Le vicende di Giuliana Sgrena e Nicola Calipari confermano l’infamia politica e morale della banda Berlusconi

martedì 8 marzo 2005.
 

(nuovo)Partito comunista italiano

Commissione Provvisoria del Comitato Centrale

 

pagina web: www.nuovo-pci.com

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08.03.05

 

Giornata internazionale delle donne

 

Comunicato

 

Le vicende di Giuliana Sgrena e Nicola Calipari confermano l’infamia politica e morale della banda Berlusconi e mostrano alla luce del sole che, pur di opporsi alla lotta dei popoli oppressi e delle classi sfruttate, il circo Prodi e altri finti oppositori della banda Berlusconi collaborano con la sua politica di aggressione e di rapina.

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Il testo del comunicato del 08.03.05
in formato Open Office

Contro la mobilitazione nella guerra di aggressione e di rapina agli ordini della banda Berlusconi, allargare la mobilitazione nella lotta per i diritti delle masse popolari e per il socialismo sotto la direzione del nuovo Partito comunista italiano!

 

Lo spettacolo di prostituzione alla borghesia imperialista e al suo Stato in generale e alla banda Berlusconi in particolare, dato in questi giorni da tanti piccoli e grandi politicanti, professori, intellettuali e prelati, esponenti della borghesia di sinistra, sedicenti progressisti, sedicenti “disobbedienti”, sedicenti rivoluzionari e persino da alcuni sedicenti comunisti (Bertinotti in primo luogo), guadagnerà il favore della parte più avanzata dei lavoratori al nuovo Partito comunista italiano e a quanti ne condividono la concezione e l’obiettivo di sbarazzare il nostro paese dalla borghesia imperialista e fare dell’Italia un nuovo paese socialista. Alla “mobilitazione nazionale” a favore della guerra di aggressione agli ordini del governo di rapina, si contrappone la mobilitazione delle masse popolari italiane per difendere le loro conquiste e per instaurare il socialismo. L’aggressione e il saccheggio dei paesi oppressi e degli ex paesi socialisti va di pari passo con l’eliminazione delle conquiste delle masse popolari dei paesi imperialisti. La solidarietà con la resistenza dei popoli dell’Iraq, della Palestina e degli altri paesi oppressi va di pari passo con la difesa delle conquiste di civiltà e di benessere strappate dalle masse popolari del nostro paese. Due classi e due politiche si contrappongono a livello nazionale e a livello internazionale.

Il nuovo Partito comunista italiano ribadisce che la vittoria della resistenza irachena contro le truppe USA, britanniche, italiane e di altri paesi della coalizione e la sconfitta degli aggressori quanto più possibile ignominiosa e aperta sono la cosa migliore per i lavoratori italiani (e degli altri paesi imperialisti, compresi gli USA), per le classi sfruttate e per i popoli oppressi di tutto il mondo. I popoli oppressi combattono anche per noi. Per la loro vittoria devono lavorare tutti i comunisti e gli operai avanzati del nostro paese. Solo così essi lavorano anche per i propri interessi immediati (la difesa delle conquiste e l’ampliamento dei diritti) e strategici (l’instaurazione del socialismo) contro la borghesia imperialista e contro la sua attuale e concreta espressione politica: la banda Berlusconi. Cinque anni fa tutta la borghesia imperialista (il Vaticano, la Confindustria, la FIAT, la Mafia, i gruppi imperialisti USA e franco-tedeschi) ha affidato il governo dell’Italia alla banda di razzisti, fascisti, mafiosi, clericali, speculatori, avventurieri raccolta attorno a Berlusconi. Questa banda ha continuato su scala maggiore e con maggiore protervia e arroganza la politica interna e internazionale dei governi di centro-sinistra (Dini, Prodi, D’Alema, Amato) e ha trascinato il nostro paese in una guerra infame, da cui vengono e ancora più verranno rovine e lutti, ma da cui nascono già anche fulgidi esempi di eroismo nella resistenza e nella lotta per la liberazione dall’imperialismo, da cui usciranno rafforzate la lotta per la libertà dei popoli oppressi dall’imperialismo e la lotta delle classi sfruttate per il socialismo.

La denigrazione della resistenza irachena, palestinese e degli altri popoli oppressi è una parte essenziale dello sforzo bellico della borghesia imperialista, della mobilitazione reazionaria delle masse popolari che la borghesia imperialista cerca di suscitare sotto la sua direzione, a favore della sua politica di rapina, di sfruttamento, di aggressione e di saccheggio.

Collaborare a irachenizzare la repressione della resistenza del popolo iracheno all’occupazione USA dell’Iraq e a palestinizzare la repressione della resistenza del popolo palestinese alla colonizzazione sionista della Palestina, non è meglio che partecipare direttamente alla repressione dei popoli iracheno e palestinese. La linea del circo Prodi sull’Iraq e in generale sui paesi oppressi, non è meglio della linea della banda Berlusconi. Per questo il circo Prodi si è trovato costretto a tenere il sacco alla banda Berlusconi persino nella losca speculazione che questa banda ha imbastito sui suoi agenti morti o feriti e poi scomparsi. La manovra truffaldina montata dalla banda Berlusconi e dai suoi accoliti per nascondere le conseguenze mortali del conflitto tra i loro interessi immediati (a confutare la loro vera e meritata ignominia di servi e complici degli imperialisti USA, a costruirsi la maschera di paladini della “dignità nazionale” per vincere le elezioni e restare al governo) e gli interessi dei loro padroni USA (a fare terra bruciata attorno alla resistenza irachena) conferma il carattere reazionario della politica che conducono e la loro bassezza morale.

Certamente le inchieste e le commissioni d’inchiesta insabbieranno ogni cosa. Berlusconi non sarà da meno di D’Alema dopo il Cermis. La borghesia italiana è infeudata ai gruppi imperialisti USA, perché non può esserlo ai gruppi imperialisti franco-tedeschi. I suoi magistrati, i suoi militari e i suoi politici sono asserviti a loschi interessi antinazionali e antipopolari (Ustica, Cermis e mille altri precedenti lo confermano senza ombra di dubbio). Per assolvere i padrini della banda Berlusconi alti e bassi gradi militari giureranno anche il falso e alti e bassi magistrati prenderanno per oro colato i loro spergiuri, come hanno fatto tante altre volte.

L’unità nazionale realizzata dalla banda Berlusconi attorno all’eroe delle forze di aggressione e oppressione ucciso dai suoi complici fa il paio con l’accordo che questa banda ha appena concluso col Vaticano per restare al potere, consacrato dalla vergognosa assoluzione di Antonio Fazio dalla complicità con gli speculatori dei crack Parmalat, Cirio, Argentina e simili. Chi collabora a questa politica di “unità nazionale per l’aggressione e la rapina” ne condivide moralmente e politicamente la squalifica e la responsabilità. Da questo marciume nascono le disgrazie, i “disastri naturali”, le mille piaghe che affliggono il nostro paese. Chi si lascia abbindolare da questa manovra truffaldina e si unisce all’operazione di “unità nazionale agli ordini della borghesia e al servizio degli imperialisti USA”, non è degno del nome di comunista e usurpa anche il nome di oppositore della banda Berlusconi. La sua azione mostra il vero e profondo motivo per cui la classe operaia e le masse popolari ripongono così poca fiducia in simili sedicenti comunisti e oppositori.

Che cosa ha di italiano, di nazionale Berlusconi? Forse il fisco che ha evaso, le vittime dei suoi raggiri, lo Stato con i favori del quale ha costruito il suo impero internazionale, i soldi che ha imboscato nei paradisi fiscali ai quattro angoli del mondo! E il Vaticano e i suoi prelati cosa hanno di nazionale? Le risorse pubbliche dello Stato italiano che dilapidano per le loro attività internazionali, la base territoriale da cui impuniti e indisturbati tessono i loro intrighi internazionali, il sistema bancario da cui al riparo da ogni legge e regolamento i consulenti dello IOR (Fazio, Camdessus e altri sanguisughe) tessono le loro speculazioni finanziarie internazionali! E la Mafia, cosa ha di italiano? Che le sue vittime più numerose sono state italiane e che è un cancro che all’ombra del regime DC e di Craxi ha pervaso l’intera società italiana e se ne è servita per l’espansione internazionale! Quanto al carattere nazionale, italiano della FIAT con i suoi Agnelli e agnellini, lo si è visto quando ha cercato e cerca di liquidare l’industria automobilistica italiana. Alla pari degli altri soci di Confindustria che di nazionale hanno le industrie che chiudono e delocalizzano dove pagano i lavoratori un boccone di pane, come facevano anche da noi, con i lavoratori italiani, ai tempi in cui il fascismo, il clero e il re dettavano ancora legge al cento per cento, prima della Resistenza. Una ciurma di parassiti che ingrassano succhiando il sangue ai lavoratori italiani: questo è tutto quello che hanno di italiano, il loro carattere nazionale. Sono questi briganti internazionali che denigrano i martiri della Resistenza, fanno pressioni su Giuliana Sgrena perché avvalori le menzogne della loro propaganda e agitano il cadavere del loro agente Nicola Calipari, ucciso dai loro complici USA, per far leva sulla pietà delle masse popolari per un morto e per i suoi familiari e mobilitarle al loro seguito, per carpirne il sostegno alle loro imprese contro i lavoratori italiani e i popoli oppressi. È sotto la direzione di questi briganti senza patria e senza sentimenti che politicanti di alto e basso bordo e di vario colore, mossi alcuni dall’interesse, altri dal servilismo e altri dalla stupidità, hanno in questi giorni, e non è la prima volta, chiesto alle masse popolari italiane di fare l’unità nazionale! È per ingenuità che Prodi, Fassino, Bertinotti hanno distribuito patenti di “buon patriota” e di “statista” a Berlusconi e ai suoi complici?

La parte migliore e la tradizione migliore del nostro paese sono da tempo raccolte sotto la bandiera di Antonio Gramsci, del Partito comunista e della Resistenza: questo è il carattere nazionale dei lavoratori e della masse popolari italiane, unite dalla solidarietà internazionale ai lavoratori e alle masse popolari che sotto tutti i cieli lottano contro lo sfruttamento capitalista, la miseria, l’ignoranza, l’oscurantismo clericale e l’oppressione.

 

L’unità nazionale delle masse popolari italiane la costruiamo lottando contro le sanguisughe dei lavoratori italiani e i loro complici, dando e ricevendo l’aiuto dei lavoratori e delle masse popolari degli altri paesi!

Viva l’eroica resistenza del popolo iracheno fino alla cacciata delle truppe d’occupazione!

Viva la resistenza del popolo palestinese contro i complotti dei sionisti, dei gruppi imperialisti USA e dei traditori che hanno collaborato a eliminare Arafat!

Viva la rivoluzione democratica dei popoli arabi e musulmani contro l’imperialismo e i loro lacchè: la loro lotta rafforza la nostra lotta a difesa delle conquiste e dei diritti delle masse popolari e per il socialismo!

Abbasso la banda Berlusconi e il circo Prodi!

Viva la rinascita del movimento comunista!

Costituire comitati clandestini del nuovo Partito comunista italiano in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa!