La Voce 4

A un anno dalla costituzione della Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano

mercoledì 8 marzo 2000.
 

È un anno che la CP si è costituita. Essa ha piantato una bandiera, ha lanciato alle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista (FSRS) e ai lavoratori avanzati l’appello a preparare il congresso. Il nuovo partito comunista sarà costituito dalle attuali FSRS e dagli attuali lavoratori avanzati. Da tutti? Certamente no. Da quella parte che ne sarà capace. È il lavoro preparatorio del congresso di fondazione (elaborazione del programma e costituzione delle organizzazioni di partito) che deciderà chi ne farà parte fin dall’inizio. Con ciò è tracciato un criterio oggettivo che lascia la porta aperta a tutti per partecipare e nello stesso tempo traccia una discriminante non settaria, costruttiva, che pone sane basi per il nuovo partito. La CP ha tradotto in linea politica un principio del movimento comunista (senza partito comunista la classe operaia non esiste come protagonista della lotta politica) e una analisi concreta della attuale concreta situazione. In Italia esistono già oggi la forze necessarie per costruire il partito, non occorre e quindi è sbagliato rinviare la costruzione del partito comunista a quando si saranno costituite altre organizzazioni che non siano le organizzazioni i cui delegati terranno il congresso di fondazione del partito, o a quando si siano realizzate altre condizioni (fusione del comunismo scientifico col movimento operaio, radicamento della necessità della rivoluzione proletaria tra le masse, formazione di un blocco sociale antagonista, ricomposizione del proletariato) che solo tramite la lotta del partito comunista possono essere realizzate.

La CP ha quindi incominciato a tessere con pazienza la tela che porterà al congresso di fondazione. Ha iniziato a instaurare e verificare procedure di funzionamento, di rapporti, di riunioni, di raccolta delle esperienze, di elaborazione delle esperienze, di propaganda, perfino alcuni piccoli esempi di agitazione. Assieme alla CP hanno incominciato a sviluppare la loro esperienza anche i primi comitati del partito e i primi collaboratori.

L’elaborazione del programma del partito è un aspetto indispensabile della preparazione del congresso di fondazione del partito. Diciamo anzi che è l’aspetto principale, perché è attorno al lavoro sul programma che in un primo tempo si crea e si verifica anche la struttura organizzativa. La SN dei CARC nell’ottobre ‘98 aveva pubblicato un Progetto di Manifesto Programma . La CP lo ha fatto suo e lo ha integrato con la “settima discriminante” (sulla natura clandestina del nuovo partito comunista) illustrata sul n. 1 di La Voce , giusto un anno fa. Essa ha quindi lanciato a ogni struttura, organismo, organizzazione che si pone il compito di realizzare il socialismo ( cioè a ogni FSRS) e a ogni lavoratore avanzato l’appello a studiare il progetto, a discuterlo e a partecipare all’elaborazione del programma. Elaborare il programma è indispensabile per costituire il partito. Ogni compagno che vuole che il partito si costituisca deve partecipare all’elaborazione nella misura massima consentita dalle sue forze. Nell’anno trascorso attorno al progetto si è sviluppato un certo dibattito. La scarsità della rete organizzativa costruita finora dalla CP non ci permette di dare una valutazione esauriente della diffusione della partecipazione né del livello di essa. Possiamo solo affermare con sicurezza che la Tribuna Libera e altri articoli comparsi su Rapporti Sociali e gli articoli pubblicati su La Voce sono la punta emergente di un dibattito più vasto che si sta sviluppando. Rinnoviamo l’appello a tutti i compagni che vogliono far parte del futuro partito a partecipare a questa prima, elementare attività di partito. Estendiamo l’appello anche a tutti i compagni e lavoratori avanzati che per qualsiasi motivo non sono oggi disponibili a candidarsi al partito, ma che vogliono contribuire alla lotta per un nuovo superiore ordinamento della società, di cui il partito comunista sarà promotore e dirigente. Continueremo nel nuovo anno di attività a raccogliere i contributi di questo dibattito, a cercare di allargarlo, a parteciparvi con tutte le nostre forze.

Nel frattempo si sono costituiti i primi comitati di partito e le prime organizzazioni di partito. La CP finora ha stabilito rapporti con un numero molto ristretto di organismi. Non osiamo sperare che se ne siano finora costituiti molti di più di quelli con cui siamo riusciti a stabilire rapporti, anche se non lo escludiamo in assoluto e ce lo auguriamo. Il partito deve essere costruito simultaneamente da molte parti, partendo da molti punti. Solo col tempo, progredendo praticamente nel lavoro cospirativo, si creeranno i rapporti necessari tra la CP e gli organismi costituiti per iniziativa di compagni e all’insaputa della CP. Comunque fino al congresso la configurazione dei comitati e i rapporti tra questi e la CP saranno fluidi e sperimentali. Solo il congresso infatti stabilirà uno statuto vincolante per tutti che sarà frutto anche dell’esperienza di questo periodo e creerà organismi dirigenti validi per tutto il partito. Crediamo di poter dire che la creazione di organizzazioni e di comitati di partito procede lentamente. Ciò è ragionevole e previsto. La proposta della CP non è nata dal nulla né dalla testa di qualche solitario. Ha tradotto in proposta e in linea d’azione le aspirazioni, le riflessioni e le esperienze di molti compagni. Ma occorrerà ancora tempo e forse anche altre esperienze prima che i compagni che già sono convinti che è necessario e possibile ricostruire il partito comunista si decidano a compiere il passo pratico della costituzione di un comitato o di un’altra organizzazione di partito. Ancora più tempo occorrerà perché altri compagni arrivino per la loro esperienza e grazie all’esempio del partito a maturare la stessa coscienza e a compiere il passo. Anche la messa a punto di un giusto stile di lavoro cospirativo, con i criteri, le misure e le risorse necessarie per legare in un partito unico tutte le organizzazioni richiederà il suo tempo. Ma è un percorso obbligato per tutti quelli che vorranno portare il loro contributo alla lotta per il comunismo. Quindi ciò che è in discussione è solo la velocità con cui tutto ciò avverrà. Ognuno di noi può influire su questo processo compiendo in maniera giusta, risoluta e audace il suo lavoro.

Come è inevitabile che succeda quando nella lotta tra classe operaia e borghesia imperialista per “la conquista del cuore delle masse popolari” si segue una linea giusta, la borghesia imperialista agitandosi ci ha dato una mano. Con l’Operazione del 19 ottobre 99 ha fatto conoscere l’esistenza della CP a un pubblico più vasto di quello a cui noi saremmo arrivati con le nostre sole forze. Certamente essa ha distorto notevolmente i nostri obiettivi, le nostre concezioni e i nostri metodi, ma non poteva distorcerli tanto da non creare curiosità e attenzione attorno al lavoro della CP in lavoratori che altrimenti l’avrebbero ignorato non sappiamo per quanto tempo ancora. La borghesia imperialista è odiata dai lavoratori. Essa attualmente è la classe dirigente e quindi è responsabile di come è la società attuale. La massa della popolazione è malcontenta della società attuale, anche se per motivi diversi a secondo delle classi e dei gruppi. Quanto più la borghesia imperialista parla male di noi, quanto più ci aggredisce, tanto più cresce l’interesse delle masse popolari per il nostro lavoro a condizione che noi lo conduciamo avanti con continuità secondo una linea giusta.

Nel nostro paese la ricostruzione del partito comunista è il centro dello scontro politico tra borghesia imperialista e la classe operaia. È la chiave indispensabile per dare soluzione a tutti i problemi che affliggono la massa della popolazione, è la chiave decisiva per liberare le energie rivoluzionarie delle masse. Col partito che guida le masse secondo una linea giusta la borghesia imperialista e i suoi alleati saranno sconfitti per quanti sforzi facciano e potremo costruire un nuovo mondo usando a beneficio di tutti le inesauribili risorse materiali e spirituali già oggi disponibili. Senza partito nessuna seria trasformazione della società è possibile.

Partecipare all’elaborazione del programma del partito, costituire comitati e organizzazioni di partito e collegarli alla CP: questi restano i nostri compiti anche per il nuovo anno di attività per la preparazione del congresso di fondazione del nuovo partito comunista. Questi sono i compiti che indichiamo a ogni membro delle FSRS e a ogni lavoratore avanzato. Non serve a granché lamentarsi delle malefatte dell’attuale classe dominante: rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci all’opera per cacciarla e costruire un nuovo mondo.