(nuovo)Partito comunista italiano
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La partecipazione del nostro paese alla guerra preventiva USA e all’aggressione imperialista dei paesi oppressi e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro per la maggioranza delle masse popolari italiane sono le due facce del Programma Comune della borghesia imperialista italiana! Le due facce sono strettamente legate tra loro!

Comunicato del 14 gennaio 2008
martedì 15 gennaio 2008.
 

Il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti si prepara a far approvare a fine gennaio dal Parlamento il prolungamento della partecipazione delle forze armate italiane alla guerra imperialista, in particolare in Afghanistan, in Libano e nella ex Jugoslavia. Per questo, da qualche settimana, il circo Prodi fa un gran parlare di miglioramenti salariali e di interventi fiscali a favore dei redditi delle masse popolari da realizzare però solo nei mesi a venire: per giustificare agli occhi delle masse popolari il voto che la sinistra borghese (PRC, PdCI, SD e Verdi) deve dare a fine gennaio in Parlamento a favore della guerra imperialista. Per rendere meno vergognoso il prossimo nuovo cedimento della sinistra borghese alla destra. Il governo PAB conferma di essere un governo di imbroglioni.

 

La partecipazione del nostro paese alla guerra preventiva USA e all’aggressione imperialista dei paesi oppressi e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro per la maggioranza delle masse popolari italiane sono le due facce del Programma Comune della borghesia imperialista italiana! Le due facce sono strettamente legate tra loro!

 

I comunisti devono promuovere nella maniera più efficace e sulla scala più larga tra gli operai e il resto delle masse popolari un orientamento e una mobilitazione contrari alle aggressioni imperialiste dei paesi oppressi e dei paesi ex socialisti.

 

Non un voto, non un soldo, nessun sostegno ai partiti che votano a favore delle missioni militari!

Promuovere agitazioni e proteste contro gli imperialisti USA e i sionisti d’Israele, contro le missioni militari italiane all’estero, contro il governo PAB, contro il governo della guerra, del carovita e dell’inquinamento!

 

Contro il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti, appoggiare la resistenza che le masse popolari della Palestina, dell’Iraq, dell’Afghanistan, del Libano, della Somalia e di altri paesi oppongono all’aggressione guidata dagli imperialisti USA e dai sionisti d’Israele!

 

La campagna razzista e anti-islamica fomentata dalla destra borghese, dai fascisti e dal Vaticano è una campagna a sostegno della guerra preventiva e della guerra infinita di Bush e della sua banda di criminali e di sionisti!

 

Contrastare la campagna razzista e bellicista con cui gli imperialisti, i sionisti e il Vaticano preparano l’aggressione dell’Iran, della Siria, del Sudan e di altri paesi!

 

Appoggiare la lotta contro la nuova base USA di Vicenza, contro il potenziamento della base di Sigonella, contro la produzione di bombardieri F-35 a Cameri (NO), contro la partecipazione del governo italiano allo “scudo stellare”, contro l’uso dell’Italia come piattaforma per l’aggressione imperialista in Asia, in Africa e in Europa orientale!

 

Appoggiare e rafforzare il Comitato No Dal Molin e tutti i gruppi e movimenti di resistenza alla guerra, al peggioramento delle condizioni di lavoro e dei salari, alla devastazione dell’ambiente!

 

Protestare contro l’uso delle forze armate in Campania per riaprire le discariche e attivare gli inceneritori!

 

No all’aumento delle spese militari e al riarmo!

 

Il 31 gennaio il Parlamento voterà il rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero. Le forze armate italiane sono già presenti direttamente in Afghanistan, in Libano, nell’ex-Jugoslavia e in più di una decina di altri paesi, insieme alle forze armate dei principali paesi imperialisti.

Dal maggio 2006 il circo Prodi sì è distinto dalla banda Berlusconi solo perché ricorre su scala maggiore all’imbroglio: il programma che attua invece è lo stesso. Ciò vale in particolar modo per la partecipazione alle aggressioni imperialiste in ogni angolo del mondo. Con la benedizione del Vaticano, la borghesia italiana cerca di fare affari in ogni angolo del mondo al seguito degli imperialisti USA e dei sionisti d’Israele. Con la partecipazione alla guerra, il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti cerca di guadagnarsi la riconoscenza degli imperialisti USA, del Vaticano e dei sionisti d’Israele. Ha persino convalidato la legge 94/2005 fatta dal governo Berlusconi-Bossi-Fini che prevede, in accordo con gli USA, una collaborazione militare speciale a sostegno di Israele. Rafforza le basi militari USA, in particolare con la nuova base Dal Molin a Vicenza. Più in generale tollera e favorisce l’uso e l’abuso che le forze armate USA fanno del territorio italiano e delle strutture militari e civili italiane. Fornisce sostegno logistico e di spionaggio alle operazioni di aggressione degli imperialisti USA in Asia, nel Medio Oriente e in Africa. Collabora e protegge con il segreto di Stato le “operazioni sporche” di sequestro e tortura come quella contro Abu Omar e i campi di tortura a Guantanamo, in Iraq e in Afghanistan. Ora si appresta a votare il rifinanziamento delle operazioni di aggressione militare già in atto e ad approvare preventivi di spesa che dovranno valere per le future operazioni belliche, a partire dall’allargamento dell’intervento in Kosovo e dalla prossima guerra contro l’Iran.

L’Italia è già al settimo posto nel mondo per l’entità delle spese militari. Il memorandum di intesa firmato dal governo PAB col governo Bush per costruire i bombardieri F-35 Lightning (Cameri - Novara) comporta una spesa di vari miliardi di euro. Più costoso ancora è l’accordo sul programma dello “scudo stellare” preso anch’esso con il governo Bush.

Mentre i governi di centro-destra e di centro-sinistra continuano a mantenere ed estendono gli interventi delle forze armate italiane nel mondo, al seguito degli imperialisti USA e con la benedizione del Vaticano, in Italia milioni di lavoratori, e con essi i loro familiari, vivono in condizioni precarie e le condizioni di lavoro peggiorano in un numero crescente di imprese, fabbriche, cantieri. La strage annunciata della Thyssen-Krupp a Torino resterà un emblema dello sfruttamento e dell’assassinio di operai di cui i capitalisti, le loro Autorità e il Vaticano sono responsabili. Oltre nove milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà. A fronte a questo, il governo Prodi fa solo chiacchiere e promesse, con infinite discussioni di camere e commissioni, mentre ha appena finito di approvare una serie di misure che hanno peggiorato le condizioni dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani. Ora fa un gran parlare di salari e di redditi delle famiglie più povere da attuare tra mesi, ma i finanziamenti per la guerra, quelli sì: come ogni governo borghese del nostro paese, di destra o di sinistra che sia, li trova sempre e subito! Al pari di come ha sempre trovato soldi a favore dei capitalisti e della Chiesa.

La partecipazione alla guerra non è solo un’azione moralmente ingiusta e un danno economico. Comporta anche un ulteriore peggioramento del livello di democrazia e civiltà nel nostro paese. Sotto la bandiera della “lotta al terrorismo”, i partiti della sinistra e della destra borghese coinvolgono l’Italia in una guerra di aggressione imperialista che si estende di anno in anno a nuove zone e nuovi paesi e che si ritorce anche contro le masse popolari italiane. È la bandiera delle “nuove crociate” sotto cui si schierano conservatori e finti progressisti, reazionari e finti democratici, destra e sinistra della borghesia, governo e “opposizione” di ogni regime imperialista. È il vessillo della mobilitazione reazionaria a cui gli imperialisti e i loro rappresentanti politici, gli intellettuali borghesi e il clero sacrificano gli interessi e i diritti democratici delle masse popolari.

Dietro questa bandiera di morte partono le armate di mercenari regolari e irregolari a portare morte, distruzione, miseria, malattie tra i popoli oppressi di tutto il mondo.

Sotto questo vessillo sono lanciate le campagne discriminatorie, razziste, xenofobe contro immigrati, disoccupati, emarginati, comunisti e altri oppositori.

Sulla scia della guerra imperialista cresce il ruolo antipopolare delle forze armate anche all’interno. L’11 gennaio scorso il governo Prodi ha nominato il famigerato De Gennaro commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. De Gennaro, da poco promosso capo di gabinetto del ministro degli interni Giuliano Amato, è già noto come capo dei poliziotti e carabinieri macellai che a Napoli e Genova nel 2001 scorazzarono per la città con la licenza di pestare a sangue e torturare: operazione culminata nei mattatoi della caserma Raniero a Napoli e della scuola Diaz a Genova. Ebbene ora proprio De Gennaro ha ricevuto l’autorizzazione (e quindi l’incarico) di ricorrere anche all’esercito per imporre l’ordine del manganello e far funzionare le discariche inquinanti e per questo già a suo tempo chiuse. Contro le masse popolari della Campania, che si sono opposte alla rovina del loro territorio già martoriato, si aggiunge ora la forza dell’esercito, dato che quella della polizia e dei carabinieri non basta.

Per la guerra il governo PAB calpesta una volta di più la Costituzione e aggira anche il ruolo del Parlamento con l’impiego di truppe irregolari. Per le sue missioni militari ricorre all’uso sistematico e crescente di truppe irregolari, finanzia l’ingaggio di mercenari in formazioni militari private e l’arruolamento di popolazioni che nella miseria e nella disperazione sono disposte a qualsiasi cosa per un pezzo di pane. L’uso di truppe irregolari di fatto sminuisce l’intervento del Parlamento nelle questioni della guerra.

Con gli interventi militari all’estero infine la borghesia incrementa in Italia la repressione e si prepara alla guerra civile. Anche in Italia, come in tutti i paesi imperialisti, le masse popolari sono sottoposte su ogni terreno all’attacco della borghesia che elimina le conquiste che nel passato le hanno strappato con dure lotte. Le masse popolari resistono in mille modi a questo attacco ed esercitano sulla borghesia una pressione che cresce man mano che crescono la coscienza dei comunisti e degli operai avanzati e la loro attività di mobilitazione e di organizzazione. A questa resistenza la borghesia contrappone la partecipazione delle masse popolari al saccheggio di altri paesi, creando così ulteriore abbrutimento, miseria, disperazione tra le masse popolari. Per questo la borghesia imperialista italiana fomenta ogni forma di mobilitazione reazionaria, alimenta il razzismo e riabilita, incoraggia e foraggia il fascismo, la costruzione di nuove e il riciclo di vecchie organizzazioni fasciste. Con queste attività la borghesia si prepara anche alla guerra civile. La borghesia imperialista sa che non riuscirà indefinitamente ad imporre le sue angherie alle masse popolari. I suoi imbrogli hanno le gambe corte, tanto più corte quanto più larga è l’opera di denuncia, di propaganda e di organizzazione dei comunisti e degli altri oppositori. La borghesia tenta di scoraggiare e ostacolare la resistenza e l’opposizione al suo regime colpendo gli elementi più avanzati tra le masse popolari e gli operai, in particolare colpendo i comunisti, gli antimperialisti e gli antifascisti che essa ritiene siano o possano diventare punto di riferimento per la resistenza che va montando in ogni ambito. Il ricorso alla repressione è un’arma a doppio taglio per la borghesia. Quando ha affidato la sopravvivenza del suo potere alla repressione, ha subito sonore sconfitte. Dove è riuscita mantenere il potere, ha comunque dovuto concedere molto alle masse popolari mobilitate contro di essa dal movimento comunista. Per questo essa cerca sempre di combinare la repressione con la confusione, la diversione, l’intossicazione e la divisione fomentata tra le masse. Il ricorso sistematico e generalizzato alla violenza si dimostra e si dimostrerà sempre più (come è accaduto in passato) una via pericolosa per la borghesia. Ma essa non può evitare di ricorrere alla repressione sempre più frequentemente, sempre più pesantemente: infatti non può porre fine alle sofferenze che il suo regime provoca alle masse e alle angherie che essa stessa infligge loro. Vi ricorrerà quindi fino a quando potrà. Ma la capacità dei comunisti di resistere alla repressione, di continuare la loro opera di orientamento, propaganda, mobilitazione e organizzazione nonostante la repressione, di promuovere tra le masse popolari la resistenza alla repressione rende la repressione inefficace e alimenta la resistenza. Per il caso in cui non le riesca di scoraggiare e soffocare la resistenza, la borghesia si prepara alla guerra civile e mette le sue forze armate in condizione di saper affrontare lo scontro con le masse popolari del proprio paese. Le aggressioni che conduce in questi anni nei paesi oppressi le servono anche a selezionare e formare aguzzini più determinati ad andare fino in fondo.

È per questo che il movimento comunista, oltre a mobilitare le masse popolari contro la guerra imperialista, a difesa delle proprie conquiste e per migliorare salari e condizioni di vita, deve nello stesso tempo mobilitarle anche per far fronte con efficacia e coraggio alla repressione e alla guerra civile che la borghesia prepara. Non farlo vorrebbe dire condannare le masse popolari a condizioni peggiori di quelle in cui sono costrette oggi e condannarle ad un altro lungo periodo di privazioni e sofferenze materiali e spirituali, analogamente a quanto avvenne nel ventennio fascista.

Solo una mobilitazione via via più organizzata e più cosciente delle masse popolari, una resistenza crescente possono far fronte efficacemente alla borghesia imperialista e ai suoi governi, alle sue bande, possono invertire il corso delle cose che essa impone alle masse popolari del nostro paese.

Solo un movimento comunista organizzato e diretto da una giusta concezione può opporsi efficacemente e mobilitare contro il Programma Comune della borghesia imperialista una parte sempre più vasta delle masse popolari. La resistenza e la mobilitazione delle masse si svilupperà sempre di più, imparerà dall’esperienza e correggerà i propri errori. Sarà una resistenza sempre più forte. Nei paesi oppressi e aggrediti dagli imperialisti, come l’Iraq, l’Afghanistan, il Libano, la Palestina e altri paesi, già ora questa resistenza si manifesta eroicamente. Nel nostro paese si manifesta nelle lotte degli operai contro i licenziamenti, per la sicurezza nei posti di lavoro, per i salari; si manifesta nelle lotte contro le basi USA, contro la devastazione dell’ambiente, contro la trasformazione del territorio in discariche che avvelenano l’aria, l’acqua e la terra.

Questa resistenza è il terreno in cui il movimento comunista deve operare per portare orientamento, organizzazione, strumenti e metodi di lotta via via più efficaci. È anche il terreno in cui i comunisti stessi possono imparare a svolgere il loro ruolo, a verificare la giustezza della loro linea, trarre risorse e forze per le proprie fila.

Man mano che la resistenza delle masse popolari si rafforza, il movimento comunista deve porsi all’avanguardia sia nella lotta contro la borghesia che nella lotta per acuire le contraddizioni all’interno della borghesia. In particolare deve far leva anche sul ruolo della sinistra borghese e alimentare lo scontro tra questa e la destra borghese, mettere la sinistra borghese di fronte all’alternativa: o fa seguire alle parole i fatti o perde anche quel che le resta dell’appoggio delle masse popolari. Insomma deve smascherare e indebolire il suo ruolo di puntello della borghesia imperialista.

Il sostegno alla resistenza che le masse popolari oppongono al procedere della crisi generale dell’ordinamento borghese è un mezzo fondamentale di lotta contro la borghesia e per l’affermazione di una concezione giusta del processo in atto nella lotta di classe.

Affinché il processo attacco alle conquiste - resistenza - repressione - resistenza alla repressione - guerra civile volga a favore delle masse popolari l’intervento dei comunisti è determinante. Ad ogni successo strappato occorre proporsene un altro. Ad ogni sconfitta subita occorre riorganizzare le forze, imparare dagli errori ed rendersi capaci di vincere nella lotta successiva. Ovunque vi è un cedimento alle lusinghe, alla diversione, alla divisione e all’intossicazione, la lotta volge a favore della borghesia e per le masse popolari è un ulteriore peggioramento delle loro condizioni materiali e spirituali di vita.

Con l’estensione dell’aggressione all’estero e il ricorso sistematico alla repressione all’interno, la borghesia porta quindi il nostro paese verso la guerra civile. Ma questa è una guerra che le masse popolari possono vincere, tanto più sicuramente quanto meglio saranno preparate, quanto più fin da oggi si oppongono alla sua preparazione da parte della borghesia. La guerra civile a cui inevitabilmente la borghesia ricorrerà sarà tanto meno cruenta per le masse popolari quanto più esse saranno pronte a farvi fronte. Sarà tanto meno cruenta quanto maggiori saranno i contrasti in seno alla borghesia. Questo significa che le avanguardie delle masse popolari, i comunisti in primo luogo, devono tenere conto di questo corso degli eventi e favorire in ogni modo il processo di accumulazione delle forze rivoluzionarie e di lotta contro la borghesia.

 

La borghesia imperialista fomenta e prepara la guerra civile, conduce già oggi una guerra di sterminio non dichiarata contro le masse popolari: cadrà vittima della guerra che essa stessa va estendendo e acuendo!

 

Sostenere con forza e con ogni mezzo la resistenza dei popoli oppressi contro gli aggressori imperialisti!

Ogni vittoria dei popoli oppressi contro i loro aggressori è una vittoria delle masse popolari di tutto il mondo!

Dieci, cento, mille Nassirya!

 

Il movimento comunista deve porsi alla testa della resistenza dei popoli oppressi e della resistenza che le masse popolari dei paesi imperialisti oppongono ai governi imperialisti e ai padroni dei loro paesi.

 

I morti di Torino, come tutti i morti e feriti sul lavoro, sono le vittime dei padroni, dei politicanti e del clero che li assecondano, dei paladini della precarietà che difendono il loro criminale ordinamento sociale: in nome dei profitti e della concorrenza condannano i lavoratori alla miseria, alla precarietà, alla malattia e alla morte!

 

Non c’è niente di fatale in quello che avviene attorno a noi! Il marasma attuale del mondo è solo il risultato del nuovo dispiegarsi della natura dei capitalisti che sono nuovamente liberi dai lacci e laccioli che il movimento comunista aveva loro imposto!

 

È del tutto possibile porre fine all’attuale corso delle cose e instaurare un nuovo ordinamento sociale basato sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e su un’attività economica pianificata e volta al benessere degli uomini!

 

Contro la guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari nel nostro paese come in ogni angolo del mondo, bisogna portare avanti la guerra popolare rivoluzionaria fino all’instaurazione del socialismo e da subito imporre di nuovo ai padroni lacci e laccioli come quelli che il movimento comunista aveva già loro imposto nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria!

 

Il terreno è favorevole alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato! Facciamo di ogni lotta rivendicativa una scuola di comunismo!

 

Il nuovo Partito comunista italiano fa in Italia quello che i comunisti di altri paesi fanno nel resto del mondo: ricostruire un movimento comunista potente che ponga nuovamente fine alla libertà dei capitalisti e instauri il socialismo, facendo tesoro dell’esperienza dei primi paesi socialisti!

 

Unire la nostra lotta alla Resistenza che in Iraq, in Afghanistan, in Palestina, in Libano, in Somalia tiene in scacco i mercenari dei gruppi e dalle potenze imperialiste, alla lotta contro l’invadenza e la prepotenza degli imperialisti condotta a Cuba, in Venezuela, in Bolivia, in Ecuador, in Colombia!

 

Imparare dalla guerra popolare rivoluzionaria oramai in fase avanzata in Nepal, nelle Filippine, in India, in Perù, in Turchia!

 

Mobilitare i lavoratori più avanzati per la rinascita del movimento comunista e il consolidamento e rafforzamento del nuovo Partito comunista italiano!

 

Rafforzare la struttura clandestina centrale del (nuovo)Partito comunista italiano, moltiplicare il numero dei Comitati di Partito e migliorare il loro funzionamento, sviluppare il lavoro sui quattro fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!

 

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!