La Voce 10

Esempi di agitazione e propaganda - Comitato Lenin del (n)PCI

Comitati di Partito all’opera
lunedì 4 marzo 2002.
 

 

Leggendo su La Voce n. 9 l’articolo inerente all’attività di propaganda del comitato Stella Rossa, abbiamo ritenuto importante come Comitato Lenin far conoscere una parte della nostra attività clandestina di comitato socializzando l’esperienza con gli altri comitati e organismi di partito e con le altre FSRS e lavoratori che si stanno accingendo a fare lo stesso. Il nostro contributo va nella direzione del rafforzamento delle attività clandestine dei comitati di partito, affinché esse si possano sviluppare in maniera migliore e su scala sempre più vasta, ricoprendo il territorio nazionale. Inoltre l’obiettivo di tale scritto è non solo quello di contribuire allo sviluppo dell’efficacia della propaganda, ma anche quello di preservare la sicurezza dei membri e simpatizzanti da possibili atti repressivi, d’infiltrazione e controllo delle attività clandestine di partito.

Solitamente il nostro comitato quando fa un’azione di propaganda cerca di fare una buona inchiesta sul luogo d’intervento. Per esempio, dopo aver programmato una serie di iniziative fuori delle fabbriche, facciamo un sopralluogo, alcuni giorni prima, dove si deve intervenire. È un uso corretto che tutti i comitati devono seguire per la riuscita dell’azione di propaganda. Solitamente, se non ne siamo già a conoscenza, cerchiamo di sapere cosa si produce in tale fabbrica, se vi sono situazioni di lotta in corso e il grado di sindacalizzazione presente in quella fabbrica. Ovviamente non sempre riusciamo a conoscere tutto. Ci informiamo anche dell’orario dei turni di entrata e uscita degli operai e nello stesso tempo controlliamo se vi sono telecamere fuori all’azienda. Dopo aver valutato in maniera scientifica tutte le cose sopra indicate, prepariamo la locandina. Il più delle volte la locandina la traiamo dalla rivista mettendo anche la nostra firma oltre a quella della CP, ci aggiungiamo anche il sito de La Voce e i suoi indirizzi elettronici. Di solito per l’affissione facciamo il volantino in A3 (mai farli nella stessa copisteria che si è soliti frequentare), mentre per la propaganda diretta (alle persone oppure sui tergicristalli delle auto) produciamo degli A4 fronte retro. Da una parte fotocopiamo il volantino che inneggia alla costituzione dei comitati clandestini di partito e dall’altro lato riproduciamo il volantino da noi prescelto per l’azione di propaganda. Dopo aver diffuso il volantino (solitamente lo mettiamo tra il tergicristallo e il parabrezza delle auto parcheggiate fuori alla fabbrica), prima di andar via, se la situazione lo permette, facciamo anche una scritta murale. Ultimamente abbiamo fatto delle scritte murali del tipo “difendiamo l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, costruiamo il nuovo Partito comunista italiano”, con la firma comitato Lenin del (n)PCI sovrastata da falce e martello e stella a cinque punte. Per il logo del volantino invece utilizziamo la seguente scritta in grassetto e sottolineato (La Voce del nuovo Partito comunista italiano), fintantoché non ci sarà un logo ufficiale del partito.

Sempre con la nostra esperienza abbiamo scoperto che è di una discreta utilità creare e portarsi diverse locandine di “copertura”. Tali locandine di copertura si possono creare con il programma Publisher ma anche semplicemente con il programma word. Sono locandine pubblicitarie tipo quelle che ci troviamo nelle cassette postali oppure che spesso ci danno per strada. Se la fabbrica dove si deve compiere l’azione di propaganda si trova nella località di Palermo o di Brescia, si farà una locandina di un’osteria popolare di qualche località della zona che pubblicizza l’apertura a prezzi modici e invita a visitare i suoi locali. A tal proposito ricordo che il nostro comitato si trovò a svolgere un’azione dinanzi ad una grossa fabbrica e ad un certo punto, mentre il compagno si accingeva a depositare i volantini del partito su ogni parabrezza delle auto dei dipendenti parcheggiate davanti ai cancelli dell’azienda, il custode della fabbrica chiamò il compagno chiedendogli cosa stesse mettendo sulle auto. Il compagno che copriva il lavoro dell’altro osservando tutta la scena, si avvicinò alla guardia privata-custode, gli dette due locandine di copertura della nuova “Osteria di Zio Antonio aperta anche la domenica”, invitando il curioso di turno ad andare a gustare la tipica cucina locale portando anche la sua famigliola. Così, dopo un breve cenno con il capo, l’altro compagno continuò indisturbato a posizionare le locandine sulle auto dei dipendenti, parcheggiate fuori alla fabbrica, mentre il compagno cercava di fare inchiesta sulla fabbrica, quanti operai ci fossero, il tipo di produzione e altro. Ovviamente se non ci facciamo prendere con le mani nel sacco è meglio, però se c’è un imprevisto bisogna affrontarlo nel migliore dei modi che ci è possibile senza panico o allarmismo.

Quando facciamo un’operazione clandestina utilizziamo sempre i berretti con visiera e ci infiliamo gli occhiali da vista per chi non li porta, per chi li porta è preferibile toglierseli prima dell’operazione a meno che si sia molto miopi.

Un altro aspetto importante è l’appuntamento. Di solito bisogna andare in luogo diverso da quelli che si è soliti frequentare. Scendere dalla propria abitazione almeno un paio di ore prima, fare molti “giri”, accertarsi che non si è seguiti, andare in luogo isolato oppure in un palazzo che ha un’uscita secondaria. Dopo essersi assicurati di non essere seguiti si va all’appuntamento stabilito (oppure si va a prendere l’auto, il treno, l’autobus, ecc.). Se l’operazione si svolge in estate, per non lasciare impronte digitali sulle locandine è preferibile mettere del nastro adesivo trasparente attorno alle dita. A nostro avviso sono da evitare i guanti di lattice perché si notano anche da molto lontano e possono destare curiosità e sospetti.

Quando si agisce bisogna essere sciolti come se si stesse lavorando per qualche agenzia pubblicitaria. In base alla nostra esperienza riteniamo che l’ora più adatta per compiere l’azione di propaganda fuori di una fabbrica, media o grande che sia, è il cambio turno. Questo ci permette di confonderci con la massa dei lavoratori che parcheggiano le proprie auto e si accingono ad entrare in fabbrica. Se prima dell’operazione riusciamo anche ad avere una tuta simile a quella degli operai se non addirittura la stessa, tanto meglio, altrimenti si procede in abiti civili prendendo le dovute precauzioni che sopra abbiamo indicato. Se l’azione di propaganda avviene in un orario “morto”, i vigilantes che stanno nel gabbiotto possono vedere da lontano con più facilità il lavoro che si sta compiendo.

Invece per quanto riguarda le scritte murali è preferibile farle di sera tra le 19 e le 21 e non più tardi perché altrimenti si insospettiscono le pattuglie di vigilantes, dell’arma dei carabinieri e della polizia che sempre più spesso si aggirano nelle zone industriali. Si rischia di essere fermati perché scambiati per ladri o in ogni caso per malintenzionati.

Per ciò che concerne gli interventi di propaganda con scritte murali fuori dei centri sociali, è preferibile farli di sera e nei giorni infrasettimanali ed evitare di andare a farle negli week-end, perché solitamente ci sono concerti oppure sono programmate iniziative politiche.

Un’altra cosa importante è non prendere la propria auto e tanto meno quella di membri delle FSRS conosciuti per le attività legali. Bisogna evitare di prendere l’autostrada, perché agli ingressi e alle uscite sono installate telecamere. I telefonini bisogna lasciarli spenti alle rispettive abitazioni.

Un altro aspetto importante, da non sottovalutare, è dove parcheggiare l’auto con cui si va a compiere l’azione di propaganda. Bisogna parcheggiarla in zona leggermente diversa dal luogo scelto per l’azione di propaganda, per evitare che qualche curioso fornisca qualche particolare alle forze della controrivoluzione preventiva.

Per quanto riguarda le scritte murali, per renderle uno strumento di propaganda più efficace, riteniamo utile che ogni comitato, oltre alla firma del comitato, metta anche il sito di La Voce e i suoi indirizzi elettronici.

Lo stesso criterio vale anche per quando si riproduce il volantino: bisogna sempre mettere il sito e gli indirizzi elettronici. In questo modo se ci sono lavoratori interessati a contattarci possono farlo anche on line.

Salutiamo con favore la nascita del Comitato Stella Rossa e con entusiasmo apprendiamo la lieta notizia della costituzione del comitato giovanile del (n)PCI.

Cari compagni, nel congedarci vi auguriamo buon lavoro e felice anno nuovo all’insegna di passi concreti per la nascita del (n)PCI.

Avanti con grinta e audacia nella ricostruzione del (n)PCI.

 

Comitato Lenin del (n)PCI