attività

b. lavoro di inchiesta

c. materiale vario utile alla CP (pubblicistica borghese e di altre FSRS, documenti di FSRS)

d. stato del comitato

e. contributo economico

f. contributo alla rivista in critiche, osservazioni, notizie, articoli, proposte

- disponibilità a conferire alla CP risorse e mezzi.

L’estensione del lavoro su questi compiti varia a secondo delle caratteristiche di ogni comitato, ma vi sono alcuni compiti minimi che ogni comitato deve porsi:

- riunioni organizzative, di studio e discussione delle rivista e di bilancio

- diffusione della rivista

- propaganda a mezzo affissioni e scritte

- contributo economico e di inchiesta alla CP

- centralizzazione della propria attività (diario) alla CP.

Tonia N.